“Niente arabi, per favore”. La sintetica risposta di un prestigioso studio di Berlino al cv di un architetto
Discriminazione razziale nella lettera di rifiuto
Uno studio di architettura berlinese ha inviato una lettera di rifiuto ad una domanda di tirocinio di un ragazzo egiziano, nella quale veniva dichiarato che non accettano arabi. Il ragazzo ha poi condiviso lo screenshot della e-mail sul suo profilo Facebook, che è diventato virale e ha scatenato una polemica su internet.
The worst rejection letter you may ever have-big prestigious Berlin-based office-
Posted by Yaseen Gabr on Tuesday, 14 January 2020
Lo studio di architettura dichiara che si tratta di un malinteso
Lunedì 13 gennaio un ragazzo egiziano ha pubblicato, sul suo profilo Facebook, lo screenshot di una e-mail di risposta ad una domanda di tirocinio da parte di uno studio di architettura berlinese, il GKK Architekten. Nella risposta si legge chiaramente “Bitte keine Araber”. Il ragazzo ha commentato il post scrivendo: “La peggiore lettera di rifiuto che si possa ricevere”. Il post è diventato immediatamente virale su internet. Lo studio di architettura, che si presenta sul suo sito come una realtà internazionale, ha lasciato delle dichiarazioni al DW dicendo che il messaggio è stato tolto escluso dal suo contesto. Secondo loro, ci sarebbe un malinteso alla base della lettera di rifiuto poiché la domanda era stata erroneamente assegnata a un posto in Cina. Dal momento che per la posizione sono richieste competenze di lingua cinese la sua candidatura è stata rispedita alla segreteria per le assunzioni. Dopodiché è stata erroneamente rinviata al ragazzo egiziano, il quale l’ha condivisa sul suo profilo Facebook. GKK Architekten si è poi scusato con il ragazzo per l’e-mail e lo ha invitato a un colloquio.
Uno studio dell’istituto tedesco per il futuro evidenzia il pregiudizio razziale per quanto riguarda le assunzioni in Germania
In un articolo sul The Local, Chris Pyak, amministratore delegato della Immigrant Spirit GmbH, ha parlato di quanto è difficile essere assunti in Germania se si ha un cognome straniero. Pyak ha preso come esempio i dati dello studio dell’istituto tedesco per il futuro del lavoro, il quale ha testato il pregiudizio nelle risorse umane prendendo a campione 1500 domande di lavoro. Lo studio mostra che, a parità di condizioni, coloro che hanno un cognome straniero devono candidarsi a un numero significativamente maggiore di posti di lavoro per ottenere un colloquio. Alla base ci sarebbe l’ostacolo della lingua, ma questa sembra essere solo una facciata. Lo studio mostra l’alto tasso di discriminazione sul posto di lavoro in Germania rispetto ad altri paesi.
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Picture: screenshot from Youtube