Merkel: “La campagna di vaccinazione sta andando secondo i piani”
La campagna di vaccinazioni è troppo lenta in Europa, ma la Merkel smentisce: “nel complesso, non è andato male nulla”.
Angela Merkel in un’intervista all’ARD dello scorso martedì , ha dichiarato che “la campagna di vaccinazione sta andando secondo i piani”. Ma allora “perchè gli Stati Uniti, Israele ed il Regno Unito sono più veloci di noi (nelle vaccinazioni) ?” ha poi proseguito la Merkel. Le differenti tempistiche per l’approvazione dei vaccini potrebbero essere una delle maggiori cause di questa disparità. “Nel Regno Unito, AstraZeneca è stato approvato più velocemente, in un giorno” mentre l’Europa ha deciso di ” affrontare una procedura di certificazione tramite l’Agenzia Europea del farmaco” prima di approvare i vaccini. Una procedura più lenta, certamente, ma anche più cauta.
La Merkel ha fiducia nella campagna di vaccinazione europea
Merkel ha annunciato che ci saranno 10 milioni di vaccinati in Germania entro la fine di Marzo. Le vaccinazioni termineranno entro il prossimo autunno, dichiara, ed invita i cittadini a “resistere” un altro po’ prima che le restrizioni vengano allentate. La Germania e gli altri Stati europei stanno affrontando una mancanza di dosi di vaccino, dovuta a problemi logistici. Riguardo ai ritardi nelle vaccinazioni la Merkel ha affermato: “è vero che in alcune aree il ritmo delle vaccinazioni è rallentato, ma ci sono delle valide motivazioni” e ancora ” nel complesso, non è andato male nulla”. “Non possiamo creare un piano di vaccinazioni rigido” ha poi dichiarato. Il piano sarà ” dinamico” e dipenderà dalle dosi a nostra disposizione. La Cancelliera ha inoltre annunciato di essere favorevole all’introduzione di nuovi vaccini come lo Sputnik V, se approvati dall’Ue, per sopperire alla carenza attuale: “ogni vaccino è il benvenuto nell’Unione Europea”.
Le decisioni prese dall’Europa
“I piccoli Stati europei non hanno potere di negoziazione” ha scritto in un tweet Alexander Stubb, ex primo ministro finlandese. “Giocare la carta del nazionalismo” quando il virus non ha confini è come una ” corsa al ribasso. La chiave è la cooperazione”. L’Unione Europea ha così deciso di occuparsi in prima persona della campagna di vaccinazione, dell’acquisto, della distribuzione e della selezione dei vaccini per conto degli Stati Ue. La strategia dell’Unione Europea va però a rilento. L’Ue ha somministrato la prima dose di vaccino solo al 3% della popolazione, percentuale di gran lunga inferiore rispetto a Stati come Israele (59%), Regno Unito (15%), e Stati Uniti (10%). Ad aggravare la situazione la mancanza di dosi di vaccino sufficienti che rischia di compromettere l’intera strategia e sulla quale l’Ue, ad oggi, sta lavorando.
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Immagine di copertina: Screenshot da Youtube