L’italiano Carlo Chatrian si dimette da Direttore Artistico della Berlinale

Carlo Chatrian annuncia che la sua quarta direzione della Berlinale sarà anche l’ultima. Si dimette anche la direttrice esecutiva Mariëtte Rissenbeek

Carlo Chatrian è direttore artistico della Berlinale dal 2020, assieme alla direttrice esecutiva Mariëtte Rissenbeek. Entrambi hanno annunciato che l’edizione del 2024 sarà l’ultima co-diretta da loro. Sembra che ciò abbia a che fare con la scelta del governo tedesco di tornare ad un unico direttore.

Carlo Chatrian annuncia le dimissioni dalla direzione della Berlinale

Carlo Chatrian si è dimesso dalla direzione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Il 2 settembre Chatrian ha infatti dichiarato che la prossima edizione del festival, che si svolgerà dal 15 al 25 febbraio, sarà «la conclusione di questo gratificante viaggio». Chatrian era stato nominato co-direttore del Berlinale assieme alla direttrice esecutiva Mariëtte Rissenbeek. Questa aveva annunciato già all’inizio dell’anno la sua decisione di non rinnovare il suo contratto dopo l’edizione del 2024.

Chatrian e Rissenbeek sono stati il primo duo di direttori del Festival. Per le prossime edizioni, il Kulturveranstaltungen des Bundes di Berlino, che supervisiona il festival, ha scelto di abolire la struttura doppia e tornare a un unico direttore. La decisione era stata annunciata da Claudia Roth, ministra per la cultura e i media, il cui ufficio aveva istituito una commissione per cercare un nuovo leader. Inizialmente Chatrian sembrava disposto a collaborare, poi ha annunciato le dimissioni. «Pensavo che la continuità sarebbe stata facilitata se fossi rimasto a far parte del festival, ma, nella nuova struttura così come è stata presentata, è abbastanza chiaro che non ci sono più le condizioni per continuare a ricoprire il ruolo di direttore artistico» ha scritto in una dichiarazione personale sul sito web della Berlinale.

La Berlinale, uno dei più grandi festival cinematografici al mondo

Nella dichiarazione Chatrian ha espresso la sua gratitudine per le esperienze passate alla Berlinale, dicendo: «negli ultimi quattro anni alla Berlinale ho avuto la fortuna di lavorare con persone straordinarie, innamorate del cinema come me, che si sono dedicate totalmente a rivitalizzare uno dei più grandi festival cinematografici del mondo. Insieme abbiamo aiutato tanti talenti e tante grandi storie a raggiungere il mondo. E sono grato a tutte le persone che mi hanno sostenuto e hanno creduto in me».

La Berlinale sta tra i “Big Three” dei festival cinematografici, con Cannes e Venezia, e svolge un ruolo importante nel panorama cinematografico mondiale. La prima edizione del Festival si è tenuta nel 1951 nella Berlino ancora divisa e si è stata aperta con il film “Rebecca” di Alfred Hitchcock. Dal 1978 il Festival è divenuto un evento annuale e si tiene ogni febbraio, per la durata di 11 giorni. Ogni anno attira circa 500.000 visitatori da tutto il mondo e fa proiettare oltre 400 titoli tra lungometraggi, documentari e progetti speciali.

La prima edizione di Carlo Chatrian

Carlo Chatrian è stato direttore artistico del Festival internazionale del Film di Locarno dal 2013 al 2018. Successivamente Chatrian è stato nominato direttore artistico del Festival internazionale del cinema di Berlino ed ha ricoperto questa carica dall’edizione del 2020. Questa edizione della Berlinale è stata molto importante. Si trattava del 70° anniversario del Festival.

Carlo Chatrian si è presentato come direttore portando subito delle innovazioni. Innanzitutto ha sospeso il Premio Alfred Bauer, che dal 1987 veniva conferito a film ritenuti particolarmente innovativi e che aprissero nuove prospettive sull’arte cinematografica. Il Premio era dedicato al primo direttore della Berlinale, Bauer, che però si scoprì aver avuto dei legami con il nazismo. Dunque, dopo queste rivelazioni, Chatrian preferì sospenderlo. Il premio è stato sostituito al Premio della Giuria – Orso d’Argento. Inoltre, Chatrian ha snellito il programma, riducendo il film, le sezioni e la parte glamour, per garantire più qualità al Festival.

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