Sturm und Drang, storia del movimento culturale tedesco che mise tempesta e impeto prima di tutto
Passioni e irrazionalità, ma anche spiritualità e divino, dominarono lo Sturm und Drang, movimento letterario e culturale che consacrò Goethe come autore tedesco imprenscindibile
Lo Sturm und Drang, traducibile come “Tempesta e Impeto”, è un movimento letterario e culturale tedesco di fine diciottesimo secolo (1765-1785 circa) che esalta la natura e la sua imprevedibilità, le passioni umane e la libertà. Goethe e Schiller furono i suoi principali esponenti e si distaccarono dalla razionalità illuminista e dai canoni neoclassicisti. Il movimento fu fondamentale per la nascita e lo sviluppo del Romanticismo.
Le origini del movimento Sturm und Drang
Il nome del movimento è ripreso da un’opera omonima del poeta Friedrich Maximilian von Klinger (Sturm und Drang, 1776), in cui si esaltano le emozioni, la percezione dei sensi e la religione. Von deutscher Art und Kunst può considerarsi il manifesto del movimento. Pubblicato nel 1773, è un’opera a due mani di Goethe e Herder, in cui si ripercorrono i principali modelli del movimento, fortemente influenzato dalle opere di Rousseau e Hamann e, soprattutto, dai poemi ossiani di James Macpherson. Come abbiamo già detto, lo Sturm und Drang rigetta i canoni tanto cari al Neoclassicismo, come l’armonia, la bellezza e l’equilibrio della natura.
La finitezza umana e l’imprevidibilità della natura
L’uomo animato dallo Sturm und Drang è un Prometeo ottocentesco, in conflitto con la religione tradizionale, alla ricerca di una spiritualità quasi mistica, che gli permette di avere un rapporto più intimo con il divino. La massima aspirazione è la totale libertà, schiaccata, però, dall’inesorabile scorrere del tempo e, quindi, dalla morte. L’uomo è un essere finito, dominato e travolto dalle passioni, dall’ irrazionalità, tuttavia alla continua ricerca di un senso nell’ordine cosmico in cui è immerso. Alcuni di questi temi, tra cui la concezione della natura, verranno ripresi dal (Pre-)Romanticismo. La natura è regolata da principi non accessibili all’uomo, dominata dal caos, che trova nelle passioni umane la sua controparte. A differenza del Romanticismo, però, l’irrazionalità non è totalizzante, e l’uomo ha un margine di possibilità per comprendere l’ordine naturale.
Goethe l’irrequieto
Goethe, senza dubbio uno dei principali esponenti dello Sturm und Drang, entrato in contatto con Johann Gottfried von Herder, allievo di Hamann, si appassionò ben presto all’architettura gotica e al folklore tedesco. Nelle varie opere traspare tutta l’inquietudine di Goethe, a partire dal Götz von Berlichingen, pubblicato nel 1773. L’opera è ispirata alla storia vera di un cavaliere la cui mano fu sostituita con una di ferro dopo averla persa in battaglia. L’anno seguente Goethe raggiunse l’apice della popolarità con la pubblicazione di Die Leiden des jungen Werther (I dolori del giovane Werther), opera che incarna lo spirito dello Sturm und Drang. La natura serena e idilliaca prima, buia e cupa dopo, accompagnano i sentimenti dei protagonisti.
Non da meno è il Urfaust, prima versione del più celebre Faust, dove il bene e il male si oppongono e il protagonista è alla ricerca di un senso dell’esistenza. Faust si redime dal patto con il demonio solo dopo aver compreso i suoi limiti e aver dato ascolto alla sua coscienza.
Schiller e la ricerca della libertà
Die Räuber (I masnadieri), dramma pubblicato nel 1781 da Schiller, vede i due fratelli, Franz e Karl Moor, lottare per l’amore della stessa ragazza, Amalia. L’opera è un susseguirsi di passioni, violenze e messa in discussione delle norme sociali. La tanto agognata libertà verrà raggiunta solamente con il suicidio di Franz. Il Wilhelm Tell (Guglielmo Tell, 1803-1804) affronta una tematica anologa. E’ un inno corale alla libertà nazionale, incarnato dalla popolazione svizzera che insorge alla sudditanza austriaca. Il cambiamento e il sovvertimento sociale sono, infatti, temi cari allo Sturm und Drang, ma non sono mai riusciti a concretizzarsi in un progetto politico alternativo.
Altri autori minori ma non meno importanti del movimento, furono Lenz, Bürger, Heinrich e Leisewitz, che alternarnono la prosa a opere teatrali e liriche.
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Foto di copertina: Schiller e Goethe Foto di Anja da Pixabay