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Trump rieletto: 7 temi su cui aveva ragione e la Germania torto (al di là di tutto il resto)

La Rielezione di Trump e il Futuro delle Relazioni con la Germania

Donald Trump sarà il prossimo Presidente degli USA. La Germania non sorride. Già durante il suo primo mandato si trovò spesso in disaccordo sia sulla politica estera che sulle politiche economiche, in particolare i dazi che impose per colpire l’export tedesco delle auto.

Nonostante sia difficile pensare bene di Trump (basti pensare, tra le tante cose, sui suoi deliri negazionisti sul surriscaldamento climatico), bisogna riconoscere che su alcuni temi il tempo e/o la Germania gli hanno dato ragione. Non sempre e senza dimenticare tutti quelli (altrettanto seri) su cui aveva e ha torto, ma ricordarsi ciò che disse all’epoca alla luce dei fatti di oggi è un giusto esercizio di onestà intellettuale in attesa che rientri alla Casa Bianca.

Nord Stream 2: La Battaglia sul Gas Russo

Nel dicembre 2019, Trump impose sanzioni contro Nord Stream 2, sostenendo che il gasdotto avrebbe accresciuto la dipendenza della Germania dalla Russia, compromettendo la sicurezza energetica europea. All’epoca, Berlino respinse queste critiche, ma la crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha portato la Germania a sospendere il progetto. Trump dichiarò: “Non vogliamo essere ostaggi della Russia, e non vogliamo che l’Europa lo sia,” evidenziando la vulnerabilità europea. L’interruzione del progetto ha spinto Berlino e altri paesi europei a diversificare le proprie fonti energetiche, riconoscendo la necessità di ridurre la dipendenza dalla Russia, come Trump aveva proposto.

NATO: Contributi Insufficienti e Critiche Esplicite

Trump criticò duramente la Germania e altri membri NATO per non rispettare l’impegno di destinare almeno il 2% del PIL alla difesa, definendo inaccettabile l’idea che gli USA fossero i principali finanziatori dell’alleanza. Nel summit NATO del 2018, disse: “La Germania è totalmente controllata dalla Russia perché ottiene dal 60 al 70 percento della sua energia dalla Russia.” L’invasione dell’Ucraina ha cambiato l’atteggiamento tedesco, portando Berlino a incrementare le spese militari, avvicinandosi all’obiettivo NATO. La decisione ha confermato la validità della posizione di Trump, che insisteva sulla necessità di una “condivisione degli oneri” per garantire la sicurezza collettiva dell’Europa.

Relazioni con la Cina: Conflitti di Interesse Commerciali

Trump adottò una linea dura verso la Cina, cercando di limitare la sua influenza economica e invitando la Germania e l’Europa a unirsi a lui contro Pechino. Tuttavia, Berlino mantenne una posizione neutrale, proteggendo i suoi forti interessi commerciali con la Cina. “Mettiamo l’America al primo posto, ma il mondo e l’UE non dovrebbero seguirci ciecamente,” dichiarò Merkel. Con le crescenti tensioni tra Cina e Occidente, la Germania sta oggi rivalutando la propria posizione e cercando di diversificare i suoi rapporti commerciali. Questa maggiore cautela conferma la lungimiranza di Trump nell’avvertire sul pericolo di dipendere economicamente da Pechino.

Critiche all’Unione Europea come Organizzazione Burocratica e Rigida

Trump criticò spesso l’UE come un’organizzazione burocratica e rigida che soffocava la sovranità degli stati membri, dichiarando nel 2018: “L’UE è stata creata per approfittarsi degli Stati Uniti nel commercio.” Sebbene questa visione suscitasse dissensi, eventi come la Brexit e le difficoltà della UE nel gestire crisi come la pandemia e la guerra in Ucraina hanno rivelato alcune delle inefficienze che Trump denunciava. La Germania stessa ha chiesto una maggiore flessibilità nei processi decisionali dell’Unione, supportando l’idea di Trump sulla necessità di un’organizzazione più snella per affrontare le sfide odierne.

Pressione sui Colossi della Tecnologia e Sovranità Digitale

Trump denunciò il potere eccessivo delle grandi aziende tecnologiche, affermando nel 2020: “Un piccolo gruppo di monopoli monopolizza il controllo sull’informazione negli USA.” Egli riteneva necessario ridurre la dipendenza americana dalle piattaforme estere e mantenere la sovranità digitale. La Germania e l’UE hanno iniziato a esprimere preoccupazioni simili, proponendo regolamentazioni per frenare l’influenza delle big tech. Con l’introduzione del Digital Markets Act del 2022, la Germania ha sostenuto l’UE nel regolamentare i colossi tecnologici, una mossa che rispecchia la spinta di Trump per una maggiore indipendenza tecnologica.

Politiche di Immigrazione e Sicurezza Nazionale

Trump adottò una politica rigida sull’immigrazione, sostenendo che una gestione troppo permissiva potesse compromettere la sicurezza. In contrasto, la Germania mantenne una politica di accoglienza, soprattutto nel 2015 con la crisi dei rifugiati. Con il tempo, la pressione sui sistemi di welfare e le crescenti preoccupazioni sulla sicurezza hanno portato molti paesi europei, inclusa la Germania, a rivedere le proprie politiche migratorie. Sebbene lo stile di Trump fosse controverso, il dibattito sulla gestione dei flussi migratori e sulle implicazioni di sicurezza è rimasto centrale anche per l’Europa, confermando la validità di alcuni punti sollevati da Trump.

Esigenza di Rafforzare le Filiera Logistiche Nazionali

Trump si è battuto per riportare la produzione negli Stati Uniti, sostenendo che la dipendenza dalle catene di approvvigionamento globali fosse un rischio per la stabilità economica. La Germania, al contrario, ha mantenuto forti legami con fornitori globali, soprattutto in Asia. La pandemia e le recenti crisi logistiche hanno evidenziato la vulnerabilità delle catene globali, spingendo Berlino a considerare una maggiore produzione nazionale. “America first” era lo slogan di Trump, e questa filosofia ha dimostrato la sua rilevanza: oggi la Germania e l’UE stanno rafforzando la produzione locale per garantire stabilità e autonomia.

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