Referendum sull’eutanasia legale in Italia, l’appello dei coordinatori agli italiani all’estero

Referendum sull’eutanasia legale in Italia. L’associazione Luca Coscioni fa appello agli italiani residenti all’estero.

L’associazione Luca Coscioni fa appello agli italiani residenti all’estero. L’obiettivo è raggiungere 500.000 firme entro il 30 settembre per il referendum sull’eutanasia legale in Italia. Nel nostro Paese l’eutanasia attiva – quella che prevede la somministrazione diretta di un farmaco letale al paziente – è illegale e costituisce un reato. È infatti prevista una pena per l’assistenza al suicidio di una persona consenziente. Al contrario, il suicidio medicalmente assistito – noto anche come eutanasia passiva – è considerato penalmente lecito. Con la campagna sull’eutanasia, l’associazione Luca Coscioni si batte sin dal 2013 per ottenere una normativa sulla legalizzazione dell’eutanasia in Italia. In questo modo si affermerebbe la piena libertà di autodeterminazione anche della persona malata: si tratterebbe di un passo fondamentale verso una società civile.

L’appello agli italiani residenti all’estero per l’eutanasia legale

Di seguito vi riportiamo il testo dell’appello dell’Associazione Luca Coscioni.

«Nel 2013 l’Associazione Luca Coscioni (l’Associazione) ha presentato una proposta di legge popolare riguardante la normativa sull’eutanasia legale, sostenuta da 56.000 cittadini (attualmente circa 140.000), la proposta non è mai stata discussa dal parlamento o dalle commissioni parlamentari Giustizia e Salute.
Nel 2018 la Corte Suprema, nel caso DjFabo, ha stabilito che in determinate circostanze come sofferenza insopportabile e mancanza di prospettive di guarigione e che la sopravvivenza dipende da dispositivi meccanici (trattamento del supporto alla vita), l’assistenza al suicidio è stata consentita, invitando il parlamento a legalizzare la questione entro un anno. L’indagato Marco Cappato è stato assolto.
Non è successo niente.
Nel 2020 la Corte d’Appello di Genova ha stabilito nel caso Trentini che l’assistenza al suicidio di una persona consenziente era consentita per i pazienti a seconda dei macchinari a supporto della vita ma anche per i pazienti che ricevono “tutti i tipi di cure sanitarie o realizzati attraverso trattamenti farmaceutici o attraverso l’assistenza di personale medico o paramedico o con il supporto di attrezzature mediche, tra cui l’alimentazione artificiale e l’idratazione”. Gli indagati Mina Welby e ancora Marco Cappato sono stati assolti.
A causa del persistente silenzio del Parlamento, i vertici dell’Associazione – Filomena Gallo, Marco Cappato, Mina Welby – hanno depositato martedì 20 aprile 2021 in Corte di Cassazione a Roma la richiesta di referendum, per abrogare in parte l’articolo 579 del codice penale (omicidio della persona consenziente) come segue (in grassetto le frasi proposte da abrogare):
Articolo 579 Codice penale e relative proposte di abrogazione
Chiunque causi la morte di una persona, con il suo consenso, viene punito con la reclusione da sei a quindici anni. Le circostanze aggravanti indicate all’articolo 61 non si applicano. Sono applicate le disposizioni relative all’omicidio (articoli codice penale 575-577) se il fatto è commesso:
1) nei confronti di una persona di età inferiore ai diciotto anni.
2) contro una persona malata di mente, o che si trova in una condizione di carenza mentale. o un’altra infermità o per l’abuso di alcol o droghe.
3) nei confronti di una persona il cui consenso è stato estorto dall’autore con violenza
minaccia o suggerimento. o ottenuti attraverso l’inganno.
Dopo l’approvazione della Corte di Cassazione. abbiamo avviato una capillare campagna in Italia per raccogliere le 500.000 firme richieste dalla legge per indire il referendum. La raccolta termina il 30 settembre 2021.
Circa 5.500.000 cittadini italiani risiedono all’estero. In assenza di una comunicazione adeguata dell’iniziativa all’estero, riteniamo nostro dovere informarli sulla nostra iniziativa democratica. Hanno infatti il diritto di firmare la richiesta di indire il referendum presso l’Ambasciata/Consolato locale dal 1° luglio al 30 settembre o, nel caso in cui siano temporaneamente in Italia fino al 30 settembre presso qualsiasi Comune sul territorio italiano.

In conclusione, il testo della domanda posta:

Volete che l’articolo 579 del codice penale sia abrogato (omicidio della parte consenzinte) approvato con regio grado 19 ottobre 1930, numero 1398, paragrafo 1 limitato alle seguenti parole “la reclusione da sei a quindici anni”, paragrafo 2 per intero e paragrafo 3 limitato alle parole “Che applicano”?»

Dove firmare il referendum per l’eutanasia legale

Sul sito internet dell’associazione Luca Coscioni è possibile consultare la mappa dei tavoli dove sottoscrivere il referendum in Italia e l’elenco dei Consolati già attivati. Inoltre, da oggi giorno 12 agosto è possibile firmare il referendum online. La nuova modalità di firma è stata resa possibile grazie all’emendamento approvato dalla commissione Affari costituzionali e Ambiente, con cui si consente la sottoscrizione di un referendum tramite identità digitale (Spid) e carta d’identità elettronica (Cie). «Con il digitale si supera il meccanismo discriminatorio dell’autentica, oltre che gli ostacoli previsti da una legge di oltre 50 anni fa», ha affermato Marco Gentili, presidente dell’Associazione Luca Coscioni.

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Immagine di copertina: Screenshot da YouTube