Germania, stupratore seriale condannato a 10 anni e mezzo

A Berlino uno stupratore seriale è stato condannato a 10 anni e mezzo di carcere.

Il tribunale distrettuale di Berlino ha condannato a 10 anni e mezzo di prigione uno stupratore seriale. A commettere il reato il 28enne Mohammed T., parrucchiere iracheno e padre di 3 figli. L’imputato è stato dichiarato colpevole di stupro aggravato, sequestro di persona, lesioni gravi e privazione delle libertà personali. L’accusato andava in giro per le strade di Berlino in compagnia di altri uomini e, insieme, adescavano giovani donne per poi violentarle. Il giudice ha parlato di “stupro di gruppo, a volte della durata di ore”. Le vittime soffrono ancora oggi di disturbo da stress post-traumatico e di insonnia. Il tribunale aveva già condannato il suo complice, Wisam B., a 13 anni e sei mesi di carcere in primavera. La sua sentenza, tuttavia, non è ancora definitiva. Il gruppo di stupratori sarebbe protagonista di almeno 3 casi di violenze sessuali.

Trascinava le donne in macchina e poi le violentava

Il primo crimine è avvenuto nell’agosto del 2019 nel quartiere di Kreuzberg. L’accusato e il complice avevano finto di essere un Uber. Lì hanno accolto una coppia di turisti australiani che voleva ritornare in albergo dopo una visita al Clash, famoso locale punk a Berlino. Dopo un breve tragitto, i due hanno spinto il giovane fuori dall’auto per poi violentare la ragazza di 20 anni sul sedile posteriore. La giovane turista soffre ancora di ansia e di problemi di sonno, come testimoniato dal giudice. Mezzo anno dopo il secondo stupro. La vittima una ragazza di 18 anni, che si stava ritirando da un club techno a Friedrichshain. Il gruppo ha trascinato la giovane nel loro SUV, l’hanno strangolata e poi portata in un appartamento a Spandau, dove è stata brutalmente violentata. Nel terzo caso, a febbraio 2020, l’imputato e altri 3 uomini si trovavano a bordo di un’auto in cerca di vittime. A un certo punto hanno tirato in macchina una 21enne, per poi strangolarla e infine stuprarla. “Sei o sette persone stavano intorno alla macchina a guardare”, si legge nel verdetto.

L’imputato nega le accuse

L’autore degli atti terribili ha negato tutte le accuse, rimanendo impassibile e non mostrando alcun tatto nei confronti delle giovani vittime, che ancora oggi risentono delle conseguenze di questi eventi traumatici. Persino il giudice l’avrebbe affrontato direttamente chiedendogli “Imputato, dov’era il tuo cuore?”. Ad ogni modo, le tracce di DNA e le dichiarazioni dei testimoni confermano la condanna. Quest’ultima prevede oltre 10 anni di prigione seguiti da detenzione preventiva. Gli autori hanno “deliberatamente dato la caccia alle giovani donne”, si legge nell’accusa. Il complice di 33 anni, Wisam B., è stato condannato a 13 anni in un precedente processo, a marzo del 2021. Entrambe le sentenze non sono ancora definitive.

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Immagine di copertina: Aggressione fisica, di Nino Carè da Pixabay, CC0