Nonostante il lockdown, l’economia tedesca sembra che se la stia cavando finora

La pandemia e le ripercussioni del lockdown sull’economia tedesca: uno sguardo a tutti i settori. Nell’insieme poteva andare peggio

L’organizzazione e la solidità sono ormai caratteristiche note della Germania. Queste hanno aiutato l’economia tedesca a superare la prima fase della pandemia relativamente senza problemi. I vari inghippi per le vaccinazioni non erano del tutto inattesi se si tiene conto di un altro aspetto: durante la seconda fase, si è notata maggiormente la mancanza di flessibilità e digitalizzazione. In riferimento all’anno da poco concluso, sono stati tre i settori che non hanno risentito: la produzione industriale, le esportazioni e il settore delle costruzioni. Soprattutto l’industria e le esportazioni hanno beneficiato in modo significativo della forte domanda dall’Asia e dalla Cina. Riguardo il settore manifatturiero, c’è stato un peggioramento iniziato la scorsa estate. I lockdown hanno creato crisi specialmente per un altro settore: quello dei servizi. Questo settore non ha avuto modo di ripartire a causa delle chiusure e delle misure di allontanamento sociale.

L’economia tedesca non accuserà una flessione a causa del lockdown del 2021

Nella speranza che possa andare bene anche il primo trimestre 2021, sembra improbabile che la produzione industriale, le costruzioni e le esportazioni salveranno l’intera economia tedesca. Se da un lato ci si aspetta un aumento della produzione e del numero di ordini nel settore manifatturiero, dall’altro il settore delle costruzioni difficilmente sarà un motore di crescita nel primo trimestre. Tuttavia Albert Braakmann, capo dell’attività economica all’Ufficio federale di statistica, rimane ottimista. Egli ha dichiarato: “Un nuovo drastico crollo della produzione economica non è da aspettarsi nel primo trimestre del 2021 sulla base degli indicatori economici attualmente disponibili”. A pensarla diversamente sono gli esperti che, invece, credono ci sarà una diminuzione del 2% circa nel primo trimestre. Ampliando la prospettiva all’intero 2021, il Consiglio tedesco degli esperti economici si aspetta che il PIL della Germania crescerà del 3,1%.

I settori in questo periodo di pandemia

I risultati dell’industria sono stati più che positivi. I settori produttivi hanno resistito più al secondo lockdown che al primo di un anno fa. Riguardo la produzione di automobili, il declino di febbraio è stato solo di breve durata. Anche nell’industria delle costruzioni, a parte qualche calo nei mesi di dicembre e gennaio, ora non sembrano esserci “segni di una tendenza al ribasso prolungata”, secondo gli statistici. Nessuna ombra di crisi invece per l’industria chimica e l’ingegneria meccanica. Per quel che riguarda l’export, i dati economici per i primi due mesi del 2021 hanno mostrato un’elevata domanda di merci tedesche. Infatti, le esportazioni verso Stati Uniti e Cina non smettono di essere redditizie. Senza alcun dubbio il settore dei servizi e consumi è quello più in crisi. Ciò che impedisce tutt’oggi a questo settore di ripartire è la proroga delle attuali misure restrittive fino alla fine di marzo. Nonostante il progressivo allentamento delle misure, tutto dipende dalla rapidità delle somministrazioni delle vaccinazioni.

Le difficoltà per il commercio al dettaglio e non solo

I settori in grave difficoltà sono quelli del commercio al dettaglio, della ristorazione e del turismo. A riguardo, si è espresso l’economista Achim Truger dicendo: “Non appena sarà possibile limitare efficacemente l’incidenza dell’infezione e vaccinare sempre più la popolazione, i settori dei servizi che sono stati colpiti duramente dalle limitazioni di contatto o dalle chiusure, come l’industria dell’ospitalità o il commercio al dettaglio, dovrebbero riprendersi”. Molti negozi di moda e calzature hanno visto le vendite scendere fino a tre quarti. Chi, invece, ha registrato vendite record sono stati i rivenditori online. Solo nel mese di gennaio è stato registrato un 38,4% in più rispetto al febbraio 2020. Se le vendite in internet vanno a gonfie vele, non resta che confidare in una ripresa del commercio al dettaglio. Secondo i dati dell’Istituto di ricerche di mercato GfK, gli statisti affermano che i consumatori non aspettano altro che la riapertura dei negozi. “Dopo un anno di contenimento legato alla pandemia, i consumatori sono probabilmente pronti a spendere i loro soldi in beni e servizi di consumo”, ipotizza Braakmann.

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Immagine di copertina: money-3481699_1280.jpg / ©Pixabay / CC0