Walchensee Forever, essere hippie in Germania dal 1920 ad oggi – Berlinale
Walchensee Forever, il documentario intimo e personale di una giovane ragazza tedesca che racconta la storia della sua famiglia hippie
Non tutti i documentari sono uguali. A volte non serve mandare un messaggio per cambiare il mondo, a volte non c’è bisogno di parlare di questioni e problemi più grandi di tutti noi. A volte è bello poter trovare un po’ di spazio per parlare di sé stessi e dei propri cari. Walchensee Forever è proprio questo, il documentario della giovane Janna Ji Wonders che spazia tra le memorie della madre Anna e della nonna ultracentenaria Norma per ricostruire la storia della loro famiglia e del loro legame con il Walchensee. Il documentario è stato proiettato in anteprima mondiale alla Berlinale, nella sezione Perspektive Deutsches Kino, ed è un’interessante storia che spazia tra famiglia, amore, morte e anima.
La storia raccontata Walchensee Forever
La storia della famiglia di Janna e del loro amore per il Walchensee (un lago nella Baviera del sud) inizia cento anni fa, quando nel 1920 la bisnonna Apa decide di aprire un bar sul lago, aperto ancora oggi. L’attività viene poi affidata alla sua prima figlia Norma (nonna della regista Janna), che porterà avanti anche in età avanzata. Le due figlie Anna e Frauke, invece, decidono di viaggiare in America per inseguire una carriera nella musica e in particolare per andare a San Francisco durante la Summer of Love. Dopo un periodo oltreoceano, decidono di tornare a vivere in Germania, in una comune fondata da Rainer, che rimarrà per sempre legato alla famiglia. La morte improvvisa e misteriosa di Frauke provoca un vuoto incolmabile nella vita delle ragazze. Durante un nuovo viaggio in America Anna rimane inaspettatamente incinta di una bambina, Janna. Decide quindi di tornare a vivere sulla riva del Walchensee, dove crescerà la bambina insieme alla nonna Norma, costruendo il profondo legame tra loro e il lago che dura ancora oggi.
Walchensee Forever, la ricerca della propria casa
“Zuhause” e “Heimat” sono due parole tedesche che sembrano voler significare la stessa cosa, cioè “casa” (da un punto di vista personale, non si intende l’edificio “Haus”). Per “Heimat” si intende la propria patria, cioè dove si è nati, da dove si viene o dove si vive da un punto di vista geografico. “Zuhause”, invece, esprime un sentimento, esprime il “sentirsi a casa”. È qualcosa di personale e ha un significato diverso per ognuno di noi. Non a caso le ragazze utilizzano sempre “Zuhause” per riferirsi al Walchensee. Quando Anna decide di tornare in Baviera a crescere la piccola Janna, lo fa perchè sa che è la scelta migliore, perchè è lì che sono le radici della famiglia. Walchensee Forever vuole infatti invitare lo spettatore a riflettere sulla definizione di casa e la sua relazione con l’anima e sull’importanza dei propri cari.
Quando vedere Walchensee Forever
Mercoledì 26 febbraio alle 12.00 al Colosseum 1
Giovedì 27 febbraio alle 18.00 al Moviemento
Domenica 1 marzo alle 13.45 al Cubix 5
Leggi anche: Vi raccontiamo The Assistant, il film non banale sul MeToo che sbarca alla Berlinale
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter!
Immagine di copertina: © Berlinale