Germania, crescita di femminicidi. Ogni tre tentativi, un omicidio

Durante la vita quotidiana del Paese, ogni giorno la cronaca tedesca riporta storie di donne maltrattate, violentate e assassinate.

Ogni giorno in Germania si registrano tre tentativi di femminicidio di un uomo nei confronti di una donna. E un tentativo su tre riesce. A seguito degli ultimi dati diffusi dall’Ufficio federale di polizia criminale, nel 2018 sono stati registrati numeri travolgenti che si rivolgono ad oltre 114.000 donne, vittime di una precisa violenza avvenuta dentro le mura di ciò che avrebbe dovuto essere la loro “casa” e non un luogo di morte.

L’impegno di un’ attivista tedesca per proteggere le donne vittime di violenza

Si tratta di un fenomeno ben preciso conosciuto in Germania col nome di “Frauenmord”, femminicidio in tedesco. Le statistiche sulla criminalità affermano che per “Frauenmord” deve essere intesa l’uccisione di una donna da parte del partner o ex partner esclusivamente come prodotto di pulsioni misogine. Dunque, il Governo tedesco non tiene alcun conto dei femminicidi che i suoi cittadini commettono all’estero, né considerano la motivazione, gli strumenti utilizzati o i bambini colpiti. E di questo che si occupa Kristina Wolff, attivista tedesca, impegnata a garantire una protezione a 360 gradi alle donne vittime della brutalità dell’uomo. Dopo aver avviato una petizione contro la violenza verbale nel 2018, Wolff ha lanciato, nel gennaio 2020 – in cui già 14 donne erano state assassinate – una petizione online “Stop the killing of women #saveXX ” su change.org. Nella petizione invita il Ministro della Giustizia Christine Lambrecht e il Ministro della Famiglia Franziska Giffey a reprimere la violenza mortale contro le donne con una tutela che ne garantisca una vera protezione, affermando a gran voce la necessità di un reato penale associato alla “violenza maschilista” e indicando le variabili, prima annoverate e che non risultano conteggiate, per stimare il reale numero dei femminicidi in Germania.

Statistiche sui femminicidi a confronto. Le differenze tra Germania e Italia

Il numero delle vittime di femminicidio in Germania è in continuo aumento. L’Eurostat posiziona la Germania al secondo posto per il numero di femminicidi commessi nel 2018 all’interno dell’Unione Europea. In circa quattro casi su cinque si tratta di violenza domestica, in cui è stato rilevato che l’85% delle volte la vittima non cerca alcun aiuto. A conferma di ciò, interviene l’inquietante statistica compiuta da Kristina Wolff,  la quale ha dichiarato che ci sarebbero stati almeno 251 femminicidi nel 2019. Tuttavia, i poliziotti tedeschi non classificano le violenze in base al motivo, il che può far pensare che ce ne siano state molte di più. Si presume quindi che il numero totale di femminicidi sia molto più elevato. I dati raccolti dall’ Unodc (Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine) confermano che nel 2018 sono 147 le donne assassinate nel territorio tedesco. In Italia,  il rapporto annuale rilasciato dall’Istat conferma che in Italia le vittime di femminicidio sono ben 142. Di queste, 119 sono state uccise all’interno delle mura domestiche. Il primo semestre del 2020, durante il lockdown, il numero delle donne vittima di violenza è aumentato in una misura tale da rendere necessario l’istituzione di un apposito numero verde. La Polizia di Stato ha infatti dichiarato come ogni giorno in Italia 88 donne sono vittime di violenza, una ogni 15 minuti.

Progressi all’orizzonte

Nel 2018, la Germania ha firmato la Convenzione di Istanbul del CdE. Si tratta del primo documento legale sulla prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne, riconoscendo il femminicidio come un problema strutturato all’interno della società. Questo documento è stato aperto alle firme nel 2011, e firmato da 46 stati nel 2018, tra cui gli Stati dell’Unione Europea. La Convenzione mira ad eliminare ogni forma di violenza contro le donne, incluse le violenze coniugali. Essa ha un effetto giuridico vincolante per gli Stati firmatari del trattato, ed offre soprattutto un quadro giuridico completo per prevenire le violenze, proteggere le vittime e mettere fine all’impunità degli autori di violenze.

Un ulteriore segno di consapevolezza riguarda Angela Merkel. La Cancelliera ha recentemente sbloccato 35 milioni di euro per finanziare una campagna di sensibilizzazione, oltre a creare posti di accoglienza per le donne che ricercano aiuti concreti. Sembra possibile, quindi, constatare un’evoluzione positiva sull’argomento, un impegno del Governo riguardo al problema delle violenze ed un riconoscimento di queste ultime.

Infine, nel 2021 è stato designato un team di osservatori, il quale esaminerà i progressi compiuti in Germania. «La Germania vuole assumere un ruolo di primo piano nella lotta contro la violenza di genere, ma finora è tristemente in ritardo», afferma Leonie Steinl dell’Associazione tedesca delle donne avvocato, chiedendo maggiore consapevolezza. Gli attivisti per i diritti delle donne sperano che questo darà una spinta tanto necessaria per formare polizia e giudici, espandere l’assistenza psicologica e legale delle vittime e aumentare il numero di rifugi per le donne, che è ancora troppo basso.

Tra pochi giorni sarà il 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza delle donne. Ricordiamolo. Per il solo fatto di essere donne. Per il solo fatto di essere umani.

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Immagine di copertina: Femminicidio da pixabay CC0