Colonia vuole che il suo vecchio quartiere ebraico diventi patrimonio Unesco

Era la comunità ebraica più antica a nord delle Alpi. Scomparso nel Rinascimento e riscoperto nel 1956, forse il “Kahal Kolonia” diventerà in futuro Patrimonio Unesco

Nel centro storico di Colonia, tra il municipio e il Wallraf Richartz Museum, si estendono gli scavi archeologici dell’antico quartiere ebraico della città. Dal 1956, anno della sua scoperta, gli archeologi hanno portato alla luce numerosi manufatti che testimoniano la sua millenaria storia, che ha inizio in epoca romana. Data la grande importanza storico-culturale del sito, le autorità locali hanno deciso di costruire un museo per documentare le vicende della comunità ebraica. Si chiamerà MiQua LVR-Jüdisches Museum im Archäologischen Quartier Köln e l’inaugurazione è prevista per il 2024. Ma non è tutto: il sito archeologico è stato persino candidato come Patrimonio Mondiale Unesco.

Una lunga storia, dalla Roma Imperiale al Medioevo, raccontata dai reperti

La presenza ebraica nella città è testimoniata dal 321 secolo d.C, quando l’Imperatore romano Costantino annunciò che anche gli ebrei erano ammessi nel senato di Colonia. Si tratta quindi della comunità ebraica più antica a nord delle Alpi, precedendo di ben 650 anni quella di Praga. I primi scavi del 1956 hanno portato alla luce la Sinagoga e un Mikveh, che risalgono all’epoca carolingia, così come 500 lastre di ardesia coperte di iscrizioni in caratteri ebraici. Sono nomi di persone, somme di denaro e resoconti di proficui scambi commerciali con la popolazione cristiana. Ma i rapporti con i cristiani non furono sempre pacifici. Ad esempio nel 1096, durante la Prima Crociata, gli ebrei furono vittima di un pogrom. Forse fu questa l’occasione in cui qualcuno di loro nascose un prezioso orecchino d’oro a forma di mezzaluna, che è stato ritrovato solo in tempi recenti dagli archeologi. Con il pogrom del 1349, nel pieno dell’epidemia di peste nera, le persecuzioni si inasprirono, finché tutti gli ebrei non furono costretti ad abbandonare la città nel 1424.

L’orecchino d’oro trovato durante l’escavazione, X-XI secolo d.C.

Il MiQua secondo gli abitanti di Colonia

Dal 2024 sarà possibile visitare il nuovo museo dedicato all’antico quartiere ebraico di Colonia, il MiQua, dove i turisti potranno ammirare le rovine degli edifici medievali attraversando un tunnel sotterraneo. Tuttavia, sono in molti a criticare l’iniziativa, che dovrebbe costare alla città ben 40 milioni di euro. Anche la posizione degli ebrei della città, è piuttosto scettica. «Abbiamo sempre detto che il museo non è per noi. Non ne abbiamo bisogno», ha affermato Abraham Lehrer, uno dei membri più importanti della Comunità. «Anche noi ne faremo uso, ci manderemo i nostri giovani, perché speriamo che ci siano cose interessanti da vedere. Ma ciò non cambia il fatto che non si tratta di un museo per la Comunità ebraica». Nonostante ciò, le autorità di Colonia e i curatori del museo sono sicuri che avrà molto successo, perché sarebbe uno dei pochi in Germania a non essere incentrato sulla Shoah. Nel frattempo, mentre gli scavi proseguono, il quartiere ebraico è stato persino candidato all’Unesco come Patrimonio culturale. Se la candidatura verrà accettata, verosimilmente tra qualche anno,  la città di Colonia potrà vantare un secondo sito Unesco, oltre a quello del Duomo. Anzi, forse addirittura un terzo, dato che è presente un’altra candidatura per le rovine del Praetorium romano, scoperte dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Insomma, per scoprirlo, non ci resta che aspettare.

 

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Immagine di copertina: © Christina Kohnen / Stadt Köln