Germania, per la prima volta calano i casi attivi. Tasso di mortalità 1,87 %. Bollettino Land per Land

La situazione in Germania alle 9:30 del mattino di mercoledì 8 aprile

Sono 4288 i nuovi casi di contagio ufficiali in Germania nella giornata di martedì 7 aprile, 206 i decessi. Si tratta di valori più alti del giorno precedente, ma – almeno nel caso dei nuovi contagi – tra i più bassi delle ultime due settimane come potrete vedere nel primo grafico. Nel secondo grafico troverete invece la curva dei contagi totali, al momento 107663 (mentre i decessi sono 2016). L’andamento sembra regolare, anche se Angela Merkel ha spiegato martedì che non si può dire come e quando la vita potrà tornare gradualmente alla normalità. Di positivo, a quasi tre settimane dalla chiusura di tutte le attività non necessarie, c’è il calo del numero dei casi attivi (terzo grafico), ovvero il numero dei contagi totali, meno quello dei guariti. Non era mai sceso prima. Dei 69665 casi attivi al momento, il 92% è in condizioni sotto controllo, il 7% invece è critico. Al momento – secondo la Johns Hopkins – il tasso di mortalità in Germania è 1,872 %, quello mondiale  5,731% (1433055 casi, 82136 decessi), in Italia 12,63 % (135,586 casi totali, 17127 decessi)

Il bollettino Land per Land

La Baviera continua ad avere il triste primato sia di vittime (495) che di contagi (26567) ovvero rispettivamente 51 e 1212 più del giorno precedente. Il governatore Markus Söder ha preannunciato che a breve potrebbe essere introdotto l’obbligo di indossare la mascherina . Un nuovo regolamento è atteso in questi giorni. Grave la situazione anche in  NordReno-Vestfalia dove si sono registrati 1011 casi in più rispetto al giorno precedente, per un totale di 21825. Più distante il Baden-Württemberg (20635, ma con più decessi del NordReno-Vestfalia, 464). A grande distanza la Bassa Sassonia con 6444 casi e 124 decessi. I dati sono presi dal Berliner Morgenpost. Nella classifica qui sotto vedete, nell’ordine, il numero di contagi complessivi, i casi risolti positivamente e il numero di decessi. Non si modifica la situazione per cui gli ex Land dell’Est hanno molti meno casi di quelli dell’Ovest. Brandenburgo, Turingia, Sassonia-Anhalt, Meclemburgo-Pomerania anteriore sono tutti negli ultimi posti della classifica. Solo la Sassonia e Berlino (che è Ossie solo in parte) si trovano a metà.

Il bollettino di Berlino

“Non ci sarà un giorno X, il ritorno alla normalità sarà graduale. Continueremo ad avere limitazioni per un periodo molto, molto lungo. Ristoranti, parrucchieri, boutique, tutti dovranno convivere con le regole che già vediamo oggi. Solo un certo numero di persone sarà ammesso nei locali allo stesso tempo” così ieri si è espresso il sindaco Michael Müller.  In città al momento ci sono 4038 casi e 32 decessi, rispettivamente 176 e 4 in più del giorno precedente.  Sono stati anche rivelate le età delle persone morte finora: quattro morti tra i 40 ai 60 anni, nove tra i 60 e gli 80, 19 oltre gli 80. L’età media dei decessi è di 81 anni. Andando a vedere i casi nelle varie zone cittadine è Mitte il quartiere più colpito con 597 contagi (17 più del giorno precedente) seguito da Charlottenburg-Wilmersdorf (500, 23 in più),  Neukölln (407, 15 in più), Tempelhof-Schöneberg (424, invariato), Pankow (409, 19 in più) e Friedrichshain-Kreuzberg  (360, 8 in più).

Un occhio ai dati: Johns Hopkins vs Robert Koch Institut

I dati che prendiamo sono presi dalla Johns Hopkins University, la prestigiosa università statunitense che – a differenza del Robert Koch Institut – aggiorna i suoi dati attraverso diverse fonti, comunque tutte attendibili, come le autorità sanitarie di ogni regione, la pagina dell’OMS e le segnalazioni di medici e statistici. Trovate una spiegazione della continua discrepanza di dati tra RKI e JH anche qui.

Studia tedesco via Skype con lezioni private o collettive, corsi da 48 ore (max 8 persone) a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter
Photo: © Pixabay CC0