La scritta nascosta sull’Urlo di Munch a Oslo. Nessun vandalismo, la fece lui

L’iscrizione sul dipinto di Munch, che per anni ha sconcertato la comunità artistica, trova finalmente una risposta

Per molto tempo la scritta “Può essere stato dipinto solo da un pazzo”, scarabocchiata sull’angolo in alto a sinistra del dipinto, ha affascinato il mondo dell’arte. Il tono irriverente della frase, scritta a matita in norvegese ed appena visibile ad occhio nudo, aveva fatto sospettare per anni che si trattasse di un atto di vandalismo. Oggi, dopo una scansione ad infrarossi, si è potuto affermare con certezza che la calligrafia corrisponde a quella dell’artista.

L’Urlo di Munch: “Può essere stato dipinto solo da un pazzo”

Fu questa la frase che scrisse Munch ad un paio d’anni dalla creazione della sua opera. Nel lasso di tempo tra 1893 e il 1910, l’artista dipinse quattro versioni dell’Urlo. La versione presente nelle sale del museo nazionale è l’unica a riportare questa misteriosa iscrizione. Questa versione è quella del 1893, oggi – insieme alle altre versioni – simbolo di angoscia esistenziale. Il dipinto raffigura una figura umana che stringe la testa tra le mani, con la bocca che si contorce in un urlo di terrore sullo sfondo di un cielo vorticoso.

Il restuaro: le lettere ed i diari di Munch

Prima di essere esposto nel nuovo edificio del museo che verrà inaugurato a Oslo il prossimo anno, il dipinto è stato sottoposto ad un processo di restauro. L’autore della frase è stato a lungo un mistero. La teoria principale fino ad ora sosteneva che si trattasse di uno spettatore scontento che scrisse la frase nel XX secolo. Grazie alla tecnologia a infrarossi utilizzata per analizzare la calligrafia, tuttavia, gli esperti del Museo nazionale norvegese hanno concluso che si trattava dell’artista stesso. Il riscontro è arrivato grazie ad un attento confronto con i diari e le lettere scritte da Munch.

Gli studi su Munch

“La scrittura è senza dubbio di Munch. La stessa calligrafia, così come gli eventi accaduti nel 1895, quando Munch mostrò per la prima volta il dipinto in Norvegia.” Lo afferma Britt Guleng, curatrice dei dipinti antichi e moderni al Museo nazionale norvegese di Oslo.

“Ci sono diversi motivi per cui sono sicuro che Munch abbia scritto la frase da solo. In primo luogo, la grafia è identica. Ho confrontato parola per parola e lettera per lettera la frase in L’Urlo con la sua calligrafia in altre note e lettere”, dice Guleng a The Art Newspaper. “Alla stessa conclusione sono giunti i miei ex colleghi del Museo Munch, dove ero responsabile del progetto dell’archivio digitale degli scritti di Munch . Se questo fosse stato un atto di vandalismo da parte di un’altra persona, la dimensione delle lettere sarebbe stata probabilmente più grande e l’intero testo più appariscente quando ti trovi di fronte all’opera. Anche Munch non ci ha dipinto sopra per nasconderlo”

“C’è stata stranamente poca attenzione all’iscrizione, dato che si tratta di uno dei dipinti più ricercati e famosi al mondo. Nella letteratura di Munch, alcuni ricercatori hanno dato per scontato che sia stato scritto da Munch, ma non hanno discusso perché e quando. Dal 2008 è stato generalmente accettato che la scrittura sia stata fatta da un’altra persona, senza alcuna discussione”, afferma Guleng.

L’instabilità di Munch

L’artista potrebbe aver aggiunto questa frase, dopo aver ricevuto un riscontro sulla sua salute mentale dallo studente di medicina Johan Scharffenberg durante un dibattito tenuto all’Associazione degli studenti di Oslo nel 1895. “La serata fu organizzata a causa delle recensioni negative della mostra di Munch al Blomqvist Kunsthandel ( Blomquvist Art Gallery) a Kristiania (poi Oslo), quello stesso autunno. Questa serata provocò furiose critiche e sollevò interrogativi sullo stato mentale di Munch”, dice Guleng. Munch, in tumulto, potrebbe aver aggiunto questa frase alla tela poco dopo l’esposizione.

Il nuovo Museo Nazionale di Oslo

Con una superficie di 55.000 mq, il nuovo museo nazionale sul lungomare di Oslo sarà il più grande museo della Scandinavia. Il costo della nuova istituzione, in ritardo dal 2020, è di circa 6 miliardi di NOK (700 milioni di dollari), secondo la stampa norvegese.

Le opere di Edvard Munch saranno esposte all’interno di diverse gallerie del nuovo museo, insieme ad opere di altri artisti. Guleng afferma: “La grande sala Munch sarà dedicata alle sue opere principali degli anni 1890. Nella sala Munch le opere non saranno montate in un rigoroso ordine cronologico, poiché la maggior parte di esse sono dello stesso decennio. Due opere fanno eccezione: Il bambino malato (1885-86) e Autoritratto con l’influenza spagnola (1919)”.

Questa versione dell’Urlo, fu rubata nel 1994 nel primo giorno dei Giochi olimpici invernali di Lillehammer e fu poi recuperata diversi mesi dopo. Sarà in mostra con la riapertura del museo nel 2022.

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Immagine di copertina: Pixabay CC0