Il Berghain si trasforma di nuovo in galleria d’arte
Il celebre nightclub berlinese Berghain si trasformerà a settembre in una galleria d’arte
Dal prossimo 9 settembre, il club berlinese Berghain, chiuso a causa della pandemia, cambierà veste: il locale si trasformerà in una galleria d’arte ospitando opere realizzate durante il periodo di lockdown da parte di 85 artisti berlinesi. Tra questi compaiono nomi più o meno noti come: Olafur Eliasson, Tacita Dean, Wolfgang Tillmans, e Shirin Sabahi, Christine Sun Kim e Sandra Mujinga. L’esposizione, organizzata da Christian and Karen Boros, prenderà il nome di “Studio Berlin” e verterà – secondo quanto riportano i curatori – su “lo studio come spazio per la contemplazione e produzione”. I visitatori potranno prenotare una visita guidata che farà loro attraversare i 3.500 mq del locale, compresi la pista da ballo e il Panorama Bar, ammirando durante il percorso le opere esposte. Gli incassi saranno devoluti allo stesso nightclub che, come molti altri, ha dovuto affrontare numerose difficoltà dopo lo scoppio della pandemia.
Lo scopo del progetto
L’esposizione nasce da una collaborazione tra il club e il mondo dell’arte per preservare le infrastrutture della movida berlinese anche durante il periodo della pandemia. Nonostante il Senato berlinese abbia predisposto 81.000€ per i locali notturni, gli organizzatori affermano come questi non siano abbastanza per pagare ancora a lungo tutti i loro dipendenti. Così, molti locali hanno dovuto reinventarsi: quelli che disponevano di uno spazio aperto si sono trasformati in beer gardens, dove vengono venduti drink e pizze; altri ancora hanno ospitato quiz serali o mercatini delle pulci. Lo stesso ha fatto il famoso Berghain, che dall’inizio di agosto ha cominciato a ospitare DJ set nel proprio cortile e dal 9 settembre aprirà con un’esposizione d’arte.
Gli artisti della mostra
Ecco la lista completa di tutti gli artisti della mostra: Yero Adugna Eticha, Nevin Aladağ, Ketuta Alexi-Meskhishvili, Tamina Amadyar, Katja Aufleger, Sam Barker, Dirk Bell, Julius von Bismarck, Kévin Blinderman, John Bock, Monica Bonvicini, Leda Bourgogne, Marc Brandenburg, Angela Bulloch, Julian Charrière, Zuzanna Czebatul, Mariechen Danz, Jesse Darling, Tacita Dean, Simon Denny, Thea Djordjadze, Aleksandra Domanović, Hannah Sophie Dunkelberg, Sam Durant, Marte Eknæs, Olafur Eliasson, Elmgreen & Dragset, Simon Fujiwara, Cyprien Gaillard, Isa Genzken, Lukas Glinkowski, Stephanie Gudra, Petrit Halilaj & Alvaro Urbano, Leila Hekmat, Lothar Hempel, Calla Henkel & Max Pitegoff, Nadira Husain, Gregor Hildebrandt, Yngve Holen, Karl Holmqvist, Klára Hosnedlová, Anne Imhof, Iman Issa, Verena Issel, Sergej Jensen, Cosima zu Knyphausen, Caroline Kryzecki, Tegene Kunbi, Alicja Kwade, Oliver Laric, Jeewi Lee, Klara Lidén, Keto Logua, Sven Marquardt, Jonathan Monk, Sandra Mujinga, Carsten Nicolai, Henrik Olesen, Aude Pariset, Manfred Pernice, Nathan Peter, Robin Rhode, Jimmy Robert, Shirin Sabahi, Cemile Sahin, Michael Sailstorfer, Thomas Scheibitz, Jeremy Shaw, Tobias Spichtig, Christine Sun Kim, Wolfgang Tillmans, Rirkrit Tiravanija, Nasan Tur, Anna Uddenberg, Viron Erol Vert, Raphaela Vogel, Andro Wekua, Peter Welz, He Xiangyu, Thomas Zipp
Il locale: una vecchia centrale elettrica convertita in club techno
Il locale nasce nel 2004 all’interno di una vecchia centrale elettrica al confine tra i distretti di Kreuzberg e Friedrichshain, da cui prende il nome. È conosciuto per essere un importante club techno e uno dei club underground più importanti al mondo, celebrato anche dalla rivista inglese Dj Magazine, che lo ha eletto miglior club del mondo nel 2009, e dall’ Electronic Music Awards, che lo ha eletto locale dell’anno nel 2017. L’intero programma ruota attorno a questo genere musicale, tanto che nel 2005 i proprietari hanno fondato un’etichetta discografica, la Ostgut Ton.
Studio Berghain Berlin
presso il Berghain
Am Wriezener Bahnhof, 10243 Berlin
dal 9 settembre (data di chiusura non ancora annunciata)
orari e prezzi ancora non ufficiali, si consiglia di consultare il sito
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Immagine di copertina: Unsplash