In Germania presto si inizierà a usare il vaccino Novavax

Le prime somministrazioni del vaccino Novavax previste a gennaio 2022

A dicembre, il vaccino Covid-19 Nuvaxovid, sviluppato da Novavax, è diventato il quinto vaccino contro il Coronavirus approvato per l’uso dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA). A differenza dei vaccini a mRNA attualmente in uso, il nuovo farmaco sviluppato dalla biotech americana è a base proteica ed utilizza la stessa tecnologia impiegata nei vaccini tradizionali. Con il via libera della Commissione europea all’immissione in commercio condizionata, a gennaio, dovrebbero arrivare le prime dosi. “Gli Stati membri dell’Ue, per questo primo trimestre, hanno ordinato circa 27 milioni di dosi”, riferisce la Commissione europea. “Con l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, Novavax sarà in grado di consegnare fino a 100 milioni di vaccini Covid-19 nell’Ue a partire dal primo trimestre del 2022”, si legge nella nota. In Germania dovrebbero essere somministrate le prime dosi già da gennaio, poco più di 12 mesi dopo da quando il primo paziente nella Repubblica Federale ricevette l’iniezione.

La tecnologia del vaccino proteico Novavax

Nuvaxovid si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti: molecole capaci di assemblarsi per formare particelle simil-virali (virus-like particles), sulla base delle quali l’organismo produce la sua risposta immunitaria, innescando la formazione di anticorpi. Il vaccino contiene nanoparticelle prodotte in laboratorio della proteina Spike del Coronavirus, le quali, attraverso tecniche di ingegneria genetica, vengono purificate e private della capacità di replicare o causare la malattia. Contiene inoltre un adiuvante (la saponina), una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie. Dopo la somministrazione, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi pronti ad attaccare la proteina Spike.

Efficacia del 90%

Il protocollo di vaccinazione prevede due dosi di uguale dosaggio a distanza di 21 giorni. Un vantaggio del vaccino Nuvaxovid riguarda la maggiore facilità di conservazione: può, infatti, essere conservato normalmente in frigorifero fino a sei mesi. Dagli esiti della fase 3 dei trial clinici su quasi 30mila volontari fra Stati Uniti e Messico è emersa un’efficacia del 90%, paragonabile quindi a quella dei vaccini a mRNA, ma con minori effetti collaterali. Il nuovo vaccino Novavax usa una tecnologia conosciuta da oltre trent’anni, utilizzata specialmente nei vaccini infantili contro l’epatite B, il meningococco B, l’herpes zoster e il papilloma virus. “Novavax è il vaccino più facile da maneggiare, poiché può essere conservato a temperature normali di frigorifero. Questo vaccino fornirà quantità molto elevate di dosi, fino a 1 miliardo di dosi all’anno, e ciò contribuirà a garantire che il mondo venga vaccinato il prima possibile”, ha detto il responsabile della task force vaccini anti-Covid dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), Marco Cavaleri.

Novavax può convincere gli scettici sui vaccini?

Sono in molti a sperare che il nuovo vaccino possa contribuire nel persuadere coloro che fino ad oggi si sono rifiutati di vaccinarsi. “Nutro grande speranza sulla possibilità che le persone non vaccinate, soprattutto di età superiore ai 60 anni, possano ora avere più fiducia in questo vaccino”, ha affermato all’ARD Christine Falk, presidentessa della Società tedesca per l’immunologia. Questa aspettativa, forse fin troppo ottimistica, si basa sulla maggiore fiducia riposta dai cittadini sui vaccini tradizionali e, al contrario, sul forte timore rispetto alla tecnologia meno collaudata dei vaccini fino ad ora utilizzati. In un sondaggio del Forsa Institute di questo autunno, infatti, il 56% dei partecipanti ha affermato che la loro disponibilità a farsi vaccinare aumenterebbe se il vaccino in questione fosse basato su “metodi classici”.

Tuttavia, in molti si dicono scettici a proposito di tale eventualità. Ne è un esempio il Ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach (SPD). “Dovremmo desistere dall’idea che il vaccino sviluppato da Novavax possa cambiare le regole del gioco”, ha detto al quotidiano tedesco Bild. “I vaccini a mRNA sono già stati somministrati a miliardi di persone, senza, tuttavia, suscitare grandi cambiamenti di opinione su chi era scettico fin dall’inizio”.

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Foto di Master Tux da Pixabay