Vogliono costruire un museo della salsiccia nelle baracche del campo di concentramento di Buckenwald

Il sito sorge a poca distanza dal lager

Sta già facendo discutere la nuova sede scelta per ospitare il museo del Bratwurst attualmente nella città di Holzausen. Come riportato dalla Deutsche Welte, infatti, l’associazione Amici del Bratwurst della Turingia ha annunciato che il museo verrà spostato a Mühlhausen in Turingia. Purtroppo l’edificio scelto per ospitare la nuova sede espositiva è una costruzione satellite del campo di concentramento di Buckenwald, luogo in cui trovarono la morte tra 40.000 e 50.000 prigionieri.

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Una grave mancanza di coscienza storica

L’edificio in cui dovrebbe sorgere il museo del Bratwurst era conosciuto, durante il Terzo Reich, col nome in codice di Martha II e sorgeva a poca distanza dal campo stesso. Qui vennero imprigionati, nel periodo tra settembre del 1944 e febbraio 1945, più di 700 ebrei polacchi e ungheresi. Molti dei prigionieri che venivano deportati qui provenivano dal campo di concentramento di Auschwitz per essere sfruttati nella vicina fabbrica di armamenti. Christian Fröhlich, capo dell’ufficio marketing della città di Mühlhausen, ha minimizzato la questione dichiarando che «i nostri archivi cittadini hanno controllato tutto accuratamente. Non abbiamo trovato nessuna prova che questo fosse un sito collegato al campo di concentramento di Buchenwald. I prigionieri dormivano qui, ma non ci lavorarono». Jan Kratochwil, uno dei principali investitori del Bratwurst Museum, aveva acquistato i 16 ettari dove dovrebbe sorgere il museo nel 2008, pianificando anche di aprire un hotel e un teatro.

 

Gli Amici del Bratwurst della Turingia promettono di indagare sulla vera funzione di questo sito

Dopo queste parole, Rikola-Gunnar Lüttgenau della Buchenwald Memorial Foundation ha dichiarato «non riesco a spiegarmi come qualcuno possa dichiarare una cosa del genere. Ci sono delle ricerche ancora in corso sulla storia di questo sito, ma non vi è alcun dubbio che la sua storia sia collegata al campo di Buchenwald». La Lüttgenau ha sottolineato che il campo aveva circa 139 edifici esterni, che venivano usati temporaneamente per imprigionare i deportati, nel caso in cui le strutture interne del lager non fossero bastate. Dopo queste dichiarazioni, Uwe Keith, presidente degli Amici del Bratwurst della Turingia ha affermato di essere stato all’oscuro della reale storia del sito, promettendo di fare ulteriori indagini e, eventualmente, cambiare i piani riguardanti l’apertura del Bratwurst Museum proprio in quel sito.

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Immagine di copertina: Torretta del campo di concentramento di Buckenwald ©Bundesarchiv, Bild 183-1983-0825-303 / Jürgen Ludwig / CC-BY-SA 3.0