Le 10 frasi sull’Italia che abbiamo sentito e letto dai tedeschi in questo Europeo 2016

Che l’Islanda abbia appena compiuto il miracolo buttando fuori l’Inghilterra dall’Europeo, che si sia appena disputata la partita tra i “vicini di casa” Austria e Ungheria o che lo svizzero Xerdan Shaqiri abbia appena realizzato il goal più spettacolare di tutto il torneo, non importa: sulla bocca dei tedeschi ci sono solo gli italiani, o come si direbbe auf Deutsch, die Italiener, quelli della nazionale di Antonio Conte, scherzosamente chiamati “nonni” (Opas) oppure “vecchietti” (Oldies), in quanto squadra con l’età media più alta (31,17) nella storia della manifestazione.

I tedeschi parlano degli italiani sin dall’inizio dell’Europeo, prima ancora che si potesse prevedere che la Germania avrebbe dovuto incontrare l’Italia, il suo Angstgegner (bestia nera), già ai quarti di finale. Dal primo turno a oggi il tono dei commenti dei tedeschi sugli italiani è cambiato visibilmente (da critico a preoccupato prima, ad arrogante e borioso poi). Ecco una serie di frasi sull’Italia pronunciate dai tedeschi che abbiamo raccolto via via durante questo Europeo 2016:

1. «L’esordio vincente dell’Italia contro il Belgio ha rivelato una squadra solida dal punto di vista tattico, degna della nazionale vincitrice del Mondiale 2006. Ma vogliamo davvero un campione del mondo che difende il suo titolo per mezzo di falli continui?»

Con questa frase i giornalisti dell’emittente televisiva tedesca ZDF commentano le immagini dei “falli tattici” compiuti da Eder e Chiellini nella partita d’esordio contro il Belgio. Mentre la stampa internazionale celebra il ritorno dell’Italia tra i grandi del calcio, i tedeschi sembrano attribuire la vittoria azzurra sulla nazionale belga soprattutto a un gioco falloso.

2. «Non c’è nessuno che commetta falli come gli italiani. Questo perché gli azzurri vengono letteralmente istruiti all’arte del “fare fallo”».

L’ex portiere tedesco Oliver Kahn, ora nel ruolo di esperto dell’emittente radiotelevisiva tedesca ZDF, commenta così la prima partita dell’Italia ai campionati europei, lasciando intendere la sua convinzione che esistano “falli all’italiana”, ovvero irregolarità che soltanto un azzurro potrebbe commettere proprio perché profondamente radicate nella sua cultura (calcistica).

3. «Come avversario ai quarti preferireste la Spagna-olé oppure la bella Italia?»

Dimenticandosi ogni sorta di political correctness, un giornalista di ZDF pone questa domanda a Manuel Neuer, portiere della nazionale tedesca, dopo la vittoria 3:0 agli ottavi contro la Slovacchia. In questa circostanza “bella Italia” (così come “Spagna-olé”) suona più come sfottò che come complimento, una sorta di dileggio nei confronti di una squadra di calcio dal gioco “creativo”, che ai tedeschi appare “disordinato”.

4. «Se dovesse vincere l’Italia contro la Spagna, assisteremmo allo scontro tra il gioco d’attacco dei tedeschi e il gioco, per così dire, all’italiana».

Anche questa frase è da attribuire a Oliver Kahn: con “gioco all’italiana” i tedeschi si riferiscono al famigerato “catenaccio” per cui la difesa azzurra si è resa nota negli anni, caratteristica non sempre vista come merito, specialmente in Germania. Sebbene in questo Europeo la nazionale di Conte abbia dato prova di un brillante ed efficace attacco, oltre che di una solida difesa – svolta peraltro notata e celebrata da diverse testate internazionali – l’“affezione” dei tedeschi per il “catenaccio all’italiana” non tramonta.

5. «L’Italia è più forte rispetto al 2008, al 2010 e persino al 2012. Il merito è dell’allenatore Antonio Conte che, oltre ad allenare la difesa e i nervi, ha potenziato anche l’offensiva degli azzurri».

