70 film ambientati a Berlino da vedere assolutamente. Dal 50esimo al 41esimo posto
Una lista di 70 film girati o ambientati a Berlino – Le posizioni dalla 50esima alla 41esima
Sin dalla nascita della Settima Arte, Berlino è stata una tra le più interessanti location in cui ambientare un film. Nel corso del XX secolo la città ha cambiato più volte le sue vesti, attirando centinaia di cineasti, che vedevano in Berlino il set perfetto per le loro opere. Di seguito abbiamo raccolto una lista dei migliori 70 film girati a Berlino, pellicole che spaziano dai lungometraggi a tematica storica, passando per gli spy-thriller, fino ad arrivare a horror, commedie, drammi e documentari. Si tratta di produzioni internazionali girate a partire dagli anni ’20 del ‘900 fino ad arrivare ai giorni nostri, attraverso le quali possiamo osservare gli epocali cambiamenti che questa città, unica nel suo genere, ha subito nel corso degli anni. Continuiamo con altre 10 pellicole, dalla 50esima fino alla 41esima posizione.
Le pellicole dal 70esimo al 61esimo posto
Le pellicole dal 60esimo al 51esimo posto
Le pellicole dal 40esimo al 31esimo posto
Le pellicole dal 30esimo al 21esimo posto
Le pellicole dal 20esimo all’11esimo posto
Le pellicole dal 10imo al primo posto
50) Sound of Berlin (2018) di Christian Lim con la partecipazione di Dimitri Hegemann, Marc Houle, Dr. Motte (Rivedere)
Da decenni la club cultureberlinese è uno dei motori trainanti della vita culturale della capitale tedesca. Famosi in tutto il mondo, i locali di Berlino attirano ogni anno milioni di persone da ogni angolo del globo in quella che ormai è diventata la capitale europea della musica elettronica. Per celebrare la sua storia e la sua importanza nel tessuto culturale berlinese, il regista Christian Lim realizzò, nel 2018, il documentario Sound of Berlin. Partendo dalla riunificazione della Germania nel 1990, attraverso la testimonianza di DJ e proprietari di storici locali, Lim racconta la nascita della scena elettronica e underground ma anche i suoi continui cambiamenti: «una fenice che si evolve rapidamente» come afferma Juan Atkins, una delle personalità intervistate nel documentario. Ma i club sono serviti anche a creare il riavvicinamento tra le due anime della Germania, a lungo divise. A questo proposito Dimitri Hegemann, proprietario dello storico Tresor, afferma che «l’intera riunificazione della Germania era avvenuta sulla pista da ballo».
49) Boxhagener Platz (2010) di Matti Geschonneck con Gudrun Ritter, Michael Gwisdek, Samuel Schneider
Tratto dall’omonimo romanzo di Torsten Schulz del 2004, la commedia è ambientata nella Berlino Est del 1968, in un periodo in cui le contestazioni giovanili imperversavano in tutta Europa. A Boxhagener Platz vivono il giovane Holger con i suoi genitori insieme a nonna Otti, anziana vedova con cinque mariti alle spalle, e col sesto vicino alla morte. Per questo la vecchina non disdegna le attenzioni di due pretendenti: il pescivendolo ex-nazista Fisch Winkler e l’ex rivoluzionario spartachista Karl Wegner. Un giorno Winkler viene trovato morto e Otti, insieme al nipote, indagherà per scoprire il colpevole. Boxhagener Platz è stato girato quasi interamente allo Studio Babelsberg di Potsdam, dove è stata ricostruita la piazza come appariva alla fine degli anni ’60. Una scelta necessaria poichè Boxhagener Platz, oggi, è troppo diversa rispetto al passato.
48) Berlin Syndrome – In ostaggio (Berlin Syndrome, 2017) di Cate Shortland con: Teresa Palmer, Max Riemelt
Clare è una giovane australiana che, zaino in spalla, sta attraversando l’Europa. Arrivata a Berlino conosce Andi, con il quale passa una notte nell’appartamento di lui. La mattina dopo scopre che Andi è uscito, chiudendo a chiave la porta e costringendo Clare a rimanere lì. Per la giovane australiana è l’inizio di un incubo. La pellicola è tratta dall’omonimo racconto di Melanie Joosten ed è stata presentata al Sundance Film Festival. L’appartamento di Andi, dove Clare è imprigionata, è una vera casa a Prenzlauer Berg poi ricostruita interamente in Australia, dove la produzione era stata spostata per girare le ultime scene. Nonostante gran parte del film sia ambientato dentro un appartamento non mancano alcuni esterni girati a Berlino. Si possono riconoscere luoghi come il Duomo, Oranienstraße, Heinrickplatz e la Porta di Brandeburgo.
