Governo tedesco: “Difficile un allentamento del lockdown dopo il 10 gennaio. Anche febbraio mese difficile”
L’aumento dei contagi costringe il governo a misure più rigide. Dubbi in merito ad una riduzione delle restrizioni nel mese di gennaio
A partire dal 16 dicembre la Germania entrerà in una fase di lockdown totale, con la chiusura delle scuole e di molte attività, ad eccezione di quelle considerate essenziali. Il periodo di misure stringenti dovrebbe durare fino al 10 gennaio 2021, ma il Governo federale e i Länder si incontreranno il 5 gennaio per discutere della questione con i dati della curva dei contagi alla mano.
Helge Braun, capo dello staff della Cancelliera, ha già sottolineato l’improbabilità di un allentamento delle misure nel prossimo mese. Bisogna riconoscere che i mesi di gennaio e febbraio rappresentano dei mesi critici per le malattie respiratorie come il Covid-19, quindi non si deve abbassare la guardia. A questo si somma la questione vaccini. Braun ha dichiarato che fino a quando non ci saranno vaccini per tutti “avremo giorni difficili”. Il politico ha voluto comunque rassicurare le famiglie in merito alla riapertura delle scuole. Queste ultime, insieme agli asili nido, saranno le prime a riaprire. Braun riconosce ed evidenzia la priorità dell’istruzione, ma vuole specificare che non è detto che la riapertura riguarderà anche le altre attività.
Per sperare in una possibile riduzione delle restrizioni è necessario agire ora e subito. Il Primo Ministro del Saarland Tobias Hans ha lanciato un appello alla popolazione, invitandola a ridurre i contatti nei giorni precedenti alla vigilia di Natale. Le tre condizioni indispensabili sono, secondo Hans, “pazienza, disciplina e perseveranza”.
Il Primo Ministro bavarese Markus Söder non crede che il 10 gennaio decreterà la fine delle restrizioni, ma afferma che molto dipenderà dagli atteggiamenti che la popolazione assumerà per cercare di contenere l’epidemia. Anche Gerd Landsberg, direttore generale dell’Associazione tedesca delle città e dei comuni è dello stesso avviso. L’attuale emergenza impone l’azione immediata, ma la collaborazione dei cittadini è fondamentale.
Se si vuole contrastare il Coronavirus è necessario individuare un piano strategico sostenibile nel lungo periodo
Per combattere efficacemente la pandemia in molti sostengono che sia necessario individuare una strategia che possa essere attuata nel lungo periodo e che garantisca una reale protezione dei soggetti a rischio. Il piano è indispensabile se si vuole evitare di saltare da un lockdown ad un altro, ha affermato Christian Lindner, leader del Partito Liberale Democratico.
Anche Anton Hofreiter, leader del partito Alleanza 90/I Verdi, ha sottolineato l’esigenza di delineare un’azione pianificata di lungo periodo da attuare dopo il 10 gennaio. La sua speranza è che si approvi un piano nazionale di riapertura graduale, che definisca dove e quando applicare le misure.
Anche il virologo Jonas Schmidt-Chanasit ha dichiarato l’importanza di una strategia sostenibile nel lungo periodo. Il lockdown non è una misura che può essere adottata per troppo tempo, bisogna capire come “riportare i bambini a scuola in sicurezza”. Per questa ragione è indispensabile lavorare sui test e sulla disponibilità di personale. Bisogna iniziare immediatamente a delineare un piano strategico di lungo raggio.
Perché la scelta di un lockdown più severo non si poteva evitare
I dati registrati dalla Germania nelle ultime settimane sono molto preoccupanti e hanno fatto scattare il campanello d’allarme al governo. Secondo il Robert Koch Institute (RKI), l’11 dicembre si è registrato un nuovo record di casi di Coronavirus in Germania. Si tratta di 29.875 positivi in un solo giorno, quasi 6000 in più rispetto al giorno precedente. Nella giornata del 12 dicembre il numero dei contagi è sceso a 20.200, ma sul dato influisce il ridotto numero di test che vengono effettuati nel weekend.
Anche il numero dei decessi ha raggiunto il picco nella giornata dell’11 con 598 morti. Questo dato è allarmante se si considera che fino ad oggi si è registrato un totale di 21,975 decessi dall’inizio della pandemia. Alla luce dei dati, Söder ha affermato che “la situazione è fuori controllo”. Inoltre, lo stesso sistema sanitario è sovraccaricato e le autorità stanno riscontrando non poche difficoltà nel tracciamento dei contatti.
Un esempio eclatante di come l’epidemia si sta muovendo in Germania è il focolaio che si è registrato nella casa di cura “Goldenherz” di Berlino-Mitte. Qui 150 persone, tra residenti e assistenti sanitari, sono risultate positive ai test per il Covid-19 e 23 di queste sono decedute.
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Immagine di copertina: da Pixabay