sardens, https://www.youtube.com/watch?v=wKD8kA90nHA

5 cose che ho capito sulle Sardine al loro primo incontro a Berlino

Le Sardine sono arrivate anche a Berlino. Ieri si è svolta la prima riunione organizzativa, ecco le mie sensazioni

Il 20 novembre su Facebook è nato il gruppo delle Sardine a Berlino. Nel giro di sette giorni ha raggiunto più di 1200 iscritti. L’intento è quello di supportare da Berlino il fenomeno che sta riguardando molte piazza italiane. Ieri ho personalmente partecipato alla prima riunione organizzativa, in vista del flashmob che contraddistingue il modus operandi delle Sardine. Ecco 5 cose che ho percepito sulle Sardine di Berlino.

Spontanea necessità d’azione

Molta della gente riunita ieri vive fuori dall’Italia da anni o da mesi. Chi ha origini africane, chi est-europee, chi italiane. Qualcuno direbbe gli expat. Ciò che accomunava i presenti, tuttavia, era l’aver avvertito una spontanea necessità di prendere posizione in merito a ciò che sta succedendo nelle piazze di tutta Italia. Spontaneo è stato anche il legame che, grazie alla comunanza di valori, in pochi minuti si è creato tra noi ragazzi. L’urgenza di combattere il linguaggio semplicistico populista, di promuovere tolleranza e inclusività, non-violenza e antifascismo ha praticamente trasformato una decina di sconosciuti in amici complici. L’umanità è uno dei moventi principali delle Sardine. E quella non può che emergere spontaneamente quando si contrasta la cultura dell’odio.

Al centro il messaggio, non l’organizzazione.

Gli organizzatori del flashmob bolognese, divenuti poi referenti del fenomeno delle Sardine, lo hanno sempre puntualizzato: protagoniste sono le piazze, le persone che le riempiono e i valori che le mobilitano. Allo stesso modo, ho avuto modo di apprezzare lo spirito con cui le Sardine di Berlino si sono approcciate all’iniziativa. Nessun protagonismo, nessuna esaltazione individualista, non ricerca di visibilità, ma reale intenzione di contribuire ad una protesta collettiva e necessaria. Per me, non era affatto scontato.
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L’esempio di essere rete e di fare rete.

Alla riunione organizzativa delle Sardine ho inoltre costatato quanto potente fosse fare rete tra persone. Un flashmob organizzato in rete raduna in piazza 15.000 persone a Bologna, poi 7.000 a Modena. Poi, numerose realtà locali nascono spontaneamente in tantissime città d’Italia, e fanno rete tra di loro per affermare con ancora più forza la necessità di restare umani. Chi vive all’estero grazie alla rete percepisce l’importanza di ciò che sta accadendo. E ci si comincia a muovere. Penso a quanto in questi anni la propaganda populista si sia diffusa incontrastata e in modo capillare in Italia. Dopo parecchio tempo, ho rivisto nella rete costruita dalle Sardine il primo vero tentativo di reazione.

Una fiducia ritrovata

Chi scrive questo articolo è una persona che, a causa dell’eccessivo disincanto, non ha mai fatto nulla di collettivamente utile contro il pensiero nazional populista, se non parlarne davanti a uno Spritz. La fondatrice del gruppo Facebook Sardine di Berlino ci ha confessato di non aver neppure lei mai trovato la forza come adesso di esporsi per una causa collettiva. Questo, a mio parere, è uno dei grandi risultati già ottenuti dalle Sardine: aver risvegliato le coscienze assopite, aver riportato nelle piazze quelle indifferenti e aver ridato la fiducia a quelle ormai sopraffatte dal disincanto.

Promozione di valori, non movimento anti-qualcuno.

Il decalogo delle Sardine in dieci punti, in cui compaiono i valori cardine ai quali bisogna attenersi nelle manifestazioni, lo spiegano già bene. Le Sardine non combattono Salvini, né Di Maio, né sostengono un partito piuttosto che un altro. Le Sardine nascono per contrastare il linguaggio violento e populista della politica italiana. Contrastano la cultura dell’odio con un ritorno all’umanità. Promuovono coesione sociale contro la narrazione del Noi vs Loro. Acclamano l’empatia, ciò che ci consente di percepire l’altro diverso da noi e di accettarlo così come è.  E per questo, sono uno di loro.

Leggi anche: È nato il gruppo facebook delle Sardine a Berlino

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Immagine di copertina: screenshot da Youtube