Quanto è stupido e populista il video di Solenghi sulla Germania
Un’analisi di tutte le stupidaggini dette da Tullio Solenghi nel suo video virale sui tedeschi e l’Europa
Spiegazione semplicistica degli Eurobond, offese alla Lagarde a cui fa finta di dire, non dire l’epiteto “per compassione” (tipico atteggiamento paternalista da maschilista), accento sulla D di tedeschi per ironizzare sulla loro pronuncia (ma non aveva detto che non era un video ironico all’inizio?), e poi una serie di appunti storici che è bene vedere punto per punto :
- “I tedeschi hanno provocato la Prima guerra mondiale” – SBAGLIATO: Il conflitto iniziò il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Impero austro-ungarico al Regno di Serbia dopo all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este.
- “I tedeschi hanno provocato la Seconda guerra mondiale e sterminato milioni di ebrei nelle camere a gas” – Da italiani possiamo davvero parlare della Seconda guerra mondiale come se fossimo innocenti? Ricordiamoci che Mussolini è stato il modello di Hitler (il primo arriva al potere 11 anni prima) e non viceversa. Sullo sterminio, invece, è vero che dal 1938 al ’43 a rastrellare gli ebrei in Italia furono i tedeschi (anche se le persecuzioni italiane erano già in atto), ma dal 30 novembre del ’43 fummo noi stessi a mandare i nostri connazionali ebrei nei Campi di concentramento. La Storia, quando vogliamo raccontarla, la diciamo tutta o solo la parte che ci interessa?
- “I tedeschi si sentono ancora oggi una razza superiore”– SBAGLIATO: Solenghi lo dice dopo aver affermato che in politica i tedeschi sono arroganti. Da qui passa a “si sentono una razza superiore”. Usa un difetto specifico (arroganza) per dargli la peggiore delle accuse, quella di essere in fondo ancora nazisti. Ma chi è per fare questa psicologia da quattro soldi? Come si permette?
- “Il paziente zero del Coronavirus è un tedesco” – SBAGLIATO: il paziente zero è un cinese in Cina. Al massimo parliamo del primo paziente in Europa. Peraltro non c’è nessuna certezza che il ceppo italiano parta da lì, anzi, molti epidemiologi lo escludono. Ebbene sì, è possibile che il virus sia arrivato in Europa in momenti diversi da persone diverse. Ma anche se fosse il tedesco il paziente zero EUROPEO, così come era cretino dare delle responsabilità all’Italia per aver così tanti casi di Coronavirus, così è incredibilmente idiota dare un qualche tipo di responsabilità ai tedeschi per avere avuto il primo paziente (accertato) EUROPEO. Allora, se si scoprisse fra un mese che a fine novembre, c’era stato un italiano ricoverato per una polmonite che in realtà aveva il Coronavirus, allora l’Italia non avrebbe più il diritto di richiedere aiuto all’Unione Europea? Che senso ha questo discorso? Anche solo scriverlo è assurdo.
- “Vorrei ricordare ai TETESCHI una cosa, alla fine della Seconda guerra mondiale se la comunità internazionale avesse reagito alla loro ciclica arroganza non con la pietas, ma avesse richiesto gli effettivi danni di guerra, oggi tutti loro vivrebbero nelle Bidonville”. SBAGLIATO: a parte che ci si dimentica che sì, fu abbonata una gran parte dei debiti di guerra, ma la Germania fu divisa in due e chi si trovò nella DDR se non subì la fame per 45 anni poco ci mancò, ma ad avere aiutato prima di tutto la Germania furono gli Stati Uniti (molto più del resto d’Europa). Sono passi circa 75 anni da allora, la Germania ha ricostruito dalle sue macerie e se nessuno dei suoi abitanti vive nelle Bidonville è perché, che lo accettiamo o no, sono un popolo con tanti difetti, anzi tantissimi, ma che si rimbocca le maniche, non fa vittimismo ed è compatto intorno all’idea di essere una comunità che si riconosce per condivisione di valori e obiettivi. Noi, così orgogliosi di essere italiani e non tedeschi, siamo veramente patriottici quando evadiamo, sotterriamo l’immondizia nelle terre dove pascolano i nostri animali o cresciamo le nostre verdure, quando raccomandiamo il cugino acquisito del nipote, chiediamo di non farci la fattura per pagare di meno, facciamo finta di non avere lavoro per ottenere un sussidio sociale, adoperiamo ogni furbizia che chi abbiamo davanti ci dà l’opportunità di mettere in pratica perché, in fondo, pensiamo che è colpa sua se si fa infinocchiare? È così che siamo patriottici?
Questo il succo del video di Tullio Solenghi. Le sue parole sono legna per populismi di bassa lega che chi ha un minimo di responsabilità dovrebbe tenere per sé. In un momento di sofferenza nazionale in cui è facile dover cercare un capro espiatorio per sfogarsi bisogna evitare sfoghi di questo tipo, perfetti per chi, così come prima se la prendeva con i richiedenti asilo per spiegare la crisi economica nel Paese, ora ha bisogno di altre persone per giustificare la propria, legittima sofferenza visto che è difficile prendersela con un virus.
Il dilagante sentimento anti-tedesco in Italia
E così si può far finta di non sapere che anche i tedeschi muoiono (“Se lo meritano” è facile leggere sui social a margine dei link delle notizie tedesche) o che, nonostante abbiano gli ospedali sempre più pieni, organizzano voli di stato per andare a prendere e poi ospitare nelle loro strutture, i pazienti italiani che non riescono ad essere curati come si deve nel Nord Italia (“é un contentino per passare come dei buoni”). Il problema del video di Solenghi non è solo che aizza gente come quella che lascia questi messaggi, ma che è detto da un attore in grado, con tempi comici, pause, toni e capacità di comporre un monologo a braccio che sia serio e ironico allo stesso tempo, di persuadere anche quelle persone che non ce la fanno a dare del cretino a qualcuno che li sta facendo ridere. Non è un caso del resto se abbiamo fatto fare tre mandati da Presidente del Consiglio a Berlusconi.
Prendersela con i tedeschi per la loro storia ha ancora senso?
È il paese in cui emigrano ogni anno più nostri connazionali, è quello con cui facciamo più import ed export e, in generale, con l’economia con cui siamo più integrati. Non avremmo le auto tedesche senza la nostra componentistica e viceversa. E questo in tanti altri settori.
Angela Merkel non sta gestendo bene la crisi dell’Unione Europea. La speranza è che, come spesso ha fatto in passato, stia prendendo tempo per poi cambiare idea così come la sua connazionale Ursula Von der Leyen, presidentessa della Commissione Europea. Il momento però è serio e quindi, come già detto su queste pagine, forse a parlare di storia, economia e politica, dovrebbero essere persone competenti. Non lo è Tullio Solenghi, ottimo se non eccezionale intrattenitore, ma non altro. Ha il diritto di fare un video, ma noi abbiamo il dovere di non dargli importanza. E se lo facciamo con questo articolo è solo perché vogliamo avere un link da copiare e incollare quando qualche nostro amico o familiare ci girerà le parole di Solenghi con l’idea che la nostra reazione sia “Sì, ha ragione.” No, non ha ragione.
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