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Se legalizzare la Cannabis renderebbe Berlino più sicura

Berlino è una città generalmente amica della marijuana, ma in Germania è illegale acquistare cannabis.

Attualmente infatti non esiste alcuna proposta per la sua legalizzazione. Da ciò si evince che se le forze di polizia sorprendono i fumatori si potrebbe finire nei guai. A seguito di tali restrizioni, la città è meno sicura proprio per la presenza di fornitori abusivi che si possono trovare ad ogni angolo e che appartengono alla malavita locale. Molti in terra tedesca e non solo, ritengono quindi che la legalizzazione della cannabis renderebbe Berlino molto più sicura sia per chi ci abita che per i turisti.

Il consumo di cannabis a Berlino

In Germania dall’anno 2017, la marijuana medica è legale soltanto per i pazienti gravemente malati e con prescrizione, i quali possono accedere ad una serie di piante nate da diversi tipi semi di cannabis cresciuti a questo scopo. Premesso ciò, se scoperti con la cannabis addosso, si viene condotti alla stazione di polizia e interrogati per sapere come e dove è stata acquistata.

Le forze dell’ordine in tal senso hanno l’obbligo di indagare poiché a Berlino ed in particolare in due luoghi ben distinti come Görlitzer e Hasenheide, la cannabis gira regolarmente e il commercio è gestito dalla malavita locale e soprattutto nei parchi delle suddette zone della città.

I rivenditori tra l’altro sono facili da trovare; infatti, si avvicinano mentre si cammina, e per questo motivo le autorità competenti consigliano di evitare l’incontro anche per non infrangere le regole legate alla vendita e al consumo del prodotto.

I validi motivi per legalizzare la cannabis a Berlino

Tre piccole parole hanno notevolmente attenuato il divieto della cannabis dall’inizio degli anni ’90 ovvero “una piccola quantità” come nel caso in cui una persona in possesso di solo una piccola dose di droga (secondo il paragrafo 31 della riforma del 1992 della legge sugli stupefacenti) può evitare l’azione penale.

Il pubblico ministero può in tal caso archiviare l’accusa di colpevolezza dell’autore del reato poiché può essere considerato minimo. Tuttavia, la legge federale non definisce cosa sia quella piccola quantità. La Corte Suprema ha fissato il limite a 7,5 g dell’ingrediente che altera la mente nella cannabis, ovvero il tetraidrocannabinolo (THC), ma alla fine, i vari Land (stati confederati) hanno l’ultima parola.

Mentre la maggior parte consente il possesso fino a 6 grammi, alcuni, come la Renania settentrionale-Vestfalia, ne tollerano il possesso fino a 10 grammi. La stessa Berlino, mostra flessibilità fino a 15 grammi. Da ciò si evince che per rendere più sicura la città, legalizzare la cannabis non sarebbe affatto un’idea sbagliata sia per evitare ai consumatori il rischio di incorrere in sanzioni penali che per mettere al bando i rivenditori abusivi.

Il consumo di cannabis a Berlino

Sebbene statistiche affidabili sul fumo di cannabis rimangano sfuggenti, negli ultimi anni diversi sondaggi indicano un aumento complessivo del numero di persone che fumano la cannabis nella città di Berlino.

Nel 2014, il Centro federale per l‘educazione sanitaria ha intervistato circa 7.000 tedeschi di età compresa tra 12 e 25 anni sulle loro abitudini alimentari e sorprendentemente è emerso che quasi il 18% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni aveva fumato erba almeno una volta nell’ultimo anno, rispetto all’11,6% del 2008. Inoltre circa il 5% ha riferito di usare regolarmente la sostanza come farmaco.

Da come si può notare, questa forma di proibizionismo in merito alla cannabis non porta risultati tali da continuare a renderla illegale, senza contare che non fa altro che incrementare gli introiti della criminalità organizzata.

A margine va altresì aggiunto che la Germania è oggi uno dei sei paesi europei (compresa l’Italia) in cui la coltivazione della cannabis è legale sia per uso personale che medico, quindi una legge ad hoc eviterebbe a monte gran parte dei suddetti problemi, sia ai berlinesi che ai tanti turisti che ogni anno visitano la città che tra l’altro è una delle più cosmopolite.

 

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Immagine di copertina: Pixabay / 7raysmarketing