Lufthansa perde 500 milioni di euro al mese: tagli al personale e alla flotta
La compagnia aerea più grande d’Europa si vede costretta a ridurre la sua flotta e i suoi dipendenti a causa della crisi causata dal Covid-19.
Lo ha annunciato lo scorso lunedì la compagnia aerea che, nonostante gli aiuti economici di oltre 9 Miliardi di euro provenienti dallo Stato, dovrà tagliare più di 22.000 posti di lavoro, circa il 16% dei dipendenti del gruppo. La Lufthansa si prepara inoltre a lasciare a terra più di 150 aeromobili entro il 2025. Secondo Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa, infatti, all’inizio della pandemia da Covid-19 che ha sconvolto l’Europa e il mondo intero in pochissimi mesi, la compagnia aerea prevedeva una ripresa del traffico entro fine anno almeno del 50%. Le stime sono state deluse dalla cruda realtà che vede una timida ripresa solamente del 25% dell’attività pre-Covid. La compagnia aerea tedesca afferma che al momento non è chiara la figura dei dipendenti che verranno colpiti dai tagli, ma conferma che si deve «limitare il numero di licenziamenti necessari».
I numeri
All’inizio della pandemia le perdite economiche di Lufthansa arrivavano a toccare i 700 milioni di euro al mese, colpo basso per la compagnia aerea tedesca che aveva già annunciato il ritiro di circa 100 aeromobili. Il miglioramento, però, non è arrivato nemmeno durante la stagione estiva quando, con un abbassamento dei contagi, l’economia europea ha potuto tirare un breve sospiro di sollievo. La perdita della compagnia aerea si è mantenuta intorno ai 500 milioni al mese. Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, il taglio dei posti potrebbe arrivare ai 25 o 26 mila posti, rispetto ai 22 mila inizialmente annunciati che costituirebbero già da sé il 16% dei dipendenti del gruppo Lufthansa, compagnia che registrava all’inizio del 2020 un totale di 135.000 posti di lavoro.
Al giorno d’oggi, il consiglio della compagnia aerea ha svalutato la flotta per più di 1 miliardo di euro. Ciò comprende gli aerei che non sono più in servizio e che rimangono nei depositi, così come quelli che diventeranno non operativi nei prossimi tempi. Tra questi, 8 Airbus A380 che si aggiungono ai 6 già fuori servizio e 10 Airbus A340-600. Si tratta di aeromobili di grande capienza che non torneranno in servizio fino a quando il traffico non tornerà alla situazione pre-pandemia.
Come evolverà la situazione per Lufthansa?
Evidentemente, gli europei continuano ad essere ancora alquanto scettici all’idea di effettuare degli spostamenti a lungo raggio scegliendo l’aereo come mezzo di trasporto. C’è da sottolineare, inoltre, l’influenza che hanno le decisioni dei rispettivi governi europei ed extra-europei per far fronte all’aumento dei contagi. Nonostante molti pensassero che il peggio fosse già passato durante la primavera 2020, si prospetta un autunno molto dubbio riguardo all’evoluzione della pandemia e ai suoi effetti sull’economia e sui trasporti. Ad oggi, già alcuni paesi dell’Unione Europea hanno imposto alcune restrizioni per la mobilità. L’Ungheria è stato il primo paese a bloccare il traffico in entrata, al momento solo per settembre. Ciò potrebbe far preoccupare le compagnie aeree, e far presagire un secondo lockdown e ulteriori provvedimenti dai governi europei.
La Germania, da parte sua, sembra star approvando nuove regole al riguardo. A partire da ottobre, i viaggiatori provenienti da zone ad alto rischio, dovranno rimanere in quarantena durante cinque giorni prima di volare.
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Immagine di copertina: Aereo Lufthansa da Pixabay – Licenza Pixabay