Berlino, tetto degli affitti vietato: Vonovia non chiederà gli arretrati agli inquilini
Annullato il Mietendeckel, la legge che imponeva un tetto sugli affitti, molti inquilini sono preoccupati del fatto di dover restituire i soldi risparmiati. Ma Vonovia rassicura i suoi affittuari
Con una sentenza emanata giovedì 15 aprile, la Corte costituzionale federale di Karlsruhe ha dichiarato nullo il Mietendeckel, la legge che regolava gli affitti. La coalizione rosso-rosso-verde che governa la città aveva introdotto la norma a partire da febbraio 2020. Dopo l’annullamento milioni di cittadini sono molto preoccupati poiché i proprietari potrebbero richiedere loro indietro i soldi risparmiati sull’affitto in questi mesi. Non è il caso di Vonovia – società immobiliare tedesca con sede a Bochum proprietaria di 400.000 abitazioni in Germania, Austria e Svezia – che ha rassicurato i suoi affittuari, dichiarando che non chiederà loro nessun risarcimento.
L’annuncio pubblicato sul sito ufficiale di Vonovia
Poche ore dopo la sentenza della Corte costituzionale la società immobiliare ha pubblicato un breve comunicato stampa sul suo sito ufficiale in cui dichiara che “Vonovia rinuncia al diritto di recuperare gli affitti perduti”. Stando a quanto riportato dalla società, la cifra che Vonovia avrebbe potuto richiedere si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Una scelta che, come si legge nel comunicato, è stata presa poiché “c’è un gran numero di inquilini che non hanno seguito il consiglio del Senato di Berlino di mettere da parte i soldi risparmiati. Inoltre, Vonovia non vuole mettere i suoi inquilini nella scomoda posizione di dover rivelare tutta la loro situazione finanziaria personale”. Rolph Buch, amministratore delegato della società, ha dichiarato che “la mancanza di alloggi a prezzi accessibili a Berlino rimane una sfida importante per la società, i legislatori e le società immobiliari anche dopo questa sentenza. Solo se tutte le parti interessate uniranno le forze saremo in grado di stabilizzare il mercato immobiliare, preservare e ammodernare il patrimonio immobiliare e aggiungere nuovi appartamenti a prezzi accessibili. Non chiedendo la restituzione dei soldi da parte dei nostri affittuari, dimostriamo che ci stiamo impegnando a trovare una soluzione”. Nel 2018 gli utili della società hanno superato un miliardo di euro.
Al di là della decisione di Vonovia, rimane in milioni di inquilini la preoccupazione di dover restituire i soldi risparmiati
Circa 1,5 milioni di appartamenti avevano beneficiato della legge sulla limitazione degli affitti ad esclusione di tutti gli alloggi costruiti dopo il 2014. Gli affitti erano stati di fatto congelati dalla fine di febbraio 2020, per un periodo di 5 anni. Inoltre i canoni potevano essere aumentati solo dell’1,3% a partire dal 2022. Una seconda fase era entrata in vigore nove mesi dopo, il 22 novembre. Da quel giorno erano dichiarati illegali gli affitti che avessero superato il 20% del limite imposto dal Mietendeckel. Adesso che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge, i proprietari potrebbero richiedere agli inquilini il pagamento dell’affitto risparmiato. Uno scenario plausibile dato che alcuni contratti, redatti dopo l’introduzione della legge, contengono una clausola che costringe l’inquilino a pagare la differenza tra i due affitti nel caso in cui la legge fosse stata rigettata.
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Immagine di copertina: Sede di Vonovia ©Laurardnk da Wikipedia CC4.0