Berlino, finito il lockdown sempre più animali sono stati abbandonati
L’acquisto di animali domestici durante la pandemia è stata una risposta istintiva per molti. Il rifugio Tierheim di Berlino registra ora un aumento degli animali restituiti.
Nell’ultimo anno, in svariati Paesi si è registrato un aumento considerevole dell’acquisto di animali domestici. Lo stress, l’isolamento e il maggior tempo a disposizione sono tra le principali cause. In molti avevano sollevato preoccupazioni per le potenziali conseguenze di tale boom. A distanza di mesi, l’Associazione Protezione Animali di Berlino si trova a prendersi cura di un numero sempre maggiore di animali domestici abbandonati e ceduti. “La situazione si è aggravata”, dichiara Annette Rost, portavoce dell’Associazione, in un’intervista a rbb|24. “A quanto pare, molti hanno perso di nuovo l’interesse per gli animali domestici dopo l’allentamento delle restrizioni”. Una situazione infelice comune a molti Paesi.
“Il rifugio sta scoppiando”
Secondo Rost, in molti hanno incautamente acquistato animali durante la pandemia, spesso senza prendersene cura in modo corretto. Ad esempio, gli impiegati degli uffici veterinari hanno ripetutamente dovuto confiscare polli tenuti su balconi privati. I cani poi sono stati consegnati più frequentemente del solito. “Attualmente abbiamo più di 120 animali con noi, tra cui oltre 60 conigli – racconta Rost – Il rifugio degli animali sta scoppiando”. Stando alla portavoce dell’organizzazione, tutto ciò sarebbe una conseguenza della pandemia. “Ora l’isolamento è finito, l’obbligo dello smart-working pure e la vita sta lentamente tornando alla normalità. Le persone vogliono uscire, viaggiare ed essere indipendenti. Sfortunatamente, molti animali domestici che sono stati appena acquistati sono diventati una seccatura”. Anche i gattini, che di solito sono ricollocati con facilità, vengono di recente offerti online tramite annunci.
Tante difficoltà per il rifugio
A peggiorare le cose per il rifugio, massicce infiltrazioni d’acqua hanno reso necessario il trasferimento di alcuni animali. Conigli e altri piccoli animali, tra cui porcellini d’India, criceti e topi, sono stati trasferiti in sistemazioni temporanee adibite nella caffetteria e in altre aree del rifugio. Nessuno degli animali ha fortunatamente subito danni o è rimasto ferito. Il rifugio è ora all’urgente ricerca di nuovi proprietari per i numerosi conigli abbandonati.
La piaga del traffico illegale di cuccioli
Il commercio illegale di cuccioli è un altro grande problema. Gli uffici veterinari dei distretti e la polizia hanno consegnato circa 80 cuccioli commerciati illegalmente al rifugio per animali di Berlino-Falkenberg, gestito dall’Associazione Protezione Animali. Nello stesso periodo dell’anno scorso, ce n’erano solo la metà. L’attuale boom del commercio illegale di cuccioli è dovuto all’aumento della domanda verificatosi durante la pandemia. Gli allevatori e gli altri fornitori legali non sono stati in grado di soddisfare appieno le richieste. Secondo il German Kennel Club (VDH), alcuni allevatori hanno addirittura limitato la loro presenza su Internet di fronte alle eccessive richieste. Molte famiglie hanno quindi messo online annunci di ricerca. “Questo ha reso estremamente facile per i venditori illegali entrare in contatto con i clienti”, fa sapere Rost.
Fino a 2.500 euro per un cucciolo
L’Associazione ha anche criticato duramente il trattamento riservato ai cuccioli di cane. “I cuccioli vengono strappati alle loro madri quando sono troppo piccoli per essere venduti”. Oltre allo sforzo mentale a cui sono sottoposti i cani, Rost fa presente anche l’alto rischio di malattie tra i cuccioli commerciati illegalmente. “A volte ai cani viene data un’iniezione di adrenalina poco prima di essere venduti per farli sembrare vigili. Qualche tempo dopo, sono sdraiati sul pavimento completamente malati e apatici”. Tuttavia, i contrabbandieri di cani hanno anche guadagnato molto bene durante la pandemia per via dell’aumento dei prezzi. “Alcuni hanno pagato tra 1.500 e 2.500 euro per un animale”, ha detto Rost.
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