La Bild pubblica una bellissima dichiarazione d’amore per l’Italia, ma dentro non c’è l’Europa e non sembra un caso

L’articolo di oggi della Bild dedicato agli italiani è un gesto da ammirare, che però non ci convince pienamente

Il gesto è bellissimo e lo apprezziamo. La Bild, il maggior quotidiano tedesco, spesso populista, ha pubblicato oggi sulla sua versione cartacea e online, un articolo in doppia lingua, italiano e tedesco, per far sentire la propria vicinanza agli italiani. Il momento è delicato. Se da una parte Conte con la sua intervista a ARD, prima rete televisiva tedesca, ha cercato di spiegare perché è importante stare unire e che l’Italia non sta chiedendo prestiti, ma di fare dell’Europa una vera casa comune, dall’altra parte i media tedeschi si stanno accorgendo che nello Stivale sta crescendo un preoccupante sentimento anti-tedesco, frutto di legittime recriminazioni, ma anche tante fake news.

Sono state sicuramente queste ultime le premesse che hanno spinto la redazione della Bild per il suo articolo/dichiarazione d’amore. Il testo contiene dei passaggi di grande umiltà, voluta o presunta, come “Volevamo sempre essere un po’ come voi. Con la vostra rilassatezza, la vostra bellezza, la vostra passione… Per questo vi abbiamo sempre invidiato” , parole di stima e affetto che probabilmente mai troveremmo non solo su un giornale italiano, ma neanche sul profilo privato di un qualsiasi nostro connazionale. Sono parole distensive che mostrano quanto, al di là della politica, i tedeschi ci siano vicini. E, in questo senso, la Bild ci riesce. Dice ciò che gli italiani vorrebbero sentirsi dire. Lo fa dando l’idea di essere sincera. Anche perché, e se viveste in Germania lo sapreste, davvero la maggior parte dei tedeschi ci è vicina. Se hanno amici italiani fanno domande, chiedono come e se possono aiutare e se c’è la possibilità aiutano davvero. Insomma, grazie Bild per questo messaggio, grazie anche per quella traduzione del testo, sicuramente scritto inizialmente in tedesco, che sembra un po’ raffazzonata, come se davvero a recitarcelo davanti fosse un tedesco che parla benissimo, ma non perfettamente italiano. Sono parole e immagini che ci ricorderemo per sempre.

Ciò che la dichiarazione d’amore all’Italia non dice.

Come detto il gesto è da ammirare e tutto ciò che diremo in questo paragrafo vuole solo offrire qualche spunto di lettura in più, all’interno comunque di un impagabile grazie generale. Crediamo così tanto nell’Europa che, poiché il momento non è semplice, riteniamo che ogni messaggio inviato all’unione dei popoli debba cercare di essere il più valido possibile. E così ci permettiamo ora di analizzare l’articolo della Bild.

È chiaro che nella scelta del cosa dire e cosa non dire, la Bild abbia fatto un’accurata selezione dei temi da affrontare e come. Partiamo dal cosa c’è. C’è un accenno all’aiuto nel far ripartire l’economia (i Gastarbeiter degli anni ’50 e ’60), c’è, ripetuto più volte, forse troppe, l’amore per la nostra cucina, c’è la stima per i nostri medici e infermieri sfiniti da turni e decisioni massacranti. Ma ciò che non c’è è forse un po’ più importante.

La prima assenza che balza agli occhi è l’assenza di un noi comune, da europei. L’intero pezzo è strutturato sulla contrapposizione del noi, tedeschi, e voi, italiani. Tra le righe delle parole della Bild si può intuire un messaggio del tipo “come popolo vi siamo vicini e vi incoraggiamo a combattere, ma ognuno la combatterà a modo proprio”. E questo nonostante la Germania, in realtà, qualcosa per l’Italia la stia facendo: grosse donazioni di materiale sanitario protettivo, trasporto e ricovero nei propri ospedali di una cinquantina, ma diventeranno di più, di pazienti italiani in gravi condizioni. Sarebbero stati atti di generosità da citare, ma chissà, forse si è pensato che avrebbero suggerito l’idea di una vigente solidarietà che non è detto continuerà. Non è detto ci sarà in futuro così come non ci saranno future condivisioni di spese e emissioni di debiti. E allora, ecco che non appaiono neanche tutte le istituzioni europee o qualsiasi politico o dichiarazione politica. Il messaggio di sostegno della Bild sembra la pacca sulla spalla che un tifoso sembra dare ad ciclista che sta scalando una montagna in forte pendio. Lo vuole spronare, vuole che vinca, in salone magari ha il suo poster fin da quando era ragazzino e faceva gare amatoriali, ma quando in serata tornerà a casa avrà la sua vita e i suoi problemi da affrontare. E buona pace se lo scalatore ha abbandonato la corsa a causa dei crampi.

È un peccato. Più che a noi italiani, l’articolo della Bild è infatti rivolto ai tedeschi. Sono loro che oggi comprano il giornale o che, girando sul sito, si troveranno a leggerlo incuriositi da quel doppio titolo. E allora, se l’obiettivo era quello di avvicinare i tedeschi agli italiani, forse sarebbe stato più saggio, ma è legittimo pensarla diversamente, che non siamo in una situazione in cui gli italiani scalano una montagna e i tedeschi guardano e spronano, ma che questa è una cronometro a squadre e Italia e Germania vestono la stessa casacca. Se uno di noi non arriva al traguardo, a rimetterci sono anche i compagni più in forma.

Il testo dell’articolo della Bild

Piangiamo insieme a voi i vostri morti. Vi siamo vicini in questo momento di dolore perché siamo come fratelli. Wie Brüder (Come fratelli).

Ci avete aiutato a far ripartire la nostra economia. Ci avete portato cose buone da mangiare. Improvvisamente anche da noi c’erano antipasti, farfalle, tiramisù. Non più solo crauti e patate e polpettone. L’Italia, il paese che è sempre stato nel nostro cuore. Vi venivamo a trovare con il maggiolino, sulla Riviera, a Rimini, poi a Capri, Venezia e in Toscana. Cercavamo il mare azzur- ro e il profumo dei li- moni, canticchiando Umberto Tozzi e Paolo Conte – „Un gelato al limon”.

Volevamo sempre essere un po’ come voi. Con la vostra rilassatezza, la vostra bellezza, la vostra passione. Volevamo saper cucinare la pasta come voi, bere Campari come voi, amare come voi. La dolce vita. Per questo vi abbiamo sempre invidiato.

Ora vi vediamo lottare. Vi vediamo soffrire. Anche da noi, la situazione non è facile, ma da voi è mille volte più difficile. Infermiere sfinite che dormono su una sedia. Medici che devono decidere chi può sopravvivere e chi deve morire.

Siete sempre nei nostri pensieri. Ce la farete. Perché siete forti. La forza dell’Italia è donare l’amore agli altri. Ciò vi aiuterà a uscire da questa crisi.

Ciao, Italia. Ci rivedremo presto. A bere un caffè, o un bicchiere di vino rosso. In vacanza oppure in pizzeria.

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