Come la Germania sta passando ad un’economia basata sull’idrogeno per rendersi indipendente
La Germania punta a diventare la prima produttrice in Europa di idrogeno entro il 2030. Questo permetterebbe il passaggio a un’economia sostenibile e rinnovabile e renderebbe la Germania indipendente
La Germania sta passando da un’economia basata sui combustibili fossili a una basata su energia sostenibile e rinnovabile, principalmente eolica e solare. Quello annunciato dalla Merkel è un piano per l’idrogeno volto a scavalcare gli altri Paesi europei nella gara per il primato dell’economia verde: oltre il 20% dell’idrogeno tedesco sarà prodotto da energie rinnovabili. Soldi, produzione ed investimenti dovranno essere chiari e trasparenti entro il 2030, visto che la Commissione europea ha fissato al 14% la quota di energia rinnovabile che i vari Stati dovranno raggiungere entro il 2030. La Germania è decisa non solo a raggiungere la soglia ma anche di superarla di ben 6 punti. In questo modo conquisterebbe una leadership continentale che le garantirebbe sicurezza energetica nazionale e relazioni economiche con i paesi vicini. Dovranno essere definiti gli accordi di importazione di energia e adeguate le reti di trasporto. Un combustibile come l’idrogeno, può sia fornire calore per l’industria pesante sia immagazzinare l’elettricità in eccesso generata dalle energie rinnovabili quando è più soleggiato e ventoso. Il Governo Merkel teme che l’importazione di più idrogeno possa lasciare la Germania dipendente da quei Paesi con maggiore capacità di produzione, come la Russia e le nazioni dell’OPEC, che già forniscono gran parte dell’energia della nazione.
Il governo Merkel ha iniziato a stilare un piano che verrà approvato nei prossimi giorni. In merito si sono attivati quattro ministeri a Berlino
“La concorrenza senza ostacoli sarà la molla principale di questa economia globale”, ha affermato il segretario di Stato Wolf-Dieter Lukas nel Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Quattro ministeri separati a Berlino hanno lavorato su un progetto per fare dell’idrogeno l’elemento principale di un economia più green. Il programma dovrebbe essere annunciato alla fine di questo mese dal Ministro dell’Economia Peter Altmaier. Il Ministro aveva fissato solo lo scorso anno l’obiettivo di rendere la Germania la numero 1 nella produzione di idrogeno. L’elemento è uno dei più abbondanti al mondo ed è una soluzione climatica più che attraente in quanto la sua combustione crea solo vapore acqueo. Può arrivare fino a 1.000 gradi Celsius ed è uno degli elementi necessari per industrie che vanno dalla siderurgia alla produzione di cemento.
Pro e contro dello sviluppo di un’energia basata sull’idrogeno
La ricerca e lo sviluppo dell’idrogeno è arrivata già da tempo all’orecchio di società private asiatiche, in particolar modo di Giappone e Cina, grazie ai suoi evidenti vantaggi. Ci sono però delle caratteristiche tecniche che attualmente ne frenano la diffusione su larga scala: la complessità della sua produzione e i rischi per la sicurezza dovuti all’elevata infiammabilità del vettore energetico. Oltre al fatto che l’idrogeno convenzionale ricavato dal gas naturale ha lo svantaggio di liberare in atmosfera molta CO2. Al momento, oltre i due terzi dei 70 milioni di tonnellate di idrogeno prodotti all’anno provengono da gas naturale. Questo processo è responsabile di circa 830 milioni di tonnellate di inquinamento da carbonio all’anno, secondo l’Agenzia Internazionale dell’energia. L’unica cosa certa (si spera) è che i vari Paesi del mondo si stanno attivando per un futuro sempre più green e sostenibile.
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Immagine di copertina: Pixabay