La Germania risarcisce 249 omosessuali perseguitati dai nazisti
Oltre 68.000 uomini furono condannati in base alla legge introdotta per la prima volta nel 19° secolo e inasprita durante il nazismo. Solo nel 1969 l’omosessualità fu depenalizzata
Le autorità tedesche hanno risarcito 249 persone perseguite o indagate in base a una legge dell’era nazista che criminalizzava l’omosessualità. Tale legge continuò ad essere applicata anche dopo la seconda guerra mondiale, fino al 1969. L’Ufficio federale di giustizia tedesco ha dichiarato pochi giorni fa di aver già accolto la domanda di risarcimento di 249 persone, su un totale di 317 richieste. Finora, quindi, le autorità tedesche hanno erogato 860.000 euro. L’Ufficio ha affermato che, attualmente, sono in fase di elaborazione ulteriori 14 domande, 18 sono state respinte e 36 sono state ritirate. La scadenza per la presentazione delle domande è il 21 luglio del prossimo anno.
L’annullamento di migliaia di condanne avvenuto nel 2017
Nel 2017 i legislatori tedeschi hanno accolto l’annullamento di migliaia di condanne ai sensi del paragrafo 175, rimasto in vigore in Germania occidentale fino alla depenalizzazione dell’omosessualità nel 1969. Il risarcimento si applica anche agli uomini condannati nella Germania Est, in cui l’omosessualità venne depenalizzata nel 1968. Il risarcimento consiste nel pagamento di 3000 euro per condanna, più 1500 euro per ogni anno di reclusione. Nel 2019 il Governo ha esteso il risarcimento anche alle persone non condannate ma sottoposte a indagine o prese in custodia investigativa. Le autorità tedesche hanno offerto pagamenti di 500 euro per ogni indagine aperta, 1500 euro per ogni anno di custodia cautelare e 1500 euro per svantaggi professionali, finanziari o sanitari legati alla legge.
Il paragrafo 175 e la sua abolizione
La legge che criminalizza l’omosessualità maschile è stata introdotta quando l’Impero tedesco fu fondato nel 1871. Tale legge ha reso i “reati sessuali innaturali” tra uomini punibili fino a sei mesi di carcere. Seppur non riconosceva né criminalizzava l’omosessualità femminile, anche le donne venivano perseguite. Il paragrafo 175, il cosiddetto “paragrafo gay”, venne inasprito durante il dominio nazista e si intensificarono le persecuzioni verso gli omosessuali. Dopo la caduta del nazismo, la democratica Germania Ovest conservò la versione nazionalsocialista dei testi legislativi, in modo sostanzialmente invariato. La Germania Est, invece, tornò alla versione precedente, più mite rispetto alla versione adottata durante il nazismo. La depenalizzazione dell’omosessualità avvenne, finalmente, nel 1969 – nella Germania occidentale – e un anno prima nella Germania Est. Tuttavia, solo l’11 giugno 1994 venne presa la definitiva decisione di cancellare il Paragrafo 175 dalla legge.
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Foto di GK von Skoddeheimen da Pixabay