Germania, aiuti al settore della prostituzione suscitano polemiche
Il Coronavirus ha colpito anche la prostituzione: stimata una perdita da oltre 14 miliardi. E arriveranno aiuti dallo Stato, nonostante le polemiche
Il Coronavirus ha colpito duramente molte industrie in Germania, tra cui la prostituzione. Nella seconda ondata, che ha causato il secondo giro di chiusure, oltre alle sale da concerto, musei, cinema, bar, ristoranti e palestre, a chiudere sono stati anche i bordelli. Per riuscire a sbarcare il lunario durante il periodo di chiusura forzata molti gestori di bordelli hanno chiesto un aiuto statale. Almeno per superare l’onda d’urto della mancanza di clienti. Lo Stato pagherà questi soldi a tutte le aziende che dovranno chiudere temporaneamente a causa del Coronavirus, perdendo oltre il 75% del fatturato medio rispetto all’anno precedente.
Quanti soldi persi
Al momento non c’è ancora un importo stimato da parte dello Stato per gli assegni di “mantenimento”, ma si parla di un buco da 14,5 miliardi di euro da colmare. Somme considerevoli, che in qualche modo dovranno essere risarcite ai contribuenti, in piena regola con le tasse. Ovviamente, le critiche non sono mancate. E l’industria della prostituzione si difende dalle accuse. SPD e CDU chiedono che l’assegnazione del denaro sia sottoposta ad un ulteriore sguardo di una commissione: «Non si può permettere allo Stato di sostenere i criminali», ha dichiarato una portavoce.
“Un’industria abusiva”
Dagmar Konig, vice Presidente dell’Organizzazione dei Dipendenti della CDU e membro del Consiglio di Amministrazione dei Verdi, l’ha definita «un’industria abusiva». «Naturalmente ci sono persone che lo fanno in maniera volontaria. Poi ci sono aziende che aderiscono alle regole e pagano le tasse. A queste non va negato il nostro aiuto», ha dichiarato Konig. La situazione si fa invece diversa «dove i diritti umani sono violati in maniera massiccia e portano alla coercizione e allo sfruttamento. In questo caso lo Stato non può sostenere le attività con i soldi delle tasse».
La rappresentante dell’ SPD, Breymaier ha invece puntato il dito contro lo «sfruttamento massiccio delle donne». La donna è membro del Parlamento e attivista anti prostituzione, e non accetta passi in avanti in tal senso. «I bordelli sono stabilimenti formali come una falegnameria o un negozio di scarpe. Riceveranno aiuti economici? Sì, saranno considerati», la risposta del Parlamento.
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