La storia da film di come dei bibliotecari tedeschi hanno incastrato un ladro di volumi antichi
L’incredibile racconto dei bibliotecari che hanno messo fine ai furti di volumi antichi di Norbert Schild, la famigerata “martora dei libri”
Era l’anno 2006 quando due bibliotecari a bordo di una Volkswagen Golf rossa trasportavano un pesante e antico atlante legato al sedile dell’auto. Percorrevano le strade di Oldenburg, Germania, sulle tracce di Norbert Schild. L’uomo era diventato uno dei più ricercati ladri di libri nel territorio tedesco, conosciuto per i suoi rapidi colpi di taglierino. I suoi attacchi erano diretti soprattutto ad antiche mappe. Nessuno si spiegava il perché delle sue azioni, finché non si è appreso il vero valore di ciò che sottraeva alle biblioteche tedesche. La scoperta ha dell’incredibile. Un bibliotecario ha stimato che Schild poteva guadagnare una media di 100.000 dollari all’anno solo dal suo “lavoro” nel mercato delle mappe. In seguito a numerosi episodi sospetti, i bibliotecari dell’intera Germania hanno collaborato con l’intento di fermare il temuto ladro. Se “la martora dei libri” ha messo fine ai suoi attacchi, è stato solo grazie alla dedizione dei bibliotecari tedeschi.
Norbert Schild, la “martora dei libri”: l’origine del nome e il primo episodio accertato
Il 21 febbraio 2006 Norbert Schild si è seduto alla scrivania della Biblioteca Comunale di Treviri, nella Germania Occidentale. Presentandosi come uno storico ha aperto un libro sulla geografia europea vecchio di 400 anni. Nessuno si aspettava quello che sarebbe accaduto di lì a poco. I bibliotecari stessi sono rimasti senza parole quando hanno assistito al fatto. Schild ha tirato fuori dalla tasca un taglierino e, dopo aver posizionato un foglio bianco sulla pagina, ha tagliato velocemente una mappa dell’Alsazia. I testimoni erano in tutto quattro, due dei quali erano proprio i bibliotecari che, dopo un attimo di esitazione e di sgomento, si sono avvicinati per chiedere all’uomo cosa stesse facendo. All’inizio Schild non si era accorto di essere stato colto sul fatto. Ha semplicemente gettato la sua tessera della biblioteca sul tavolo dicendo “Valeva la pena provare”. È poi uscito dall’edificio portando con sé la mappa prima ancora che qualcuno chiamasse la polizia. Ancora scossi i bibliotecari hanno comunicato il fatto al direttore, Gunther Franz, che ha sentito anche la versione degli altri due testimoni. Vista la scaltrezza del gesto, Franz era convinto che quello non fosse il primo furto dell’uomo. Così ha denunciato il fatto alla polizia e ha inviato un’e-mail ad altre biblioteche tedesche. Nell’e-mail ha avvertito i bibliotecari di fare attenzione a quell’uomo che si presentava come uno storico, fornendone una breve descrizione. L’ha definito un “büchermarder” o “martora dei libri”, poiché le martore sono mammiferi carnivori che spesso rubano uova di uccelli e sono notoriamente difficili da eliminare.
Il “ladro di mappe professionista”
L’avvertimento è arrivato anche a una biblioteca di Oldenburg, dove il bibliotecario Klaus-Peter Müller ha riconosciuto l’uomo come Schild. Müller però conosceva l’uomo come un dottorando che si occupava di letteratura di viaggio storica e atlanti, non come storico. Si è rivolto alla collega Corinna Roeder e ha iniziato a cercare negli archivi qualcosa che riconducesse a Schild. Quest’ultimo aveva visitato la biblioteca per l’ultima volta nell’autunno del 2005 e aveva pianificato di tornare. I libri che aveva richiesto erano stati messi da parte. Hanno scoperto così che all’ Atlas van Zeevaert en Koophandel door de geheele Weereldt di Louis Renard, un atlante del 1745, mancavano nove mappe. Aveva anche numerato a matita le mappe rimanenti con una scritta minuscola nell’angolo in alto a destra. “Era davvero un professionista”, ha affermato Roeder.
Le mappe da migliaia di dollari
La domanda a questo punto sorgeva quasi spontanea: perché qualcuno dovrebbe voler diventare un ladro di mappe professionista? Quando Roeder ha stimato il valore delle nove mappe rubate la risposta è apparsa immediatamente ovvia. Quelle del 1745 circa valevano più di 48.800 dollari e Schild aveva già rubato anche mappe di epoche precedenti. Per fare un po’ di soldi Schild aveva bisogno di rubare qualcosa che non sarebbe mancato a nessuno. Nel contesto tecnologico del 21esimo secolo nessuno sarebbe andato alla ricerca di una mappa vecchia centinaia di anni.
