Per la prima volta in Germania ci sarà un rabbino tra le file dei militari

Annegret Kramp-Karrenbauer, Ministro della difesa federale, nomina Zsolt Balla come primo rabbino nelle forze armate tedesche. Non succedeva dall’avvento della Germania nazista.

Una data epocale quella di giovedì scorso per il Parlamento tedesco, che ha votato all’unanimità l’ingresso dei rabbini nelle forze armate. Annegret Kramp-Karrenbauer, Ministro della difesa federale, aveva avanzato la proposta già a dicembre 2019. Ma il tema è stato affrontato solo la settimana scorsa, a causa dei ritardi dovuti alla situazione pandemica. Era dal 1933, anno di nascita della Germania nazista, che i rabbini mancavano nelle forze dell’ordine tedesche. La nomina ufficiale di Zsolt Balla, primo rabbino a entrare nell’esercito, si terrà tra poche settimane, in una cerimonia al cospetto delle autorità: un segnale di solidarietà ed educazione contro l’antisemitismo.

Ora i 300 militari ebrei dell’esercito tedesco potranno usufruire dell’assistenza religiosa

La nomina di Zsolt Balla è mirata a servire i circa 300 ebrei delle forze armate, ma si propone anche come apripista di un’educazione contro l’antisemitismo che dovrà coinvolgere tutti i soldati del Bundeswehr. Balla, che nel frattempo manterrà la carica di capo religioso della Sassonia, guiderà il rabbinato militare di Berlino. Tra i compiti, quello di supervisionare dieci ecclesiastici militari ebrei. Kramp-Karrenbauer parla di una giornata storica e di «segnale speciale di solidarietà e riconoscimento».

Dall’educazione contro l’antisemitismo a nuove aperture: dal rabbino Zsolt Balla a imam per i musulmani

Prima della nomina di Balla i cappellani militari erano solo protestanti e cattolici. Manca perciò un’assistenza religiosa che tenga conta delle diversità. Ma, dopo questo primo importante segnale di apertura, nuove strade sembrano possibili. Secondo la Deutsche Welle, la sinistra e i Verdi chiedono in particolare la nomina di Imam per i musulmani, che nelle forze armate sono più di 3000, e il servizio si vorrebbe estendere anche ai cristiani ortodossi. La nomina di Balla secondo Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale ebraico tedesco, rappresenta anche «un importante supporto per l’attitudine democratica dei soldati». Ma Zsolt Balla non porta solo segnali di democratizzazione. Si inserisce in una visione politica più ampia. L’apertura è in linea con gli sforzi della Germania di riparare a campagne di reclutamento storicamente inefficienti. Si instaura infatti nel piano del 2018 dell’allora ministro della Difesa Ursula von der Layen, che aveva avanzato un programma di potenziamento delle forze armate di diverse migliaia di unità, da conseguirsi entro il 2024.

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Immagine di copertina: CCo Pixabay