Joachim Löw è uno dei pochi a dare una lettura diversa del gioco degli azzurri: «Conte ha capito che non si può vincere soltanto grazie al catenaccio». Non solo difesa brillante e nervi saldi dunque, ma anche un’offensiva efficace: questa, secondo Löw, è la nuova nazionale italiana degli Europei 2016. L’allenatore della squadra tedesca si spinge addirittura oltre, affermando che la nazionale azzurra è nettamente più forte rispetto al passato, come riportato da Mitteldeutsche Zeitung: estrema obiettività o tentativo di mettere le mani avanti?

6. «La Germania non soffre più della sindrome Italia».

Sempre Löw sembra voler scongiurare la maledizione secondo cui l’Italia rappresenterebbe storicamente la bestia nera della Germania, che non ha mai vinto una partita con gli azzurri in occasione di una manifestazione calcistica ufficiale. 8 scontri ufficiali (5 in occasione dei mondiali, 3 in occasione degli europei) e nessuna vittoria tedesca: per contro 4 vittorie azzurre e 4 pareggi. L’Italia appare come l’unica squadra che potenzialmente potrebbe essere in grado di destabilizzare la nazionale tedesca. Ma Löw ci tiene a far sapere che i suoi giocatori sono mentalmente forti e hanno imparato a non lasciarsi influenzare da fattori esterni. I tifosi italiani non possono che gioire delle affermazioni di Löw, in linea con l’approccio scaramantico pre-partita.

7. «L’Italia è al capolinea».

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Bild titola “7 motivi per cui l’Italia è al capolinea”, dando prova di un ottimismo di cui nessun giornale italiano si farebbe carico scrivendo della nazionale azzurra. Negli ultimi giorni sono diversi i giornali tedeschi che danno spazio a commenti boriosi, sintomo di assoluta sicurezza nella vittoria della Germania sull’Italia. Da notare che il termine Endstation (“capolinea” in tedesco) è riportato in una variante volutamente errata dal punto di vista linguistico, Endstazioni, volta a scimmiottare la pronuncia “all’italiana” del vocabolo tedesco. Anche in passato la rivista Bild si era concessa titoli altrettanto tronfi alla vigilia dei duelli tra Italia e Germania. E non è mai finita esattamente come aveva previsto. Quella di Bild si presenta dunque come una modalità tutta tedesca di scongiurare attraverso provocazioni.

8. «Stavolta l’Italia piangerà!»

Sportbild azzarda addirittura questo titolo per l’intervista a Thomas Müller, centrocampista della nazionale tedesca. Per una strana coincidenza Müller è anche il volto dell’ultima campagna pubblicitaria di Barilla in Germania.

9. «Sabato la pizza sarà servita!»

Assoluto evergreen degli scontri Italia-Germania, la pizza viene da sempre chiamata in causa quando le due nazioni scendono in campo l’una contro l’altra. Sono in tanti a fare questo tipo di battute sull’Italia in vista del duello ai quarti con la Germania. Ed ecco che subito riecheggiano le note della canzone sfottò della band tedesca Die vier Sterne dal titolo Nur Italien nicht (Basta che non sia l’Italia), diventata un tormentone in occasione dei mondiali di calcio del 2010. Così come quel brano era pieno zeppo di luoghi comuni sull’Italia e sugli italiani, anche durante questo Europeo 2016 prevalgono canzonature che fanno leva sul più bieco dei cliché.

10. «Complimenti, Italia! Ma sabato la festa è finita. Arrivederci!»

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I tedeschi sono così certi della vittoria di sabato da volersi congedare già ora dalla squadra azzurra, come dice questo slogan che negli ultimi giorni circola in rete: la “festa” – il periodo favorevole che secondo i tedeschi ha determinato tutti i successi degli azzurri – ha da finire.

Quando si parla di calcio l’Italia sembra dunque essere l’argomento prediletto dei tedeschi, seguita a stretto giro di posta da Cristiano Ronaldo, altro bersaglio cui i tedeschi sono particolarmente affezionati: basti pensare che Oliver Kahn lo ha di recente attaccato in diretta criticando aspramente il suo esibizionismo. Per sostenere l’Italia non ci resta che attendere la partita, scaramanticamente felici che Marco Travaglio continui a tifare per la Germania e contro l’Italia.

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Foto di copertina © Nazionale Calcio