70 film ambientati a Berlino da vedere assolutamente. Dal 70esimo al 61esimo posto
Una lista di 70 film girati o ambientati a Berlino – Le posizioni dalla 70esima alla 61esima
Sin dalla nascita della Settima Arte, Berlino è stata una tra le più interessanti location in cui ambientare un film. Nel corso del XX secolo la città ha cambiato più volte le sue vesti, attirando centinaia di cineasti, che vedevano in Berlino il set perfetto per le loro opere. Di seguito abbiamo raccolto una lista dei migliori 70 film girati a Berlino, pellicole che spaziano dai lungometraggi a tematica storica, passando per gli spy-thriller, fino ad arrivare a horror, commedie, drammi e documentari. Si tratta di produzioni internazionali girate a partire dagli anni ’20 del ‘900 fino ad arrivare ai giorni nostri, attraverso le quali possiamo osservare gli epocali cambiamenti che questa città, unica nel suo genere, ha subito nel corso degli anni. Di seguito le prime 10 posizioni, dalla 70esima fino alla 61esima posizione.
Le pellicole dal 60esimo al 51esimo posto
Le pellicole dal 50esimo al 41esimo posto
Le pellicole dal 40esimo al 31esimo posto
Le pellicole dal 30esimo al 21esimo posto
Le pellicole dal 20esimo all’11esimo posto
Le pellicole dal 10imo al primo posto
70) Delitto al Blue Gay (1984) di Bruno Corbucci con Thomas Milian, Bombolo, Olimpia di Nardo
Ultima avventura del pittoresco ispettore Nico Giraldi che si trova al centro di un intrigo internazionale che lo porterà da Roma fino a Berlino per risolvere un caso di omicidio. Tutto ha inizio al Blue Gay, locale di drag queen di Roma. È qui che viene trovato il cadavere di Lino Sandulli, in arte Nadia, drag queen e star del locale. Nico Giraldi, un ex ladro diventato ispettore di polizia, indaga sul misterioso omicidio. Venticello, amico di vecchia data di Giraldi, lo aiuta nelle indagini e, per l’occasione, si traveste da donna (nome di battaglia: Budellona). Ben presto i due scoprono che Sandulli era figlio di uno scienziato atomico e che, la sera dell’omicidio, era presente in sala il regista tedesco Kurt Linder sul quale si concentrano i maggiori sospetti. Giraldi è così costretto a partire alla volta di Berlino Ovest per indagare insieme alla polizia tedesca. Continuando a indagare, scoperchierà un complotto che vede coinvolto anche il KGB. Delitto al Blue Gay, girato tra Roma e Berlino, è stato stroncato dalla critica e snobbato dal pubblico. A Berlino gli esterni sono stati girati in un bar della Kurfurstendamm, nella Spandauer Damm e all’incrocio tra Scheidemannstraße e Eberstraße, proprio davanti al Muro.
69) Vite sospese (Shining Through, 1992) di David Seltzer con: Michael Douglas, Melanie Griffith, Liam Neeson
Nella New York del 1940 l’avvocato Ed Leland assume come sua segretaria la giovane Linda Voss, ragazza ebrea di origini irlandesi e tedesche. L’uomo in realtà è un colonnello sotto copertura dell’OSS (Office of Strategic Services) in contatto con spie tedesche. Linda scopre il vero lavoro di Ed e, con lui, si imbarcherà in una rischiosa missione a Berlino per trafugare i documenti segreti del Reich riguardanti i missili V-1. Nonostante un cast di tutto rispetto, il film fu un flop massacrato dalla critica. Si guadagnò 5 nomination ai Razzie Awards e ne vinse 3: Peggior Film, Peggior Regista e Peggior Attrice Protagonista a Melanie Griffith. Molte scene furono girate a Berlino, soprattutto nel quartiere Hansaviertel nel distretto di Mitte e allo Studio Bebelsberg di Potsdam.
