Wim Wenders celebra l’arte di Anselm Kiefer con un doc ora anche nelle sale italiane

Il famoso regista tedesco Wenders propone una omaggio alla vita dell’artista sovversivo Anselm Kiefer

Wim Wenders, dopo la narrazione poetica di Perfect Days, ha realizzato il documentario in 3D *Anselm* sulla vita e l’opera di Anselm Kiefer, artista provocatore e sovversivo. Questo lavoro rappresenta un omaggio allo scultore che, attraverso la sua arte, esplora situazioni storiche e concetti filosofici. In Germania, il documentario è stato rilasciato nelle sale cinematografiche il 12 ottobre 2023, mentre in Italia sarà disponibile al cinema a partire dal 30 aprile, un’occasione imperdibile.

Il documentario è stato presentato in anteprima al 76° Festival di Cannes (così come Perfect Days), offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi e lasciarsi avvolgere dalle creazioni di Kiefer. Wenders, attraversando questo mondo immenso, restituisce una visione unica di un artista geniale e ribelle, che ha lasciato un segno indelebile nell’arte contemporanea.

Vita e influenze artistiche di Kiefer

Lo scultore e pittore tedesco nato a Donaueschingen l’8 marzo del 1945, con le sue opere racconta la Germania del Dopoguerra, i luoghi, i paesaggi della tragedia del periodo hitleriano con quadri e fotografie. Fino a realizzare in larghi spazi opere grandiose, come una metafora ingombrante sul senso di colpa.

Il regista propone un ritratto di Kiefer, dalla sua infanzia, agli studi di legge, che abbandona per la pittura. Alle sue influenze nell’arte da Peter Dreher, Joseph Beuys, al pittore Horst Antes suo maestro. Tra le sue prime opere “Deutschlands Geisteshelden” e alla fine degli anni ’80 una serie di lavori, in cui ritrae donne ebree vittime nei campi di concentramento. Negli anni ’90 invece apre uno studio a Buchen, a Gerusalemme e aggiunge una dimora e due atelier in Francia. Espone negli USA, in Italia affermandosi come un artista rivoluzionario di fama mondiale.

 

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L’amicizia con Wenders e la nascita del documentario

Wim Wenders conosce l’artista nel 1991 e diventa una vera amicizia mai interrotta. Il regista affascinato dalla sua arte, inizia a girare il documentario Anselm tra Francia, Italia e Germania (2020-2022). Impressionato dall’estro visivo di Kiefer dichiara: “Sono sempre stato impressionato dall’immensa portata del suo lavoro, che ha approfondito la storia, l’astronomia, la filosofia, la biologia, la fisica e i miti. Non ci sono limiti alla sua tavolozza o alla sua immaginazione“.

Wenders segue il processo creativo dello scultore anche nel silenzio e nell’intimità del suo studio, o quando fischietta alle prese con le sue ispirazioni. Ritrae e propone il  mondo di Kiefer, che si fonde con il suo. Si ferma sulle sue parole: L’uomo cerca la leggerezza perché non vuole vedere la pesantezza, l’abisso

Si rivelano entrambi due grandi artisti funzionali l’uno all’altro nella realizzazione dell’opera. Imperdibile, una riflessione sull’uomo, la storia, tra memoria e macerie, la trasformazione dell’orrore in arte. Una visione lirica offerta da Wenders, dove lo scultore rivela e restituisce i suoi pensieri, le sue visioni in una forma nuova avvolgente e innovativa.

Il più grande mito è l’uomo stessoAnselm Kiefer

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