La startup berlinese GetYourGuide licenzia 90 persone

La pandemia ha portato a zero le vendite della startup. Un sesto della forza lavoro deve andarsene per ridurre i costi

La seconda ondata di Coronavirus sta colpendo duramente il tessuto economico e, oltre alle piccole imprese, anche alcuni “big” iniziano a palesare le proprie crisi interne. Fra queste anche la startup berlinese GetYourGuide. Martedì scorso attraverso un comunicato la direzione ha affermato che «lo stato attuale della ripresa del mercato dei viaggi dimostra che dobbiamo adattare la nostra azienda alla realtà attuale». A causa della difficile ripresa, l’azienda dovrà quindi licenziare un sesto della propria forza lavoro. Nel 2019 gli investitori hanno valutato la startup più di un miliardo di euro ma, da marzo 2020, non solo le vendite sono scese a zero ma l’azienda ha anche dovuto pagare vari risarcimenti ai suoi clienti. Inoltre i costi correnti non si sono di certo arrestati. A quanto pare la strategia “zero licenziamenti” messa in atto nella scorsa primavera non è andata a buon fine. Sin dall’inizio il Governo, al fine di evitare il numero elevato di licenziamenti, ha fornito sostegno economico alle imprese ed ai lavoratori stessi.

GetYourGuide, la strategia zero prenotazioni e zero licenziamenti

Il Coronavirus ha colto ognuno di noi impreparato sotto tutti i punti di vista. Pur avendo messo in atto le migliori strategie per affrontare la pandemia, nessuno inizialmente si aspettava una situazione di questo genere tanto duratura né tantomeno una seconda ondata così forte.

All’inizio della pandemia, la direzione di GetYourGuide aveva espressamente dichiarato di essere finanziariamente stabile. «Per fortuna abbiamo liquidità in abbondanza e possiamo resistere alla tempesta per il prossimo anno o addirittura due anni (…) Penso che molte altre società non possano farlo. La buona notizia è che se veniamo da una posizione di forza, sopravviveremo e vinceremo di sicuro. Questa è la notizia positiva. Il modo in cui lo vediamo internamente è che ogni grande crisi arriva con grandi opportunità. In questo momento, crediamo che ci sia un’incredibile opportunità di fare davvero la differenza per i nostri clienti, i nostri fornitori e il nostro ecosistema in generale» avevano dichiarato i vertici dell’azienda.

I fondatori avevano elaborato un “piano di sopravvivenza” il cui obiettivo principale era quello di evitare di licenziare gran parte dei suoi dipendenti. Inoltre i dirigenti si erano tagliati volontariamente gli stipendi.

Gli aiuti dello stato alle imprese

La Germania comunque non ha mai abbandonato le proprie imprese in questi mesi di pandemia. Vi è stato un sostegno immediato da parte dello Stato alle piccole imprese ed ai lavoratori autonomi. Il Governo federale aveva organizzato un programma di aiuti stanziando 50 miliardi di euro da distribuire a micro-imprese di tutti i settori, compresa l’agricoltura, ed ai liberi professionisti soli o con un massimo di 10 dipendenti. A maggio, inoltre, l’UE aveva autorizzato aiuti di Stato per oltre 1.940 miliardi di euro. A luglio la Germania aveva ottenuto l’autorizzazione dalla Commissione europea per sbloccare ulteriori 500 miliardi per “Europer” il suo maxi-piano di rilancio economico post-Covid.

 

 

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