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Fare l’architetto in Germania: consigli e considerazioni sul mestiere da Andrea Liguori

Laureato in Italia ora praticante a Berlino: Andrea Liguori racconta la sua esperienza

Andrea Liguori, classe 1983, nasce e cresce a Palermo dove inizia a collaborare con diversi professionisti sin da prima di conseguire la laurea in architettura con Lode. Partecipa alla biennale di architettura di Venezia con il Prof. Giunta ed assiste l’architetto Grasso Cannizzo nel corso di architettura degli interni presso l’Università di Palermo. Nel 2011 co-fonda “Spazio23” con il quale realizza svariati lavori e, nel 2019, un progetto dello studio riceve una menzione nel contesto del Premio Riuso bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti. Dal 2014 vive e lavora a Berlino e, nella qualità di consulente esterno, collabora con alcuni studi berlinesi oltre a portare avanti progetti di clienti privati con realizzazioni in Germania ed in altri Paesi quali Spagna, Portogallo, Emirati Arabi, Georgia ed USA. Di seguito consigli e pareri che l’architetto Liguori ha espresso in un’intervista rilasciata a Berlino Magazine.

Questioni normative per fare l’architetto in Germania

Per quanto riguarda la professione di architetto, in Europa vige una normativa comunitaria. Questa, all’art. 46, prevede la mutua riconoscenza dei titoli in tutta Europa. Allo stesso modo, se si è ottenuta l’abilitazione in Italia, è possibile esercitare anche in Germania iscrivendosi alla Camera degli Architetti. Recentemente, è diventato più facile poiché se è stato svolto con successo l’esame di stato in Italia, questo è automaticamente riconosciuto anche in tutta Europa. Riguardo l’edilizia, ci sono normative differenti rispetto l’Italia ed è importante informarsi.

Iscriversi all’albo degli architetti in Germania

I laureati in architettura che intendono iscriversi all’albo tedesco devono, prima di tutto, dimostrare di aver fatto pratica per almeno due anni in tutte le fasi di un progetto. Qui in Germania molti studi si occupano esclusivamente delle prime quattro o cinque fasi di progettazione, spesso è quindi necessario cambiare referente per seguire le fasi successive. Questo processo burocratico, seppur complesso, permette di approcciarsi al mondo professionale con una preparazione completa.

Cambiare Paese: costi e benefici di carriera

Essendo necessario assimilare meccanismi pratici e normativi tipici del lavoro in Germania bisogna, almeno inizialmente, fare un passo indietro. Agli esordi della collaborazione con un nuovo architetto, è normale dover dimostrare le proprie competenze svolgendo mansioni meno professionali. Nonostante i sacrifici iniziali, ingranati in questo meccanismo è più facile realizzarsi.

Internazionalità degli studi in Germania

Fermo restando che una base di tedesco tornerebbe molto utile, per chi intende trasferirsi in Germania da un altro Paese, Berlino è il miglior trampolino di lancio. Essendo certamente la città tedesca più internazionale, seguita da Monaco di Baviera ed Amburgo, è qui possibile avviare una nuova carriera anche con la sola conoscenze dell’inglese. Dal punto di vista della sperimentazione e dell’innovazione, Amburgo sta rivolgendo una particolare attenzione all’aspetto del design ed a quello creativo-progettuale. A Berlino, invece, anche per normative urbanistiche e tecnologiche limitative, fa da padrone un minimalismo molto scatolare ma poco ricercato.

Essere architetti italiani all’estero

Il cliché dell’italiano creativo trova conferme anche all’estero. Nascere e crescere in un ambiente molto attento alla bellezza ed all’immagine come l’Italia, genera un’attenzione ed una sensibilità specifiche per l’aspetto estetico. Tuttavia, è vero ed anche riconosciuto che le università italiane siano più teoriche; per questo motivo gli architetti tedeschi sono molto pratici e ferrati da subito. Gli italiani, invece, sono ritenuti maggiormente capaci di reagire agli imprevisti. Questo probabilmente è dovuto al fatto che il lavoro in Germania è estremamente organizzato e, di conseguenza, c’è meno attitudine all’improvvisazione.

Decadimento morale dell’architettura a Berlino

Svolgendo la pratica di architetto si ricopre anche un ruolo sociale rilevante. Difatti, si crea una sorta di braccio di ferro con gli investitori che intendono fare speculazione edilizia. Se da un lato la costruzione di edifici è un motore molto efficiente per l’economia, dall’altro, a volte, bisogna interfacciarsi con progetti eticamente discutibili. È il caso di appartamenti minuscoli, limitativi per il verde urbano e per i servizi. Quindi, seppur a volte si possa trovare una mediazione, altre volte, per questioni professionali, bisogna lavorare a progetti non totalmente condivisi. La speculazione edilizia ha notevolmente aumentato i prezzi e, per questo, c’è grande richiesta di mini-appartamenti destinati a studenti e giovani.

Costruzione di palazzi dove c’è l’East Side Gallery

Il progetto di spostare pezzi di muro per costruire una serie di grattacieli ha scosso non poche persone. Infatti, quello che sembrerebbe essere più uno sfregio alla storia della città che un investimento immobiliare, andrebbe ad intaccare un’opera d’arte a cielo aperto qual è l’East Side Gallery. Tra l’altro, non si tratta di una struttura qualunque ma della più rappresentativa della città. Berlino è la città del muro e, volente o nolente, questo progetto andrebbe a mutare questa immagine.

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