47) Totò e Peppino divisi a Berlino (1962) di Giorgio Bianchi con Totò, Peppino De Filippo
Il film è ambientato nel 1961, pochi mesi dopo la costruzione del Muro. Antonio La Puzza, interpretato da Totò, parte per Berlino per cercare fortuna raggiungendo altri emigrati napoletani tra cui il truffatore Peppino Pagliuca. In città incontra Greta, figlia di Attila Canarinis, ex ufficiale nazista, fisicamente uguale a La Puzza. La donna paga Antonio per prendere il posto del padre durante il processo per crimini di guerra. La Puzza però, resosi conto della gravità delle accuse, confessa di non essere Canarinis. Iniziano una serie di equivoci che vedranno come protagonisti Totò, Peppino, spie russe e americane sullo sfondo di una Berlino divisa dal Muro. Nonostante l’ambientazione berlinese, la pellicola è stata girata interamente a Roma. Il Muro era stato ricostruito negli studi cinematografici De Paolis, mentre una copia della Porta di Brandeburgo era stata realizzata all’ippodromo di Tor di Valle.
46) Opera senza autore (Werk ohne Autor, 2018) di Florian Henckel von Donnersmarck con: Tom Schilling, Sebastian Koch, Paula Beer, Oliver Masucci
Due drammatiche stagioni della storia della Germania (Terzo Reich e Guerra Fredda) vissute attraverso gli occhi del pittore Kurt Barnert. Nella Dresda del 1938, il piccolo Kurt passa le sue giornate con l’amata zia. Di lì a poco la donna verrà deportata in un campo di concentramento e giustiziata dall’ufficiale delle SS Carl Seeband. Sopravvissuto ai bombardamenti che avevano raso al suolo Dresda, Kurt, alla fine della guerra, si iscrive all’Accademia d’Arte dove conosce Elisabeth, innamorandosene. I due decidono di scappare a Berlino Ovest, ma il drammatico passato di Kurt è destinato a venire a galla, dato che il padre di Elisabeth è l’assassino di sua zia. Opera senza autore è liberamente ispirato alla vita del pittore astrattista Gerhard Richter che scappò da Berlino Est per andare a vivere all’Ovest. La pellicola è stata girata a Dresda, Görlitz e Berlino. Per ricostruire la Mostra d’Arte Degenerata che Kurt visita a Dresda, gli autori hanno fatto numerose ricerche negli archivi dei musei berlinesi per poter rifare perfettamente i quadri che erano stati distrutti dal regime nazista.
45) L’inganno perfetto (The Good Liar, 2019) di Bill Condon con Helen Mirren, Ian McKellen
Roy Courtnay è un vecchio truffatore londinese, specializzato nel circuire imprenditori e anziane donne sole. Un giorno in una chat conosce Betty McLeish, insegnante di Oxford in pensione rimasta vedova e con un patrimonio di milioni di sterline. Per Roy è la preda perfetta. Il truffatore comincia subito a circuire la donna, conquistando la sua fiducia e proponendole un investimento per poter concludere un vantaggioso affare. Dopo aver ucciso un uomo che aveva truffato, Roy decide di fuggire a Berlino, convincendo Betty a seguirlo. Ma la truffa si rivelerà più difficile del previsto, con un inaspettato colpo di scena finale. Sorretto dalla bravura di due mostri sacri del cinema come la Mirren e McKellen, le vicende del film si svolgono tra Londra e Berlino. Facilmente riconoscibili alcuni luoghi simbolo della capitale tedesca: l’Hotel Adlon, la Porta di Brandeburgo, l’Oberbaumbrücke e l’East Side Gallery.
44) The Bourne Supremacy (2004) di Paul Greengrass con Matt Damon, Franka Potente, Brian Cox, Karl Urban
Secondo capitolo della saga dedicata al sicario della CIA Jason Bourne, interpretato da Matt Damon, tratto dal best-seller Doppio inganno di Robert Ludlum. In questo sequel troviamo Bourne a Goa, dove vive con la compagna Marie. Nonostante stia conducendo una vita tranquilla, continua ad avere incubi sul suo passato. Un passato che è destinato a ritornare quando viene incastrato dalla spia russa Kirill per l’omicidio di due agenti della CIA. Dopo che anche Marie viene uccisa, Bourne decide di partire alla volta dell’Europa, per vendicarsi del suo nemico. Gran parte delle scene del film sono state girate a Berlino, anche alcune che, nella pellicola, sono ambientate in altre città. La Stazione Marittima di Napoli è, in realtà, uno degli edifici del quartiere fieristico di Berlino, Messe Berlin, precisamente in Messedamm 22. All’esterno dello stesso luogo è stata girata la scena di una sparatoria che, nel film, è ambientata all’aeroporto di Mosca. Ma anche la discoteca russa Moskow è stata ricostruita al Cafè Moskau di Karl Marx Allee. Alcune scene che avrebbero dovuto essere girate ad Amsterdam, in realtà sono state filmate nella Walter-Benjamin Platz. Altre location berlinesi sono Alexander Platz, il ponte di Friedrichstraße e il tunnel di Tiergarten.
