A 98 anni è morta la leggendaria proprietaria della più antica libreria tedesca
Berlino. Addio ad Helga Weyhe, storica libraia tedesca
La più vecchia libraia tedesca Helga Weyhe è morta e con lei se ne è andata anche la più antica libreria della Germania, di cui era proprietaria. A quasi cento anni stava ancora nel suo negozio, dove vendeva solo i libri di editori che le piacevano. La 98enne è morta a Salzwedel i primi di gennaio, stando a quanto confermato dalla famiglia. Nonostante la pandemia e la vecchiaia Weyhe aveva continuato a lavorare quotidianamente nella sua libreria fino a poco tempo fa. Conosciuta nella regione come “il più antico venditore di libri della Germania”, sebbene non ci siano conferme ufficiali, Helga detestava i gialli ma adorava vendere libri per bambini e ragazzi.
I libri, una passione di famiglia
Classe 1922, Weyhe nacque nell’appartamento proprio sopra la libreria. Fondata nel 1840, la libreria di Weyhe vanta tutt’oggi il primato di libreria più antica della Germania. L’attività commerciale, iniziata dal nonno e prima ancora dal padre, fu messa a dura prova dalla Prima Guerra Mondiale e poi dall’avvento del regime nazista ma resistette. Helga, diplomatasi al liceo nel 1941, proseguì poi gli studi iniziando l’università, che però fu costretta ad interrompere quando scoppiò la guerra. Fu poi la stessa Helga a rilevare la libreria nel 1965, quattro anni dopo la costruzione del Muro. La rivista Spiegel l’aveva incontrata un paio di anni fa e, proprio in quella occasione, descrisse la sua idea di “buon assortimento” di libri, ovvero vendere solo i libri dei suoi editori preferiti. Il suo preferito? “Stoffel vola sul mare” di Erika Mann. In esso, la figlia di Thomas Mann, descrive il viaggio di un ragazzo, come clandestino, in uno zeppelin verso il ricco zio emigrato in America. Il padre di Helga le regalò questo libro quando lei aveva dieci anni. Numerose le analogie del romanzo con la storia della famiglia Weyhe. Edhard, lo zio di Helga emigrò in America dove aprì anch’esso una libreria. “La cosa più preziosa che puoi dare ad un cliente è dedicargli il tuo tempo”, disse Helga, la quale, nel 2017, vinse il premio speciale del German Bookshop Prize per gli eccezionali servizi offerti.
L’àncora di Salzwedel
E’ stata la nipote Ute Lemm a ritrovare il corpo senza vita di Helga. “Con la sua vita ha chiuso un cerchio. È morta dove è nata”, ha riferito Ute. “E’ stata una vera e propria àncora di salvezza per i suoi clienti, i quali, una volta sciolta la cortina di ferro eretta per impedire le fughe verso l’Occidente, tornarono a Salzwedel e si riunirono per partecipare alle letture da lei organizzate. Ha girato il mondo portando ovunque con sé il proprio entuasiasmo”, ha concluso la signora Lemm. “Compravano i libri di testo da Weyhe quando erano bambini e, una volta ritornati in città, erano diventati anziani”, ha riferito l’archivista cittadino Steffen Langusch. “Non era solo una cittadina onoraria, bensì un’istituzione”, ha dichiarato Sabine Bluemel, sindaco di Salzwedel. Così come allora, anche oggi le librerie svolgono un ruolo di primissimo piano nella vita di molti tedeschi. Esse, anche durante la pandemia, sono rimaste aperte in quanto definite attività “essenziali”. Le numerosissime librerie presenti nel Paese sono state sovvenzionate grazie ad una specifica legge in grado di impedire alle piccole attività di essere annientate da parte della grande distribuzione. La famiglia di Helga è ora in cerca di un nuovo manager che possa gestire la libreria.
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Immagine di copertina: Helga Weyhe.jpg, copyright, CC BY-SA 4.0