Alla ricerca delle mappe mancanti
Schild però non aveva considerato la passione e l’amore dei bibliotecari per il loro lavoro. Avevano dedicato la loro vita alla conservazione dei libri. Si sentivano infatti come se gli fosse stato rubato un importante cimelio di famiglia. Così Roeder ha passato ore a setacciare le aste online nella speranza di trovare delle mappe che assomigliassero alle nove scomparse. Dopo tante ricerche ha ristretto il campo a due venditori. Così all’inizio di maggio 2006 Roeder e il suo collega Müller sono saliti sulla Volkswagen Golf rossa della Oldenburg Library, hanno legato il libro di 250 anni sul sedile posteriore e sono partiti per recuperare le famose mappe. La prima pista, in Belgio, si è rivelata un fallimento, ma la seconda, un negozio di antiquariato in Olanda, dava ben a sperare. Dieter Duncker, il proprietario, ha mostrato loro i documenti in questione e così i due colleghi tedeschi hanno ritrovato quattro delle nove mappe perdute. Il proprietario era particolarmente interessato alle mappe antiche, e aveva comprato le quattro mappe nel 2006 per poco più di 6.000 dollari. Ha detto ai bibliotecari che le avrebbe tolte dal mercato e che avrebbe collaborato con un’indagine ufficiale. Roeder e Müller hanno cercato di recuperarle, ma quando non sono riusciti a concordare un prezzo con il proprietario, le mappe sono state vendute altrove.
La scoperta di nuovi episodi
Roeder e Müller non sono stati gli unici bibliotecari a riconoscere Norbert Schild. Nel 1988 Schild aveva portato via una serie di illustrazioni del fiume Reno dalla Biblioteca Universitaria e Regionale di Darmstadt. Nel 2002 un libro appena restaurato del 1616 del filosofo e astronomo Johannes Kepler è scomparso a Bonn. Anche Sven Kuttner, il capo del dipartimento dei libri antichi della Biblioteca Universitaria di Monaco aveva ricevuto l’e-mail di Franz. Nel 2005 Schild aveva trascorso mesi nella biblioteca, presentandosi come uno studioso che lavorava su una bibliografia di mappe storiche dal 1500 in poi. Quasi 50 libri esaminati da Schild sono risultati danneggiati e mancavano di pagine. Kuttner ha denunciato alla polizia e ha bandito Schild dalla sua biblioteca. Ha perfino comprato una bilancia per pesare i libri rari immediatamente prima e dopo l’uso.
Il fallimento dell’indagine
Dopo aver raccolto le testimonianze dei bibliotecari di tutta la Germania, Franz ha inoltrato le accuse all’ufficio del procuratore statale di Bonn. In tutta la Germania i bibliotecari aspettavano che l’indagine della procura di Bonn procedesse. Ma quando le autorità hanno finalmente ottenuto il mandato di perquisizione, a casa di Schild non hanno trovato niente che potesse incriminarlo. Hanno affermato di aver trovato semplici strumenti del mestiere, come bibliografie ed elenchi di materiali storici, ma nessuna mappa.
L’instancabile determinazione dei bibliotecari
Senza il supporto delle forze dell’ordine, i bibliotecari tedeschi hanno comunque voluto affrontare Schild e porre fine a questa storia. Un affronto durato 13 anni. Durante questo periodo la “martora dei libri” ha visitato almeno altre 15 biblioteche in tutta la Germania. Dopo 22 anni dalla sua prima visita, Schild prenota un appuntamento presso la Biblioteca Universitaria di Darmstadt. I bibliotecari gli tendono una trappola, ma Schild non si presenta. Quello stesso giorno si reca invece a Düsseldorf. Mentre le biblioteche si organizzavano, Schild ha iniziato a usare pseudonimi e a lavorare con dei complici.
La disfatta di Norbert Schild e la (quasi) condanna
Nel luglio 2017 Schild, questa volta sotto le vesti di un professore di storia, si è recato alla biblioteca dell’Università di Innsbruck, nelle Alpi austriache. Dopo la sua partenza, una bibliotecaria di nome Claudia Sojer ha inserito il nome di Schild in una newsletter della biblioteca ed è entrata a conoscenza dei fatti. Ha guardato il libro che Schild aveva studiato, un volume del 1627 di Johannes Kepler, e si è accorta che mancava un mappamondo inciso. Era stato valutato oltre 35.000 dollari. A questo punto la polizia ha finalmente arrestato il famoso ladro di mappe. Il processo ha avuto luogo nell’aprile 2019, quando Schild aveva ormai circa 65 anni. Ha sostenuto che le accuse a suo carico erano ridicole e che non vedeva l’ora di andare a processo. Si è scoperto che era stato condannato più di una dozzina di volte per furto e frode. Nel 2019 è stato ufficialmente condannato a 2 anni di carcere senza possibilità di libertà vigilata. Ma ad oggi, nel 2021, Schild deve ancora scontare la sua pena. Sostiene che la sua salute sia troppo a rischio, accusando diabete, malattie cardiache e cancro.
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Immagine di copertina: Mappe ©Ylanite Koppens –