Berlino, direttore della leggendaria Volksbühne si dimette. È accusato di molestie

Il famoso teatro di Berlino di nuovo nella bufera. Klaus Dörr: “mi assumo la piena responsabilità per le accuse mosse contro di me”

Il direttore del teatro berlinese Volksbühne, Klaus Dörr, si è dimesso dal suo incarico con effetto immediato dopo che diverse dipendenti lo hanno accusato di molestie sessuali e di “creare un ambiente di lavoro ostile.” La direzione del teatro era già stata al centro delle polemiche nel 2018 durante le proteste contro Chris Dercon.

Le accuse di molestie

Dieci donne che lavorano nel teatro hanno accusato Dörr di avere nei loro confronti un comportamento inappropriato, anche fissandole in modo inadeguato, facendo commenti sessisti e inviando loro messaggi inopportuni. Le dipendenti hanno ricevuto l’appoggio da colleghe e colleghi, che hanno firmato una petizione chiedendo le dimissioni o il licenziamento di Dörr e appellandosi al Ministero della Cultura, a cui è affidata la gestione generale del teatro, affinché prenda provvedimenti. Il quotidiano berlinese TAZ ha riferito pochi giorni fa che il Ministero della Cultura stava indagando sulla condotta del direttore già da gennaio. Il 15 marzo Dörr ha annunciato di volersi dimettere con effetto immediato. “Mi assumo la piena responsabilità, come direttore artistico della Volksbühne, per le accuse mosse contro di me”, ha dichiarato dopo le dimissioni. “Sono profondamente dispiaciuto di aver ferito le dipendenti con il mio comportamento, le mie parole o il mio sguardo”, ha poi aggiunto.

Le proteste del 2018

Purtroppo questo è solo uno degli scandali ad essersi abbattuto sulla Volksbühne e che ora rischia di danneggiare ulteriormente il grande prestigio di questo teatro, il più importante di Berlino già ai tempi della DDR, diventato dopo la caduta del Muro uno dei più famosi teatri d’avanguardia di tutta Europa. Klaus Dörr fu chiamato alla guida del teatro nel 2018 a seguito delle dimissioni dell’allora direttore Chris Dercon. Motivo del suo abbandono furono le diffuse proteste scoppiate dopo la sua nomina e che videro anche l’occupazione del teatro da parte dei suoi oppositori. Dercon era stato, infatti, aspramente criticato per la sua gestione e accusato di voler stravolgere il teatro della città per adattarlo a un mercato dell’arte globalizzato.

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Immagine di copertina: © Pixabay