43) Berlin Calling (2008) di Hannes Stöhr con Paul Kalkbrenner
La pellicola racconta la storia di DJ Ickarus che, dopo una trionfale tournee mondiale, precipita in una profonda crisi, aggravata dall’uso smodato di droghe. Dopo aver perso tutto affronterà un difficile percorso di disintossicazione riuscendo a comporre l’album Berlin Callling, opera che lo farà rinascere e gli permetterà di riprendere in mano la sua vita. Protagonista della pellicola, e autore di tutta la colonna sonora, è uno dei più famosi DJ techno del mondo, Paul Kalkbrenner. Il musicista era nato a Lipsia ma era cresciuto nel quartiere di Lichtenberg, all’epoca parte di Berlino Est. Nel film si possono riconoscere storici club berlinesi come il Maria am Ostbahnof ma anche Warschauer Strasse e l’East Side Gallery. La pellicola offre uno spaccato inedito della club culture, uno degli aspetti che rende famosa la vita culturale berlinese nel mondo.
42) Sonnenallee (1999) di Leander Haußmann con Alexander Scheer, Alexander Beyer, Robert Stadlober
All’epoca della divisione la Sonnenallee a Neükolln era tagliata a metà dal Muro. Qui vi sorgeva anche un posto di blocco, passaggio tra Est e Ovest. Sonnenalle, tratto da un romanzo di Thomas Brussig, segue le vicende di alcuni adolescenti di Berlino Est alla fine degli anni ’70. I protagonisti, Micha, Mario e Miriam, affrontano quotidianamente la difficile vita nel Blocco sovietico, ribellandosi al regime ascoltando i Rolling Stones e altre band censurate dal Governo della DDR. Nonostante la loro voglia di libertà, uno di loro sarà costretto ad arruolarsi nella Stasi. Il regista ha preferito raccontare la vita dell DDR con i toni di una commedia, una scelta che, all’epoca dell’uscita del film, aveva suscitato alcune polemiche. La critica aveva accusato il regista di aver descritto la vita nella Repubblica Democratica Tedesca in maniera fin troppo idilliaca. Nonostante questo, sin dalla sua uscita, il film ottenne un grande successo in Germania.
41) Intrigo a Berlino (The Good German, 2006) di Steven Soderbergh con George Clooney, Tobey Maguire, Cate Blanchett
Dopo i successi di film come Traffic e Ocean’s Eleven, con Intrigo a Berlino Soderbergh vuole omaggiare le pellicole noir degli anni ’40. Per farlo ne ricostruisce le atmosfere in maniera quasi filologica, girando tutto il film in bianco e nero e ambientando la storia nella Berlino appena liberata dagli Alleati. Utilizza le stesse tecniche di fotografia e gli stessi strumenti di illuminazione dell’epoca. Nelle intenzioni del regista la pellicola vuole essere un omaggio a film del calibro de Il Terzo Uomo di Carol Reed con Orson Welles o Casablanca, un’intenzione programmatica già evidente dalla locandina che riprende quella della pellicola del 1949 con Humprey Bogart. Il film segue la storia del giornalista e militare americano Jake Geismar, inviato a Berlino per seguire la Conferenza di Potsdam. Al suo arrivo gli viene affidato un autista, Patrick Tully, amante di Lena donna con cui Geismar aveva intrapreso una relazione anni prima e di cui è ancora innamorato ma che nasconde molti segreti. Suo malgrado Geismar si ritroverà invischiato in un complicato intrigo. Nonostante il film sia ambientato a Berlino, Soderbergh non gira neanche un secondo nella capitale tedesca,. Il regista ha preferito ricostruire gli ambienti negli studios americani. Un aspetto interessante è il fatto che Soderbergh utilizzi filmati originali degli anni ’30 e ’40 girati proprio a Berlino da Billy Wilder e William Wyler.
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Immagine di copertina: Screenshort dal film Intrigo a Berlino (2006)