Germania, il rifugiato siriano che si era candidato al Bundestag si ritira dopo minacce e attacchi razzisti

Tareq Alaows, il rifugiato siriano candidato con i Verdi al Bundestag, ha ritirato la propria candidatura dalle elezioni 2021.

Avrebbe voluto portare la voce dei rifugiati in parlamento, ma violente minacce razziste contro di lui e le persone a lui vicine lo hanno fatto desistere. Parliamo di Tareq Alaows, il rifugiato siriano arrivato in Germania nel 2015 fa che febbraio scorso aveva lanciato la sua campagna elettorale in quota Verdi per le parlamentari del prossimo settembre e di cui avevamo già raccontato la storia. Fuggito dalla guerra in Siria subito dopo la laurea in giurisprudenza all’Università di Aleppo, Tareq  sognava di “portare in Parlamento il punto di vista delle persone che non sono rappresentate”. Attivista politico da sempre, prima in Siria e poi in Germania, avrebbe potuto fare la storia diventando il primo rifugiato siriano del Bundestag tedesco. La candidatura di Alaows, tuttavia, è stata accolta anche da attacchi razzisti e minacce personali. La gravità di quest’ultime ha dato un esito imprevisto alla vicenda: le ”enormi esperienze di razzismo” subite e “l’alto livello di minacce contro di lui e soprattutto contro coloro che gli sono vicini” hanno spinto il candidato parlamentare a ritirare la propria candidatura.

Le minacce subite da Tareq Alaows

Dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa non è chiaro chi siano gli autori di tali minacce. Alcuni media hanno ipotizzato si trattasse di minacce di morte da parte di estremisti di destra mentre altre fonti hanno riportato di possibili minacce contro la famiglia di Alowas in Siria. In assenza di un chiarimento ufficiale da parte di Alaows, diverse speculazioni e teorie cospirazione sull’identità dei suoi persecutori stanno già circolando online. Il silenzio dell’ormai ex-candidato parlamentare potrebbe tuttavia esse dovuto alle indagini della polizia probabilmente in corso.

La solidarietà per Tareq Alaows dal mondo della politica tedesca 

Il partito dei verdi si è pubblicamente rammaricato della decisione di Alaows: “Avremmo voluto continuare a discutere per una politica più umana in materia di asilo e migrazione col signor Alaows come nostro candidato. Sfortunatamente, questo non è più possibile a causa della situazione di tensione e delle minacce alla sua sicurezza”. Triste ma pieno di comprensione è stato anche il tweet di Cem Özdemir, presidentessa di partito e spesso oggetto a sua volta di insulti ed intimidazioni razziste. Anche il ministro degli esteri Heiko Mass, esponente dell’SPD, ha cinguettato: “È patetico per la nostra democrazia che la candidatura di Alaows  fallisca a causa delle minacce e del razzismo”.

 

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