Karl Drais, il tedesco che nel 1817 ha inventato il prototipo della bicicletta
La nascita della draisina: il primo prototipo di bicicletta
Nato nel 1785 a Karlsruhe, nella Germania sud-occidentale, il barone tedesco Karl Drais studia architettura, fisica e soprattutto agricoltura a Heidelberg. Trasferitosi a Mannheim, si dedica completamente alla sue invenzioni. La prima occasione per far emergere la sua indole da inventore viene da una crisi di raccolti di avena nel 1812. Le condizioni climatiche avverse avevano distrutto i terreni e i cavalli venivano lasciati morire di fame. Era il momento giusto per progettare un mezzo di locomozione in grado di sostituire il quadrupede. Al Congresso di Vienna, Drais presenta il suo suo prototipo di carrozza senza cavalli. Si tratta della prima bicicletta della storia, che i francesi chiameranno “draisienn” (draisina) in onore del barone. Quest’ultimo invece la chiama semplicemente “Laufmaschine” (macchina per correre). Il mezzo era costituito da un telaio di legno con una trave robusta che sosteneva la sella. Al posto del manubrio aveva una specie di ancora rovesciata collegata alla ruota anteriore, sterzante, con otto raggi. L’avanzamento della draisina avveniva tramite la pressione per terra con i piedi mentre il freno era rappresentato da un filetto che aziona una paletta frenante sulla ruota posteriore.
Il primo percorso cicloturistico della storia
Il 12 giugno 1817 si tiene la prima corsa su strada della draisina. Drais parte da Mannheim e guida il mezzo per circa 15 chilometri fino alla stazione di posta di Schwetzingen. Due anni dopo si organizza la prima gara di draisine. Il barone credeva che la sua invenzione potesse rimpiazzare l’impiego del cavallo come mezzo di trasporto. In realtà non ottiene il successo sperato. Infatti, inizialmente si considerava la bici un pericolo: le strade erano così segnate da carri e zoccoli, che i ciclisti viaggiavano ai bordi, mettendo così a rischio il passo dei pedoni. Inoltre, per usufruire delle strade, i ciclisti dovevano pagare un pedaggio e le scarpe si rovinavano in fretta per frenare. La stessa città dove è nato il mezzo, Mannheim, ne proibisce l’uso, in quanto si erano verificati troppi incidenti e cadute. Nonostante la diffusione ostacolata del mezzo, in seguito comincia ad essere apprezzato e usato maggiormente. Dai tempi di Drais, sono state effettuate diverse aggiunte alla bicicletta, come la catena e i pedali che le hanno permesso di diventare il mezzo più usato per la mobilità individuale già alla fine del XIX secolo.
La memoria di Drais
La città di Mannheim ricorda Drais con un monumento di una bici stilizzata posizionata su un riquadro di cemento. Nel 2017, a 200 anni dalla nascita della draisina, nella città tedesca e in tutta la regione del Baden-Württemberg, sono stati installati dei pannelli pittorici, che, se osservati da diversi punti di vista, offrono le immagini di svariati “tipi” urbani da bici, realizzati dal fotografo Horst Hamann. Inoltre, nello stesso anno, al museo della scienza e della tecnica Technomuseum, si ha la mostra “Due ruote, 200 anni”, che racconta la nascita della bici e la sua evoluzione.
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