Berlino, 70 opere dell’Isola dei Musei imbrattate per ‘combattere il satanismo’

Gli atti vandalici hanno colpito opere conservate al Pergamon Museum, alla Neues Museum e alla Alte Nationalgalerie

La Stiftung Preußischer Kulturbesitz ha confermato ai media tedeschi che il 3 ottobre ignoti vandali hanno imbrattato più di 70 opere tra sarcofagi, statue e dipinti in tre tra le più famose gallerie dell’Isola dei Musei. I criminali hanno spruzzato una sostanza oleosa sulle opere che ha reagito poco tempo dopo macchiando indelebilmente le opere. L’attacco è il più grave atto vandalico contro opere d’arte dal dopoguerra ad oggi, un vero e proprio attentato contro il patrimonio artistico della Germania. La Stiftung Preußischer Kulturbesitz, così come la polizia, non ha rivelato la vera entità del danno o gli eventuali colpevoli del deprecabile gesto. Ma tra i maggiori sospettati vi è, al momento, un ex chef vegano appartenente agli ambienti dell’ultra destra.

Secondo il maggiore sospettato il Pergamon Museum sarebbe il covo di un’élite di satanisti che controllano il mondo

Al momento, come riportato anche dalla Berliner Zeitung, il maggiore sospettato del crimine è Attila Hildmann. Ex chef vegano, Hildmann ha dichiarato (anche se il termine giusto è, probabilmente, ‘farneticato’) che il Pergamon Museum sarebbe il quartier generale di un’élite di satanisti che qui si riunirebbero ogni notte. L’Altare di Pergamo, l’opera più famosa all’interno del museo sarebbe, in realtà, il trono di Satana sul quale gli adoratori del Diavolo compierebbero sacrifici umani e agghiaccianti riti su bambini. A capo del mefistofelico gruppo, neanche a dirlo, ci sarebbe Angela Merkel che, non a caso, abita poco distante dall’Isola dei Musei. Il problema dei vaneggiamenti di Hildmann è che in molti li ascoltano e li appoggiano. L’uomo ha infatti un canale Telegram attraverso il quale diffonde i suoi deliri, seguito da, ahinoi, quasi 100.000 persone. Proprio sulla chat, nella serata di martedì, Hildmann avrebbe condiviso un articolo sugli atti vandalici commentando: «Fatto, è il trono di Baal».

Hildmann era stato ‘bandito’ dall’Altes Museum dopo che aveva tenuto un comizio quest’estate

Il 6 giugno del 2020 Hildmann aveva tenuto un comizio (se così possiamo definirlo) sulle scalinate dell’Altes Museum. L’uomo aveva proposto un demenziale discorso in cui era riuscito a mischiare antisemitismo, razzismo, satanismo, pedofilia e varie teorie cospirazioniste. Il comizio era stato comunque seguito da decine di persone e Hildmann riuscì a parlare per quasi un’ora prima che la polizia interrompesse il discorso. La direzione dell’Altes Museum, per tutta risposta, aveva bandito a vita Hildmann dai suoi spazi e aveva esposto degli striscioni contro razzismo e nazionalismo.

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