Germania, dipendenti di Amazon in sciopero per tre giorni

È iniziato ieri notte lo sciopero dei dipendenti Amazon in Germania. Indetto dal sindacato dei Verdi, durerà fino a mercoledì 23 giugno.

La protesta ha luogo in concomitanza con la promozione Prime Day, evento che consiste in due giorni di offerte valide per i clienti Amazon Prime. I magazzini coinvolti sono quelli di Werne, Lipsia, Rheinberg, Bad Hersfeld, Coblenza e Graben. Lo sciopero fa parte di una lunga battaglia con il colosso dell’e-commerce per ottenere un aumento dei salari e migliori condizioni di lavoro. Amazon ha 13.000 dipendenti a tempo indeterminato in Germania che lavorano in 13 centri logistici, oltre ai lavoratori stagionali: durante uno dei momenti di massimo profitto per Amazon, dunque, i dipendenti sono scesi in campo per i loro diritti. Il sindacato dei Verdi organizza scioperi nelle sedi tedesche di Amazon già dal 2013, per protestare contro gli stipendi bassi e le condizioni di lavoro. Uno degli obiettivi è un contratto collettivo per i dipendenti dei centri di distribuzione che si allinei con i settori della vendita al dettaglio e online. Amazon respinge queste richieste, insistendo sul fatto che i salari appartengono alla fascia alta del mercato.

La Germania è il secondo polo commerciale di Amazon

La Germania è il più grande mercato di Amazon dopo gli Stati Uniti. Dopo numerosi scioperi avvenuti durante il 2020, a marzo di quest’anno, un altro sciopero – sempre indetto dai Verdi – ha coinvolto le sedi Amazon di Werne e Rhineburg, entrambe situate nello stato tedesco occidentale del Nord Reno-Westfalia. Amazon ha da poco dichiarato che avrebbe garantito un salario di base nei suoi magazzini tedeschi di 12 euro (14,25 dollari) l’ora da luglio, che salirà ad almeno 12,50 euro all’ora dall’autunno del 2022; un’offerta considerata «cinica» dai Verdi. Il salario minimo della Germania è di 9,50 euro all’ora.

Sciopero Amazon: cosa c’è dietro la «Consegna in 1 giorno» o la «Consegna Oggi»

L’abbonamento Amazon Prime consente di dar sfogo alle voglie consumistiche. La spesa è minima, i vantaggi innumerevoli: 36 euro all’anno (3.99 euro al mese) per avere la consegna in un giorno per due milioni di prodotti e la consegna in giornata su ordini sopra i 29 euro. In poche ore, dunque, è possibile avere sul portone di casa tutto ciò che si vuole. Ma cosa c’è dietro un servizio apparentemente così conveniente? Uno dei motivi dei sempre più numerosi scioperi dei dipendenti Amazon riguarda proprio le condizioni di lavoro. Turni con orari improbabili, consegne anche nei giorni festivi per far fronte a una richiesta incessante di prodotti da consegnare. Per stare nei tempi i driver rischiano la propria incolumità, e quella degli altri, guidando più velocemente. «Amazon fa miliardi di vendite nei giorni della promozione del Prime Day», ha detto Akman dei Verdi. «I dipendenti nei magazzini di smistamento e spedizione devono far fronte alle richieste e non ottengono un centesimo in più per un carico di lavoro intensificato».

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Immagine di copertina: Sagar Soneji, CC0 Pexels