Berlino, denunciati casi di sfruttamento di rifugiati ucraini come manodopera a basso costo

La Senatrice al Lavoro di Berlino mette in guardia sul problema dello sfruttamento dei rifugiati ucraini come manodopera a basso costo

“Abbiamo ricevuto le prime segnalazioni di casi di sfruttamento dei rifugiati ucraini in varie aziende. Purtroppo queste segnalazioni sono solo la punta dell’iceberg”. È quanto ha affermato Katja Kipping, Senatrice al Lavoro dello Stato di Berlino, durante una conferenza stampa svoltasi mercoledì 11 maggio. Kipping ha però specificato che ancora non ci sono cifre sicure riguardo al problema dello sfruttamento e che con questa dichiarazione ha voluto soprattutto “attirare l’attenzione su questo problema finchè è ancora in una fase iniziale, prima che sia troppo tardi”.

I casi di sfruttamento dei rifugiati ucraini sono stati denunciati soprattutto nel settore edile, nelle ditte di pulizie e nelle società di logistica

Philipp Schwertmann, a capo del Centro di consulenza per la migrazione e il lavoro dignitoso (Bema), ha dichiarato che i casi di sfruttamento avvengono soprattutto nel settore edile, nelle società di logistica e nelle ditte di pulizie. “Nelle ultime settimane abbiamo notato che annunci di lavoro da parte di società che monitoriamo da tempo sono rivolti esclusivamente a cittadini ucraini” ha affermato Schwertmann. Quest’ultimo ha dichiarato che in alcuni casi è stato chiesto ai rifugiati ucraini di consegnare il passaporto prima di poter firmare il contratto. Un altro caso segnalato riportava come un’azienda con sede in Lettonia cercasse dipendenti ucraini in Germania, ma offrisse loro contratti di lavoro lettoni. Questa è una procedura comune per aggirare le normative tedesche sul salario minimo e sulla protezione dei lavoratori.

Molti rifugiati ucraini ignorano i loro diritti

Il problema principale è che i rifugiati in fuga dalle zone di guerra molto spesso non conoscono i loro diritti come lavoratori in Germania, un problema dato anche dal fatto che molti di loro non conoscono il tedesco. “Gli ucraini che arrivano sono spesso traumatizzati, non conoscono il sistema tedesco e sono sottoposti a forti pressioni per guadagnare denaro” ha affermato Schwertmann. “Ci sono molti datori di lavoro tedeschi che vogliono aiutare i rifugiati, ma ce ne sono sempre altri che sfruttano i loro bisogni. Dobbiamo quindi essere sempre vigili” ha continuato Schwertmann.

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Immagine di copertina: Lavoro, ©dayamay  da Pixabay CC0 Public Domain