Max Schmeling, la storia del pugile “dei nazisti” che però salvò due ebrei
Il rinomato “pugile con la svastica” Max Schmeling in realtà non era un nazista ed aveva molti amici ebrei
Max Schmeling, passato alla storia come il pugile con la svastica, mise in salvo due bambini ebrei durante la Notte dei cristalli. Quell’incontro di pugilato contro Joe Louis, statunitense, nel 1938 lo mise k.o. in tutti i sensi. Agli occhi di tutti Schmeling divenne il pugile nazista, nonostante l’America era stata la sua seconda casa sin da piccolo. Eppure fu proprio un ebreo, Davide Lewin, a chiedergli soccorso per nascondere i suoi figli dalla polizia tedesca nella sua stanza d’hotel.
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Max Schmeling vs Joe Louis: i due pugili in uno scontro di forte carica ideologica
A distanza di pochi anni, due incontri di pugilato segnarono la storia: quelli tra Max Schmeling, tedesco, e Joe Louis, statunitense. Il primo si tenne il 19 giugno del 1936 allo Yankee stadium di New York e si concluse con la vittoria finale di Schmeling su Louis, dopo dodici round. Il secondo incontro si tenne due anni dopo, quando ormai il Terzo Reich era affermato. A detta di molti, Schmeling non era più semplicemente un pugile tedesco ma un nazista. Poco prima dell’incontro, settanta milioni di persone si scagliarono contro di lui gettandogli l’accusa di essere un pugile ormai sotto il regime nazista. L’incontro di boxe, già dall’inizio condizionato, si concluse con la vittoria stracciante di Louis al primo round. Fu così che Schmeling passò alla storia come il pugile con la svastica, mentre Louis divenne il simbolo dell’uguaglianza.
Schmeling, il pugile tedesco che trascorse in America la sua gioventù
A soli 22 anni, Max Schmeling, campione europeo dei pesi mediomassimi, si trasferì in America. Era molto acclamato come pugile e probabilmente non si sarebbe mai aspettato un atteggiamento così aggressivo da parte degli Americani agli esordi del Partito Nazista. Effettivamente Schmeling ammise di essere a conoscenza della situazione che vigeva in Germania in quegli anni: «francamente vi dico, noi sapevamo. Non era un segreto che in Germania esistevano i campi», ma rifiutò il comando delle truppe di terra che Hitler gli aveva offerto. In America Schmeling aveva molti amici ebrei ma questo non impedì che la sua origine tedesca gli infliggesse l’etichetta di “pugile con la svastica”.
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Immagine di copertina: boxe, screenshot on Youtube