68) Berlin, I Love You (2019) di registi vari con Keira Knightley, Helen Mirren, Mickey Rourke, Jim Sturgess, Diego Luna
La pellicola fa parte del progetto Cities of Love iniziato nel 2006 con Paris, je t’aime proseguito poi con New York, I Love You (2009) e Rio, eu te amo (2014). Berlin, I Love You segue le storie d’amore di vari protagonisti che hanno come comune denominatore l’essere ambientate nella capitale tedesca. La pellicola è composta da 12 segmenti girati da altrettanti registi e riunisce un cast stellare. Nonostante queste premesse, il film non ottenne un grande successo alla sua uscita nelle sale. Parte del film è stato girato in un hangar all’interno del Tempelhofer Feld. Kottbusser Tor, l’Oberbaumbrücke, il Mauerpark e l’Isola dei Musei fanno da sfondo ad altre scene del film.
67) Race – Il colore della vittoria (Race, 2016) di Stephen Hopkins con Stephan James, Jeremy Irons, William Hurt, Carice van Hauten
La pellicola racconta la vera storia dell’atleta di colore americano Jesse Owens. L’atleta vinse 4 medaglie d’oro durante le Olimpiadi del 1936 svoltesi a Berlino sotto il regime nazista. Owens, durante la premiazione, si rifiutò di fare il saluto nazista davanti al Führer e si era a lungo raccontato che Hitler avesse abbandonato lo stadio dopo la vittoria dell’atleta americano a scapito del tedesco Luz Long. Ma, come raccontato dallo stesso Owens nella sua autobiografia, The Jesse Owens Story, le cose andarono diversamente. Hitler lo salutò e gli strinse la mano complimentandosi per la vittoria in uno dei corridoi interni dell’Olympiastadion. Inoltre, sempre a detta dello stesso Owens, fu il Presidente americano Roosevelt a rifiutarsi di riceverlo alla Casa Bianca. Il film è stato girato principalmente in Canada e negli Stati Uniti, ma molte scene sono state filmate all’interno dell’Olympiastadion.
66) Lettere da Berlino (Alone in Berlin, 2016) di Vincent Pérez con Emma Thompson, Brendan Gleeson, Daniel Brühl
Il film è tratto dal romanzo Ognuno muore solo di Hans Fallada a sua volta ispirato alla storia di Otto ed Elise Hampel, due berlinesi che si opposero in maniera non violenta al regime nazista. Nella pellicola Anna e Otto Quangel ricevono la notizia del decesso del loro unico figlio. Decidono quindi di opporsi all’ideologia nazista che aveva portato alla morte il loro ragazzo e milioni di altri giovani spediti al fronte. Per farlo i due iniziano a scrivere cartoline e lettere denunciando i crimini dei nazisti e disseminandoli per i vari angoli di Berlino. Ben presto alcune lettere arrivano nelle mani della Gestapo, che incarica l’ispettore Escherich di scoprire i colpevoli. Dopo anni di indagini l’ufficiale scopre che i colpevoli sono Anna e Otto. I due vengono processati e condannati a morte proprio come i coniugi Hampel. Gli esterni berlinesi del film, presentato alla Berlinale del 2016, sono stati girati nei quartieri di Prenzlauer Berg e Mitte. Gran parte delle riprese si sono svolte a Görlitz, cittadina della Bassa Sassonia. Quest’ultima era già stata il set di produzioni americane come Gran Budapest Hotel di Wes Anderson e Bastardi senza Gloria di Quentin Tarantino.
65) Il piccolo punk (Der Kleene Punker, 1993) di Michael Schaack
Amadeus è un piccolo (in tutti i sensi) punk berlinese che, con i suoi amici – Pinke, Alex e Hubi – bazzica per le strade di Berlino. La combriccola è sempre alla ricerca di cibo e soldi e nutrono la speranza di sfondare nel mondo della musica punk. Prima lavorano per una ditta di pulizie, ma distruggono l’appartamento di un’anziana signora. Successivamente fondano un teatro di marionette che finirà bruciato, infine decidono di fondare il Partito dei Piccoli Punk. Ma l’occasione di sfondare nello star-system arriva grazie a un concorso musicale. Il film è caratterizzato da un’animazione naive (scordatevi di trovarvi di fronte a un film della Pixar) ma, nonostante questo, riesce comunque a mettere in scena una simpatica versione animata di Berlino. Schnaack, sarcasticamente, punta il dito contro il disagio sociale che, dopo 4 anni dalla caduta del Muro, ancora era presente tra i giovani berlinesi.
