Spaccio di droga nel carcere e sesso con i detenuti: l’accusa all’avvocata di Berlino
Avvocata di Berlino accusata di aver spacciato droga all’interno del carcere del quartiere di Moabit.
Come riporta il Berliner Morgenpost, le accuse mosse contro l’avvocata Stephanie B. sono tutt’altro che leggere. L’avvocata sarà sottoposta ad un processo in quanto sospettata di aver venduto stupefacenti all’interno della struttura detentiva del quartiere berlinese di Moabit. Ma non solo: sembra ci sia anche un video a prova dei rapporti non del tutto professionali che la donna intratteneva con i suoi clienti nel Tribunale dove esercitava la professione di avvocato penalista.
I fatti contestati
Secondo quanto riportato dai media che si sono occupati della vicenda, la Procura di Berlino ha in mano diverse prove che dovrebbero convalidare le accuse di spaccio. In particolare, l’avvocata B. è accusata del traffico della Tilidina, un analgesico per il cui utilizzo è normalmente necessaria la prescrizione medica.
Come si legge sul giornale Bild, nel dicembre del 2015 Stephanie B. ha consegnato ad un detenuto ben 20 pastiglie della suddetta sostanza. Secondo l’atto di accusa, non si tratta di una vendita occasionale, bensì del primo tassello di un futuro business incentrato proprio sullo spaccio di droga all’interno della struttura detentiva.
Attualmente riveste la posizione di coimputato il detenuto trentasettenne al quale l’avvocata ha venduto la Tilidina. Come riportato da una portavoce del tribunale penale di Moabit, l’uomo si trova al momento in una struttura ospedaliera in attesa di essere sottoposto ad un trattamento psichiatrico obbligatorio.
Ulteriori accuse
Come se questo non bastasse, nel corso delle indagini sono venuti a galla ulteriori elementi che potrebbero aggravare la posizione dell’avvocata. Sembra che quest’ultima abbia intrattenuto rapporti sessuali con diversi clienti e detenuti tra le mura del Tribunale penale di Moabit, come testimonierebbe un video attualmente in possesso della Procura.
La veridicità delle accuse verrà accertata nel corso del processo in programma per il prossimo 18 dicembre.
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Foto di copertina: CC0 Creative Commons © AlexVan