Germania, stop alle mascherine di stoffa e tutte le nuove restrizioni

Dopo un difficile vertice, Governo federale e Länder sono giunti a un accordo per quanto riguarda l’inasprimento di alcune restrizioni e l’allungamento del lockdown fino al 14 febbraio

Nervi molto tesi durante la riunione che si è svolta ieri pomeriggio, martedì 19 gennaio, tra Governo federale e Primi Ministri dei Länder. Da una parte Angela Merkel, che voleva inasprire ancora di più le attuali restrizioni, dall’altra alcuni governatori (tra cui Michael Müller) che si sono fermamente opposti ad alcune proposte. Dopo una riunione durata più di 7 ore, Länder e Governo sono comunque giunti a un accordo. Di seguito un riassunto generale di tutte le restrizioni, vecchie e nuove, che rimarranno in vigore fino al 14 febbraio. Merkel ha confermato che un eventuale allentamento delle restrizioni si avrà quando il dato dell’incidenza ai 7 giorni si abbasserà a 50 contagi ogni 100.000. Secondo i calcoli del comitato scientifico, tale risultato potrebbe arrivare a metà febbraio. Oggi, mercoledì 20 gennaio, l’incidenza è di 123,5 contagi oggi 100.000 abitanti.

Coprifuoco

Il coprifuoco non è a livello nazionale. Rimane a discrezione dei singoli Stati scegliere se applicarlo o meno, a seconda del numero di infezioni in ogni territorio. Ad oggi, a Berlino, non vi è nessun coprifuoco e neanche se ne sta discutendo.

Obbligo di mascherina

Questa è una nuova restrizione decisa durante il vertice. Vietate le mascherine di stoffa o cotone se si viaggia sui mezzi pubblici o si entra in un negozio. Bisognerà, invece, indossare obbligatoriamente un dispositivo di protezione FFP2 o una mascherina chirurgica.

Scuole e asili

La riapertura delle scuole è stato uno dei temi di discussione più caldi durante la riunione. Scuole e asili nido dovrebbero rimanere chiusi fino al 14 febbraio “in linea di principio” con la frequenza obbligatoria sospesa. Müller, durante la conferenza stampa a margine del vertice, ha dichiarato che «è stata una decisione molto difficile».

Home Office

I datori di lavoro devono consentire ai propri dipendenti di lavorare da casa ogniqualvolta sia possibile e per un periodo fino al 15 marzo. Il Ministro federale del lavoro Hubertus Heil starebbe pianificando un’ordinanza che obbligherebbe i datori di lavoro a mettere in smart working i propri dipendenti nelle zone in cui il livello di incidenza nei 7 giorni è superiore a 50 contagi ogni 100.000 abitanti. Se ciò non fosse possibile, i datori di lavoro dovranno giustificare alle autorità il motivo per  cui i dipendenti non possano lavorare da casa. Inoltre i datori di lavoro devono fornire mascherine chirurgiche o FFP2 ai propri dipendenti.

Rientro dall’estero

Chi rientra dall’estero in Germania dovrà, dall’11 gennaio, presentare il risultato di un test negativo non più vecchio di 48 ore o effettuarlo appena sbarcati. Una volta rientrati nel Paese si dovrà entrare in quarantena da cui si potrà uscire solo in due modi. O aspettando 5 giorni e poi fare un test (che, ovviamente, deve risultare negativo) o osservando una quarantena di 10 giorni e poi uscire (senza effettuare un altro tampone). Rimangono comunque fortemente sconsigliati viaggi che non siano assolutamente necessari così come l’obbligo di compilare il modulo di ingresso, anche attraverso il portale digitale.

Funzioni religiose

Le funzioni nelle chiese, nelle sinagoghe e nelle moschee così come le riunioni di altre comunità religiose sono consentite solo a distanza, indossando una mascherina (FFP2 o chirurgica) e senza canti. Inoltre le funzioni religiosi con più di 10 partecipanti dovranno essere segnalate all’Ordnungsamt con almeno due giorni di anticipo.

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Immagine di copertina: da Pixabay