Aiuti da Corona, in Germania inizia processo a uomo sospettato di truffa da oltre 2 milioni di €

Secondo le accuse, l’imputato avrebbe cercato di estorcere ad alcuni Länder tedeschi 2,5 milioni di euro di sussidi d’emergenza

Lunedì 11 gennaio, presso la Corte di Monaco di Baviera, è iniziato il processo per l’imputato Tayfun Y., sospettato di frode per un valore di 2,54 milioni di euro. L’accusato avrebbe presentato ai Länder di Baviera, Baden-Württemberg, Saarland, Nord Reno-Vestfalia, Assia e Berlino, ben 91 richieste fraudolente per ottenere i sussidi d’emergenza statali. Si tratta degli aiuti garantiti alle imprese per fronteggiare la crisi economica causata dalla pandemia. Le richieste di Tayfun Y., sono state presentate tramite società in parte fittizie e in parte reali, utilizzando nomi falsi per i proprietari delle attività. Molte di queste operano principalmente nel settore alimentare e della ristorazione come panetterie, ristoranti, macellai o drogherie. L’importo più significativo che ha cercato di estorcere ad un solo Land è stato di circa 1,1 milioni di euro attraverso 23 domande presentate in Baviera. Il maggior numero di richieste, invece, è stato presentato nel Nord Reno-Westfalia, per un totale di circa 784.000 euro. A Berlino, 24 richieste per un valore di circa 356.000 euro. In Assia voleva estorcere circa 175.000 euro con 6 domande.

Dopo lo smascheramento dei tentativi di frode nel maggio del 2020, il sospettato è stato arrestato e il denaro sequestrato.

Da quel momento è tenuto in custodia presso la prigione di Stadelheim. La scoperta è avventa durante una perquisizione delle autorità nell’appartamento dei genitori dell’uomo nel Nord Reno-Westfalia. Qui gli investigatori hanno trovato documenti d’identità falsificati, passaporti di terzi, diverse schede SIM, opuscoli informativi su come ottenere i sussidi d’emergenza e varie carte di credito. Tra tutti questi documenti anche una nota: ‘Dispatch from April 16, 2020’. Tayfun Y. aveva pianificato tutto meticolosamente. Al momento della scoperta, tre istituti finanziari dei Länder di Berlino, Assia e Baden-Württemberg avevano già inviato il denaro al truffatore.  La somma ricevuta ammontava ad un totale di 67.776 euro. L’imputato aveva subito trasferito il denaro nel suo conto privato alla Sparkasse Dortmund. Secondo l’ufficio del pubblico ministero, la sua intenzione era quella di spostare il denaro dalla banca locale ad un conto londinese, attraverso scambi di criptovalute straniere. Tayfun Y. era già riuscito nel suo tentativo, facendo leva anche sui tassi di cambio, trasferendo circa 36.000 euro. Inoltre, si è scoperto che, in almeno altri dieci casi, aveva ricevuto notifiche di approvazione delle richieste da parte di altri Länder caduti nella truffa. Dunque, ulteriori pagamenti erano imminenti. Questo caso è diventato pubblico nel giugno dell’anno scorso ed è stato classificato da Hildegard Bäumler-Hösl, procuratore capo di Monaco di Baviera, come «un assoluto successo per gli investigatori. Il caso più palese scoperto finora». La pena detentiva per tali reati sarebbe normalmente di massimo 5 anni, ma in casi particolarmente aggravati potrebbe raggiungere anche i 10 anni.

I dettagli del processo contro la più grande frode legata agli aiuti Covid-19 verificatasi in Germania

Tayfun Y., nato a Gelsenkirchen nel 1989, si trovava nel Nord Reno-Westfalia quando è stato arrestato, sebbene la sua ultima residenza fosse registrata a Londra. Se le accuse sono corrette, il sospettato sarebbe responsabile del più grande scandalo di frode in relazione al programma di sussidi d’emergenza avviato dal Governo Federale. La truffa inscenata da Tayfun Y. è un vero e proprio schiaffo morale alle decine di migliaia di proprietari di PMI onesti che si sono trovati in gravi difficoltà a causa della pandemia e hanno un urgente bisogno di aiuti finanziari da parte dello Stato.

L’imputato, all’inizio del processo ha pronunciato un discorso assurdo, opponendosi al pubblico ministero, accusando le autorità di «arbitrarietà, esproprio e rapimento».

Tayfun Y. ha criticato le modalità con cui è stato arrestato

Gli agenti della polizia gli avrebbero puntato contro le pistole, mettendo a rischio la sua vita. Secondo il sospettato, si tratta di un reato di tentato omicidio. Inoltre, secondo Tayfun Y., gli agenti hanno anche arrecato danni alla proprietà, demolendo la porta del suo appartamento. Senza contare il sequestro, a suo avviso illegale, degli oggetti personali, tra cui foto intime della sua fidanzata. La sua dichiarazione era intrisa di commenti legali – citati dal Handbuch des Staatsrechts (manuale di diritto costituzionale della Repubblica Federale di Germania) – e di decisioni di vari tribunali (tra cui anche la Corte federale di giustizia). Un discorso molto professionale, con riferimenti esatti e linee guida legali in latino. Il giudice Markus Födisch ha ascoltato pazientemente l’imputato. Alla fine, però, gli ha rivolto la fatidica domanda: «hai scritto tu le domande per ottenere i sussidi d’emergenza Covid-19, sì o no?». Dopo una lunga pausa, l’imputato si è servito del diritto a rimanere in silenzio. «Non voglio dire niente a riguardo», ha affermato.

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Immagine di copertina: da Pixabay