I Buddenbrook di Thomas Mann, la saga familiare che racconta la Germania del XIX secolo

Il primo romanzo del famoso scrittore tedesco Thomas Mann racconta di una famiglia borghese di Lubecca ridotta al lastrico, non solo economicamente

Opera scritta e pubblicata nel 1901 dall’autore all’età di soli 26 anni. Il primo romanzo di uno degli scrittori tedeschi più famosi è considerato ancora oggi un capolavoro. Sono in tanti i lettori a definirlo un “capolavoro shopenhaueriano”. L’arco temporale della storia narrata ci riporta al 1835. La famiglia di Lubecca è la protagonista del racconto. La loro ascesa al potere, il loro commercio e la loro caduta sono ben raccontate tra le pagine di un libro, che non solo racconta l’economia dell’800 ma si erge a pratico esempio per tante situazioni simili, anche attuali. La decadenza, protagonista del libro, non è solo in termini economici. I beni materiali non sono fondamentali quanto i fondamenti sociali e psicologici della famiglia che ne vengono fuori. Sin dalle prime pagine è percepibile l’oppressiva sensazione del destino fallimentare e di una fiducia che il più delle volte viene negata. Tutte sensazioni incarnate nel personaggio del giovane Hanno, il personaggio che al meglio rappresenta la rottura con il secolo dell’800. La sua è un’anima artistica che si nutre della musica. Invece, le ansie, le preoccupazioni e i pessimismi cosmici sono incarnati dal capo-famiglia, imprenditore, Thomas Buddenbrook. Questa opposizione, in realtà, rappresenta due facce della stessa medaglia. E’ lo scrittore stesso che si dibatte tra la critica a questa società così materialista ma allo stesso tempo da ammirare per l’abilità nel conservare il benessere, quanto meno materiale. E’ interessante sapere come questo romanzo sia stato pensato in un primo momento come un libro da scrivere a 4 mani, con il fratello Heinrich. L’idea è stata poi accantonata, nonostante comunque una grande parte del materiale storico venga fornita proprio da Heinrich. Il materiale storico riguarda principalmente la famiglia Mann. Essendo “I Buddenbrook” un romanzo quasi biografico della famiglia dell’autore, i ricordi trascritti sono abbastanza dettagliati. La volontà dell’autore è quella di riportare una storia senza troppe variazioni. La fortuna del testo è rivendicata anche dall’adattamento cinematografico del testo. Il film uscito in sala il 24 dicembre 2008, intitolato Buddenbrooks: The Decline of a Family è un film drammatico diretto da Heinrich Breloer.

Trama del romanzo della famiglia di Lubecca

La storia dei Buddenbrook si estende su quattro generazioni, tre delle quali sono presenti all’apertura del libro: il console Johann e la moglie Antoinette, il figlio Johann e la moglie Elisabeth, i nipoti Tony, Thomas e Christian. Si aggiungerà in seguito una quarta figlia, Klara. Nonostante il denaro sia una parte importante della narrazione, la decadenza è vista anche (o forse soprattutto) come perdita di prestigio nell’ambiente borghese.Il console Buddenbrook è il proprietario della omonima ditta, e l’apertura del romanzo è una dettagliata descrizione di una cena con amici, dal quale si evince l’opulenza della famiglia, dovuta agli ottimi contatti commerciali dell’azienda. Al tempo stesso, emerge la problematica presenza del figlio Gotthold, avuto dal console da precendente matrimonio, che è alla ricerca del denaro della famiglia Buddenbrook. Il libro si svolge in undici parti, molte delle quali scandite da un evento importante: una morte, una nascita o un matrimonio. Nonostante inizialmente la prima generazione sembri esssere protagonista, la maggior parte della narrazione si svolge attorno ai tre figli di Jean: Tony, Thomas e Christian.  Con essi, è il denaro a fare da padrone nella narrazione di questa storia. Tony, la frivola ed arrogante figlia che viene mandata in collegio per “smussare” certi lati del suo carattere, sarà la prima protagonista. Giunta in età da marito, riceve una proposta da Bendix Grünlich, un commerciante di Amburgo per il quale Tony mostra disprezzo. Inviata a Travemünde per schiarirsi le idee, Tony si innamora del giovane figlio di un vecchio comandante, nella cui casa Tony è ospitata. Non c’è posto nella società del tempo per l’innamoramento. Il matrimonio è fonte di ulteriore consolidamento economico. Tony torna e finisce per sposare Grünlich, esclusivamente per far piacere a Jean. Il suo matrimonio si rivelerà presto una farsa escogitata da Grünlich solo per cercare di riassestare le proprie finanze, che navigano in pessime acque. Nel frattempo Thomas, il figlio maggiore, lascia la scuola appena sedicenne. Volenteroso ed intraprendente, eredita l’azienda alla morte del padre Jean, e cerca di guidarla come i suoi predecessori. Gli ostacoli, dovuti anche ai cambiamenti storici ed economici che colpiscono l’azienda, sono all’ordine del giorno. Dopo una serie di eventi, la famiglia Buddenbrook cade in cattive acque. Tutto termina con la morte della madre Elisabeth e con la vendita della casa di famiglia. Quest’ultimo sembra essere il punto di non ritorno. Thomas continua ad andare avanti per inerzia. Una serie di lutti invadono la famiglia che è ormai un pugno di riso gettato al vento.

Biografia dell’autore tedesco

Nato a Lubecca nel 1875, Thomas Mann è considerato uno dei più grandi romanzieri a cavallo tra l’800 e il 900. A contribuire al premio Nobel ricevuto nel 1929 si pensa sia stato proprio il suo primo romanzo. Nel 1892 il padre morì, la ditta di famiglia fu liquidata e la madre si trasferì a Monaco di Baviera con i figli (Mann aveva due fratelli e due sorelle). Il giovane Thomas, invece, rimase ancora due anni a Lubecca. Completò i suoi studi presso un professore. Al termine di questi ultimi, raggiunse il resto della famiglia nella città bavarese. Da sempre dedito alla scrittura, si dedicò fin da giovanissimo anche al giornalismo, scrivendo nel 1893 schizzi di prosa e saggi per la rivista scolastica Der Frühlingssturm (La tempesta primaverile) da lui coedita. Nel 1894 entrò in una compagnia di assicurazioni ma nel tempo libero continuava ad alimentare la sua passione più grande: la scrittura. Ad anticipare il primo grande romanzo fu un piccolo racconto cominciato a Monaco, intitolato Il piccolo signor Friedemann, che destò l’interesse della casa editrice berlinese Fischer. Venne pubblicato per quest’utlima nel 1898. Quasi contemporaneamente iniziò  a lavorare al primo grande romanzo, sopracitato. Grazie ad esso riceverà notevole successo. A I Buddenbrook fecero seguito una serie di racconti e novelle, segnati variamente dal tema personale dell’omosessualità irrisolta, tra i quali si ricorda in particolare La morte a Venezia pubblicato nel 1912. Molti dei diari dell’autore tedesco, che coprono un arco di oltre un quarantennio di vita, rivelano le battaglie interiori che l’artista dovette affrontare contro la sua spiccata predisposizione all’omosessualità. E’ un tema più volte trattato e celato nelle opere di Mann. Al centro dell’opera di Mann c’è la decadenza della società borghese ed il contrasto fra quel mondo e l’artista. Egli avverte i limiti angusti e la mancanza di spiritualità del mondo borghese. Modello fondamentale per Mann fu Goethe che nelle sue opere conciliò la ragione con la fantasia, la vita reale con le esigenze dello spirito.

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Immagine di copertina: Screenshot from YouTube