Amazon perde causa in Germania. Deve indicare la provenienza di uva e frutta che vende online
Caso Amazon Fresh: il tribunale tedesco ha stabilito che Amazon ha l’obbligo di elencare i luoghi di origine di frutta e verdura che vende online
Vittoria dei gruppi per i diritti dei consumatori. La corte regionale superiore di Monaco di Baviera ha stabilito che Amazon è soggetta alle stesse regole di un classico supermercato nella vendita online di alimenti freschi. «Se compro dell’uva in autunno, mi piacerebbe che questa venisse dall’Europa e non dal Sudafrica» ha sostenuto il giudice. In una dichiarazione, il gruppo per i diritti dei consumatori Foodwatch ha commentato la sentenza come “un segno che le regole di etichettatura non riguardano solo i negozi fisici ma anche i grandi attori della Silicon Valley.” Il gruppo ha inoltre segnalato che “il caso Amazon Fresh mostra che la regolamentazione della vendita online di alimenti non funziona.”
Segnalare la provenienza è obbligatorio anche nel commercio online
Come ha riportato l’agenzia di stampa nazionale (DPA) nella sentenza, il presidente del tribunale Andreas Mueller ha dichiarato che secondo il regolamento dell’UE, i consumatori devono ricevere i dettagli specifici riguardo il paese di origine del cibo. Ciò significa, per esempio, che non è accettabile per Amazon vendere uva elencando 13 possibili paesi d’origine o consegnare manghi coltivati in Israele quando il sito web indica il Senegal come paese d’origine. D’ora in poi, in accordo con la Normativa Europea, i rivenditori di generi alimentari hanno l’obbligo di segnalare la provenienza di frutta e verdura in commercio.
La sentenza del tribunale
Nel 2018 Foodwatch aveva presentato una denuncia legale contro Amazon, accusando l’azienda di commercio elettronico statunitense di aver infranto le regole riguardo la Sezione Alimenti, lanciata nel 2017. Il tribunale ha accolto il richiamo giovedì, sottolineando il fatto che Amazon aveva aggirato le regole fornendo diversi paesi di origine nei suoi elenchi di frutta verdura on-line. Amazon ha quindi argomentato che la natura della vendita al dettaglio on-line rende più difficile la diffusione di informazioni specifiche, specialmente quando i clienti ordinano in anticipo. Il tribunale ha però respinto tale argomentazione dichiarando che se un particolare modello di affari non è conforme alla normativa europea, chiaramente il business deve cambiare e non la normativa.
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Immagine di copertina: Copyright Christian Wiediger via Unsplash CC public domain