Germania, confermato caso di peste suina. Unità di crisi già al lavoro
Una carcassa di cinghiale è stata trovata infetta da peste suina africana nello stato di Brandeburgo
La Ministra dell’agricoltura tedesca, Julia Klöckner, ha confermato la presenza del virus della peste suina africana in Germania. Gli esperti hanno analizzato la carcassa dell’animale 3 volte. In tutti e tre i casi, i risultati hanno dato esito positivo. Il Friedrich-Loeffler Institute, responsabile delle analisi, ha spiegato che la carcassa si trovava nel distretto di Spree-Neisse già da molto tempo. L’istituto sta cercando di identificare meglio il virus per risalire alle sue origini. Tutte le autorità coinvolte, nazionali e internazionali, sono state già avvisate, compreso il Governo cinese, che è il maggior importatore non europeo di carne tedesca. Nessuna cura o vaccino è al momento disponibile. Per gli animali che contraggono il virus, la fatalità è del 100%. Inoltre, il virus è altamente contagioso. Le conseguenze economiche per la Germania, se la situazione peggiorerà, saranno elevate.
Le conseguenze per l’esportazione della carne
Durante la conferenza, la Ministra Klöckner, ha confermato la presenza del virus in territorio tedesco, ma ha detto di non voler ancora considerare le possibili conseguenze derivanti dalle esportazioni della carne. «Se l’area viene mappata, non ci saranno problemi per le esportazioni negli altri Paesi europei» ha affermato, sottolineando come in Europa sia attiva una politica di regionalizzazione in caso di scoppio di epidemie. Ciò significa che la carne della regione del focolaio non può uscire dal Paese, mentre la restante è libera di essere esportata in tutta Europa. Tuttavia, il principale importatore di carne di cinghiale tedesca è la Cina, la cui posizione in merito al caso di peste scoperto non è ancora chiara. Ma se la Cina decidesse di mettere al bando la carne tedesca, questa decisione potrebbe portare problemi all’intero mercato europeo di carne suina. Se la Germania non avrà più accesso al mercato cinese, la sua carne si riverserà su quello europeo, con un conseguente calo dei prezzi.
La prevenzione
Ora la priorità è prevenire il diffondersi del virus in altre aree. Le misure intraprese nell’area del ritrovamento del cadavere infetto sono state sei. Sono stati emanati divieti sulla caccia di qualsiasi animale (per evitare di cacciarne di infetti), sull’agricoltura e silvicoltura e sulle manifestazioni riguardanti i suini. Personale esperto ha attivato una ricerca di tutti i cadaveri di cinghiale e lavorato al loro recupero. Infine, le aziende suinicole hanno dovuto dotarsi di test di biosicurezza.
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Immagine di copertina: Pixabay