La Germania consiglia il richiamo alle persone che hanno ricevuto Johnson & Johnson

La Germania consiglia di effettuare una seconda dose di vaccino alle persone che hanno ricevuto Johnson & Johnson

La Ständige Impfkommission (STIKO) ha raccomandato che le persone vaccinate con Johnson & Johnson ricevano un’altra dose di vaccino mRNA in modo da sopperire alla “protezione vaccinale insufficiente”. Queste sarebbero state le parole degli esperti. Il vaccino americano non sarebbe in grado di garantire una protezione sufficiente contro il Covid-19 e dunque andrebbe implementato con una seconda somministrazione vaccinale. Infatti, in Germania, così come in molti altri Paesi, si è dato avvio al richiamo vaccinale offrendo alle persone più fragili una terza dose di vaccino. Allo stesso tempo, però, la commissione STIKO avrebbe segnalato la necessità di aiutare anche coloro che sono protetti dalla singola dose di J&J. Così si assicurerebbe maggiore sicurezza in vista della stagione fredda. La raccomandazione di STIKO in ogni caso non obbliga i vaccinati a effettuare la seconda somministrazione con un vaccino mRNA e lo stato di “completamente vaccinato” permane anche per coloro che hanno ricevuto la singola dose. Il richiamo potrebbe essere effettuato a partire da quattro settimane dopo la prima vaccinazione.

I dubbi sull’efficacia di Johnson & Johnson

I dubbi sull’efficacia di Johnson & Johnson erano emersi già a luglio. Infatti i ricercatori del Robert Koch Institute avevano segnalato che il vaccino monodose avrebbe garantito la protezione contro il Covid-19 solo al 65%. L’effetto protettivo di Biontech, Moderna o Astrazeneca, invece, è compreso tra l’80 e il 95%. Anche se il vaccino di Johnson & Johnson non previene l’infezione nella misura desiderata, protegge dai sintomi più gravi del Coronavirus. La cosa sarebbe stata sottolineata da Carsten Watzl, segretario generale della Società tedesca di immunologia. In Germania 3,2 milioni di persone hanno scelto il vaccino monodose. In particolare coloro che non avevano disponibilità o tempo per effettuare il secondo richiamo hanno privilegiato il vaccino americano per motivi pratici.

La terza dose e le altre misure contro il Coronavirus

È stato comprovato che l’efficacia del vaccino diminuisce con il passare del tempo. In particolare Johnson & Johnson sarebbe il vaccino più “debole” in tal senso. Tuttavia la tendenza riguarda tutte le tecnologie vaccinali finora in uso. Ecco perché da settembre, in diversi stati federali, è iniziato il richiamo vaccinale con la somministrazione della terza dose per anziani e persone fragili. Non solo si sta cercando di proteggere la fascia più colpita dal Coronavirus, ma ci sta muovendo anche per garantire l’immunizzazione per i più giovani. Infatti le aziende Pfizer e BioNTech hanno chiesto l’approvazione all’EMA per somministrare il vaccino contro il Covid-19 ai bambini dai cinque agli undici anni. In questo modo, da un lato ai bambini sarà assicurata la protezione contro il virus (e i più piccoli potranno svolgere le attività che più amano senza limitazioni), dall’altro anche le persone che stanno loro accanto saranno maggiormente al sicuro.

 

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Immagine di copertina: Vaccino Johnson & Johnson foto di Tim Reckmann da CCNull CC3.0