64) Berlino – Opzione Zero (Judgment in Berlin,1988) di Leo Penn con Martin Sheen, Heinz Hoenig, Jutta Speidel, Sean Penn
Nel 1978 due cittadini della Germania dell’Est, Hans Detlef Alexander Tiede e Ingrid Ruske, dirottano un aereo passeggeri polacco. Il velivolo, partito da Gdansk, doveva atterrare a Schönefeld, all’epoca aeroporto di Berlino Est. I due riescono però a dirottarlo verso la base aerea americana di Tempelhof. Il sostituto procuratore americano Herbert J.Stern viene chiamato per presiedere il processo contro i due. Berlino – Opzione zero è tratto dal libro Judgment in Berlin (1984) scritto dallo stesso Stern, che racconta una vicenda realmente accaduta. La pellicola è stata girata in gran parte ai Berliner Union Film Studio a Tempelhof e in alcune locations in giro per la città come lo Zoo, l’aeroporto di Tempelhof e la Kurfürstendamm.
63) Gigolò (Schöner Gigolo, armer Gigolo, 1978) di David Hemmings con David Bowie, Marlene Dietrich, Sydne Rome, Kim Novak
Paul Ambrosius von Przygodski (David Bowie), eroe di guerra prussiano, torna a Berlino dopo la fine della I Guerra Mondiale. Per riuscire a reinserirsi nella vita civile cerca disperatamente un lavoro, ma trova solo impieghi sottopagati. L’unica possibilità che gli rimane è quella di diventare un gigolò per ricche signore. Inizia così a lavorare nel bordello della Baronessa von Stemering. Dopo l’esordio sul grande schermo con l’ottimo L’uomo che cadde sulla terra (The Man Who Fell to Earth, 1976) David Bowie torna al cinema come protagonista. Assieme a lui Marlene Dietrich, assente in una pellicola da quasi vent’anni. Ma, nonostante la loro presenza, il film fu un colossale flop, massacrato dalla critica e snobbato dal pubblico. Insieme all’orribile Il mio west di Leonardo Pieraccioni (sic!), Gigolò rimane tutt’oggi una delle peggiori prove da attore di Bowie. All’epoca delle riprese, Bowie viveva a Berlino e la pellicola è stata girata nell’elegante quartiere di Charlottenburg. L’Eden Bar che appare nel film era il Cafe Wien di Kurfurstendamm, che oggi è diventato un Apple Store. La Dietrich, invece, non venne nella ‘sua’ Berlino e girò tutte le sue scene a Parigi dove viveva.
62) Neukölln Unlimited (2010) di Agostino Imondi con Hassan Akkouch, Lial Akkouch, Maradona Akkouch
Il regista Agostino Imondi, da anni trapiantato a Berlino, racconta il quartiere di Neukölln attraverso le vite di tre fratelli berlinesi di origini libanesi: Hassan, Lial e Maradona. I tre vogliono arrivare al successo attraverso le loro canzoni hip-hop e alla loro abilità di breakdancers. Per farlo cercano di vincere un premio di 100.000 euro messo in palio da un talent show tedesco. Imondi realizza un documentario musicale che rappresenta la voglia di riscatto dei giovani immigrati di Berlino. Il film è stato girato nelle zone meno conosciute di Neukölln, uno dei quartieri più multiculturali della capitale tedesca.
61) Interno berlinese (1985) di Liliana Cavani con Gudrun Landgrebe, Kevin McNally, Mio Takaki, Massimo Girotti
Berlino, 1938. Louise von Hollendorf, moglie di un funzionario del Ministero degli Esteri tedesco, conosce a un corso di disegno Mitsuko, figlia dell’ambasciatore giapponese a Berlino. Le due iniziano una passionale relazione saffica, in cui si troverà invischiato anche il marito di Louise, e che finirà tragicamente. Nonostante l’eleganza della fotografia e della recitazione, la Cavani non riesce a raggiungere il livello delle atmosfere decadenti de Il portiere di notte (1974), anch’esso caratterizzato da una storia di trasgressioni sessuali. Interno berlinese si limita a offrire una sorta di erotismo patinato, ma senza la maestria che aveva caratterizzato il suo predecessore. Nonostante la pellicola sia ambientata a Berlino, tutti gli esterni sono stati girati a Vienna.
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Immagine di copertina: Screenshot dal film Schöner Gigolo, armer Gigolo, 1978